L'assessore all'Agricoltura del Veneto Franco Manzato commenta la notizia del 'sorpasso” su Facebook tra il popolare social game Farmville ed il più recente Cityville, sottolineando però che l'agricoltura soffre di problemi seri, che non hanno niente a che fare con il gioco. «Ecco una notizia che interessa a milioni di persone - dichiara Manzato - ma quasi certamente non cambia la vita ad alcuno: Farmville è stato superato come numero di giocatori da Cityville, cui ora spetta il primato di passatempo preferito tra gli utenti di un noto social network. Però anche da questo sorpasso possiamo trarre un insegnamento: l'agricoltura non è un gioco».
«L'agricoltura è un'attività straordinaria, anche entusiasmante, di sicuro difficile e di certo non ludica. E questa non è una critica a Farmville, che ha avuto certamente il grande merito di far sapere a tutti che non esistono le fabbriche di prodotti agricoli, che si ricavano invece dai campi con il lavoro degli agricoltori, sulla base delle stagioni e del territorio. Probabilmente però - aggiunge - il gioco ha anche 'seminato” un po' di ignoranza, banalizzando un lavoro che è da imprenditori autentici, i quali non possono permettersi di affidare il proprio futuro a speculazioni o immaginari campi dei miracoli, propri o altrui».
«L'imprenditoria del settore primario, soprattutto nell'attuale fase mondiale, deve stare con i piedi nella terra, non solo in paesi come quelli europei dove questa attività può essere definita matura, ma soprattutto là dove l'agricoltura è maggiormente insidiata da forme di organizzazione che rischiano di trasformarla in una pura attività subordinata a scelte economiche altrui, magari tutt'altro che interessate al futuro del territorio. Da questa vicenda, che si sviluppa nella rete, possiamo anche ricavare un ulteriore suggerimento: speriamo che Cityville non banalizzi l'urbanistica e l'architettura, ma resti solo un puro passatempo. Nel nostro Paese - conclude l'assessore - l'urbanistica è già stata troppo bistrattata, mentre cultura della città e speculazione vanno tenute ben distinte».