Il ministro delle Politiche agricole, Giancarlo Galan (nella foto), torna sulle polemiche sorte intorno ai pomodori di Pachino per confermare che si tratta di un prodotto "eccellente" e per invitare i produttori locali «a far cessare questa campagna di disinformazione».
«Ho detto - afferma Galan in una nota - sempre la stessa cosa: in minima parte alcuni prodotti coltivati nella zona di Pachino provengono da ricerche scientifiche che nulla hanno a che vedere col tema degli Ogm. Ciò che si produce a Pachino è eccellente sotto ogni punto di vista, purtroppo c'è chi continua a danneggiare i produttori di Pachino mettendo in giro affermazioni che io non ho mai fatto. Rivolgo così un appello ai produttori di Pachino di contribuire a far cessare una campagna di disinformazione dalla quale il pomodoro Pachino può ricevere solo danni. Che a Pachino qualcuno si svegli».
Il ministro se la prende in particolare con «alcuni giornali siciliani, ma non solo loro», che «si stanno impegnando in una campagna di disinformazione a tutto danno delle produzioni di pomodoro che si fanno a Pachino. Infatti, mi risulta incomprensibile il vero scopo di una malafede o di una qualche forma di ignoranza secondo la quale io confonderei ricerche di laboratorio con prodotti Ogm».
Qualche giorno fa, infatti, il ministro Galan, parlando dell'importanza della ricerca in campo agricolo, aveva affermato che il pomodoro di Pachino è stato creato in Israele e poi trapiantato in Sicilia. In molti si sono stupiti. Il ministro Galan non ha sbagliato.
Nel 1989 l'azienda sementiera biotech israeliana, Hazera Genetics, introduce in Sicilia attraverso Comes Spa, divenuta poi Cois 94 Spa, due nuove varietà di pomodori: il ciliegino Naomi e la varietà Rita a grappolo. Nel giro di pochi anni questi due prodotti raggiungono una enorme popolarità ed entrano nelle case di tutti gli italiani e la tipologia ciliegino diventa sinonimo di pomodoro di Pachino. Il successo dei semi di Hazera continuerà negli anni successivi con altre varietà come il datterino Lucinda o il ciliegino Shiren. Ben presto anche altre aziende sementiere, quasi sempre straniere, sviluppano le loro varietà registrate a grappolo o ciliegino, come il Cherry Wonder di Asgrow o il Conchita di De Ruiters seeds. Hazera è una azienda sementiera attiva anche nel campo degli Ogm, ma il ciliegino Naomi, il pomodoro a grappolo Rita e i semi più recenti sono stati ottenuti con altre tecniche biotecnologiche e non sono Ogm.
Determinante per il successo di questi pomodori è stata l'introduzione, da parte dell'azienda biotech israeliana, di due geni (chiamati rin e nor) che permettono di mantenere inalterate le caratteristiche del prodotto per un periodo di 2-3 settimane dopo la raccolta. Questi semi sono ibridi F1, come tanti altri semi frutto della ricerca scientifica delle aziende sementiere sviluppati negli ultimi decenni. Questo significa che ogni anno gli agricoltori devono ricomprare i semi ibridi registrati pena la perdita delle caratteristiche agronomiche desiderate.