Sarà la ribalta internazionale dell'ormai imminente Vinitaly di Verona (dal 7 all'11 aprile) ad ospitare il debutto ufficiale di 'Arengo”, la Doc Piemonte Barbera della Produttori Associati di Vinchio e Vaglio Serra (www.vinchio.com), in provincia di Asti, che rappresenta una vera e propria svolta nella concezione della Doc regionale, in questo caso non più utilizzata nell'abituale uso di ricaduta, bensì come una denominazione di pieno diritto e dignità.
«Di ricaduta non dobbiamo proprio parlare - ha affermato l'enologo Giuliano Noè, 'padre” del nuovo vino e storico consulente della Cantina, durante la recente presentazione alla stampa di 'Arengo” - perché in questo caso si è cambiata completamente filosofia produttiva e questa Barbera è quanto di meglio potevano dare alcuni selezionati vigneti dei nostri soci, non certo un vino di risulta».
Nella foto, da sinistra: Ernestino Lajolo (direttore), Lorenzo Giordano (presidente) insieme ai due enologi Giuliano Noè e Beppe Rattazzo e a due collaboratori.
La vera innovazione introdotta dalla Cantina per 'Arengo” sta infatti nell'avere, nell'estate dello scorso anno, selezionato scrupolosamente i vigneti che, per posizione e caratteristiche pedoclimatiche, avevano costantemente fornito negli ultimi dieci anni uve che, in maniera naturale e senza alcun arricchimento, davano vita a vini di gradazione contenuta (mai superiore ai 12°) pur essendo nel contempo ricchi di profumi e sapori.
Una vera e propria rivoluzione nella concezione della Doc Piemonte, nei mesi scorsi ampiamente modificata nel suo impianto normativo, che ha consentito di innalzare le rese ad ettaro a 120 quintali (dai 90 della Barbera d'Asti Docg) e di ottenere dunque un vino che poteva essere immesso sul mercato a prezzi molto interessanti (al di sotto dei 4 euro a bottiglia presso il punto vendita della Cantina) pur proponendo al consumatore un prodotto di notevole appeal e qualità. Un vino fresco, di facile beva, pronto nelle prime settimane di ogni anno (per il 2012 la data di uscita potrebbe essere fissata al 14 febbraio) e soprattutto di gradazione contenuta.
«Non dimenticheremo certo le grandi selezioni che hanno reso famosa la nostra Cantina - ha detto il presidente Lorenzo Giordano - ma oggi le tendenze del mercato sono notevolmente mutate rispetto a qualche anno fa e c'è una crescente richiesta di un vino fresco, profumato, da bere subito. Un prodotto che abbiamo ottenuto grazie ad una programmazione in vigneto che è un'assoluta novità per una Cantina cooperativa come la nostra».
Di 'Arengo” è stata anche sottolineata la singolare ricorrenza del nome, già usato, oltre venticinque anni or sono, in un altro momento di importante svolta dell'enologia piemontese che dovette subito dopo affrontare però il terribile 'tsunami” dello scandalo Metanolo.
«Quel nome - ha sottolineato il direttore della Cantina, Ernestino Laiolo - fu all'epoca il segno della volontà di cambiamento e di riscossa del sistema vino del Piemonte. Il significato è oggi lo stesso, ricordando come 'Arengo” fosse nel Medioevo il luogo di incontro e di partecipazione della popolazione di un Comune, così come in questo caso è stata partecipata dai soci (oltre duecento) la scelta dei vigneti che ha consentito di produrre questo nuovo vino».
'Arengo”, prodotto per il momento in 10mila bottiglie - ma il potenziale è di oltre 120mila - dal 'vestito” molto classico (forse fin troppo austero, è stato rilevato durante l'incontro con i rappresentanti dell'informazione), sarà immesso in tutti i canali di vendita nella confezione da 0,75 l, ad eccezione di quello della Grande distribuzione organizzata. A seconda di come saranno le reazioni ed i suggerimenti dei consumatori, è anche prevista, per il prossimo anno, una possibile confezione in bag-in-box di cui la Cantina di Vinchio e Vaglio è stata da sempre una convinta utilizzatrice (oltre 300mila i contenitori sottovuoto venduti lo scorso anno).
Dopo le parole, i fatti. Al termine dell'incontro stampa, 'Arengo” è stato proposto in degustazione - con unanime giudizio positivo - abbinato a due tradizionali e straordinari piatti della cucina di territorio: gli Agnolotti quadrati d'Asti De.Co. e la Finanziera (grandiosa).
La scheda di 'Arengo”
Tipologia: Piemonte Doc Barbera
Vitigno: 100% uve Barbera
Gradazione: 12% vol.
Acidità totale: 5,30 g/l
Zuccheri residui: 5,89 g/l
Invecchiamento: in acciaio e bottiglia
Colore: rosso rubino con leggeri riflessi granata
Profumo: fine, elegante, fresco, fruttato
Sapore: rotondo, sapido, struttura discreta, buona persistenza, equilibrio acido