Giuggiole, sorbe, mele cotogne, cachi: frutta diventata "antica" perché poco conosciuta, che merita di essere riscoperta. Delle sorbe, frutto invernale comune tra i contadini e pastori, apprezzate sin dai tempi dei Romani, ne troviamo traccia nelle Georgiche di Virgilio, in cui si accenna alla Cerevesia, liquore prodotto dalla fermentazione di questi frutti col grano. Si presentano come una piccola bacca rosso bruna, dal sapore apro, vengono raccolte acerbe e lasciate maturare sulla paglia. I suoi frutti contengono anche sorbitolo, uno zucchero che entra in specialità medicinali e nell'industria alimentare come dolcificante, destinate alla preparazione di marmellate, per ricavare liquori e distillati.
Le giuggiole (nella foto), come scrisse Erodoto, sono dolci come il dattero ed erano utilizzate per produrre un vino apprezzato da Egizi e Fenici. Assomigliano a delle olive, di colore marrone chiaro con polpa biancastra. La Giuggiola dei Colli Euganei è inserita nell'Elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali del ministero delle Politiche Agricole e Forestali, i frutti si consumano freschi o trasformati in marmellate. Esiste un liquore poco alcolico chiamato "brodo di giuggiole". Il suo sapore è così dolce e buono da dare vita al modo di dire "essere in un brodo di giuggiole" che vuol dire essere felice e appagato, espressione riportata già nel 1612 nel Vocabolario degli Accademici della Crusca e il suo significato era inteso come "godere di molto di chicchessia".
Tipicamente autunnali i cachi originari della Cina, sono coltivati su tutto il territorio nazionale specialmente in Veneto, Emilia Romagna, Sicilia e Campania. Polpa dolcissima, morbida, cremosa dall'invitante colore rosso-arancio, vengono raccolti leggermente acerbi e fatti maturare nei magazzini per eliminare l'effetto astringente del tannino. Generalmente si consumano al naturale.
La mela cotogna é un frutto dal gusto acidulo e dal profumo fragrante, ricco di fibre destinato alla trasformazione industriale. Impiegata per preparare la cotognata, la gelatina di cotogne e nel Nord Italia, nella zona di Vicenza, per la mostarda di mele cotogne, una marmellata con base di senape che bene si presta ad accompagnare bolliti ed arrosti.