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Alimenti scaduti riconfezionati A Milano sequestrate 50 tonnellate

Secondo i Nas di Milano le due aziende effettuavano illecite attività di riconfezionamento e rietichettatura di alimenti scaduti o conservati a temperature notevolmente superiori a quelle idonee a garantirne la sicurezza. I prodotti venivano poi venduti nei punti vendita aziendali a ignari clienti

 
27 agosto 2010 | 10:16

Alimenti scaduti riconfezionati A Milano sequestrate 50 tonnellate

Secondo i Nas di Milano le due aziende effettuavano illecite attività di riconfezionamento e rietichettatura di alimenti scaduti o conservati a temperature notevolmente superiori a quelle idonee a garantirne la sicurezza. I prodotti venivano poi venduti nei punti vendita aziendali a ignari clienti

27 agosto 2010 | 10:16
 

MILANO - Gli alimenti scaduti venivano riconfezionati e le vecchie etichette cambiate con nuove. I carabinieri del Nas di Milano hanno sequestrato in un magazzino all'ingrosso 50 tonnellate di alimenti scaduti o mal conservati.

I titolari di due ditte sono stati denunciati per frode in commercio e distribuzione di alimenti in cattivo stato di conservazione. Secondo i militari le due aziende effettuavano illecite attività di riconfezionamento e rietichettatura di alimenti scaduti o conservati a temperature notevolmente superiori a quelle idonee a garantirne la sicurezza.

I prodotti venivano venduti nei punti vendita aziendali ad ignari clienti. Sono stati sequestrati macchinari, attrezzature e sostanze per falsificare le etichette, e moltissimi altri cartellini adesivi in bianvo, 90mila confezioni di prodotti alimentari di varia natura (in massima parte dolciumi, ma anche salse, snack, paste secche con ripieni di carne), 3.300 scatoloni destinati ad alcuni supermercati pieni di confezioni di pasta fresca ripiena stoccate a temperatura ambiente nonostante l'etichetta del prodotto ne prescrivesse la conservazione ad un massimo di 4 gradi. Il valore della merce è stato stimato in 180mila euro.

Per la Coldiretti il sequestro di 50 tonnellate di alimenti scaduti, ma riconfezionati con una nuova data di scadenza per essere rimessi sul mercato conferma la necessità di tenere alta la guardia contro le frodi a tavola soprattutto dopo la pausa estiva durante la quale molti dei prodotti nei negozi delle città sono rimasti invenduti.

Solo il 13% degli italiani presta attenzione alla data di scadenza. Il rischio di smercio di confezioni senza i necessari requisiti sanitari in prodotti alimentari è un crimine particolarmente odioso perché si fonda soprattutto sull'inganno nei confronti di quanti, per la ridotta capacità di spesa, sono costretti a risparmiare sugli acquisti di alimenti.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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