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La tavola traina il turismo Giro d'affari da 5 miliardi

Indagine della Coldiretti sui prodotti agroalimentari tradizionali delle regioni: raggiunto livello record di 4511 specialità. Toscana in testa con 463 prodotti tipici, seguita da Veneto e Lazio e Piemonte. Salvati dall'estinzione 1.362 diversi tipi di pane, pasta e biscotti e 1.263 verdure

10 agosto 2010 | 12:17
La tavola traina il turismo Giro d'affari da 5 miliardi
La tavola traina il turismo Giro d'affari da 5 miliardi

La tavola traina il turismo Giro d'affari da 5 miliardi

Indagine della Coldiretti sui prodotti agroalimentari tradizionali delle regioni: raggiunto livello record di 4511 specialità. Toscana in testa con 463 prodotti tipici, seguita da Veneto e Lazio e Piemonte. Salvati dall'estinzione 1.362 diversi tipi di pane, pasta e biscotti e 1.263 verdure

10 agosto 2010 | 12:17
 

Oltre 4500 specialità regionali, per un giro d'affari legato al turismo enogastronomico di 5 miliardi di euro. Salgono, infatti, al livello record di 4511, quaranta in più rispetto allo scorso anno, i prodotti agroalimentari italiani ottenuti secondo regole tradizionali antiche tramandate nel tempo censiti dalle regioni, che sono disponibili come souvenir o per allietare le tavole dei turisti durante le vacanze. è quanto emerge dall'indagine della Coldiretti sull'elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali delle regioni aggiornato con la decima revisione pubblicata nella Gazzetta Ufficiale.
 
Per l'estate 2010 il turismo enogastronomico con un valore stimato di 5 miliardi di euro, si conferma il vero motore della vacanza made in Italy che è l'unica nel mondo a poter offrire la più ampia varietà di prodotti tradizionali regionali ma anche il record comunitario nella produzione biologica, ben 207 denominazioni di origine riconosciute a livello europeo, mentre sono 477 i vini a denominazione di origine.
 


Nella mappa delle regioni che presentano la più ricca 'biodiversità” a tavola si classifica al primo posto la Toscana con 463 specialità seguita sul podio da Veneto e Lazio (367) e Piemonte (365) ma ottimi posizionamenti si riscontrano per Campania (333). A seguire ci sono Liguria (295), Calabria (272), Sicilia (238), Emilia-Romagna (233), Puglia (222), Lombardia (209), Sardegna (172), Molise (159), Friuli-Venezia Giulia (151), Marche (147), Abruzzo (143), Trento (109), Bolzano (92), Basilicata (73) Umbria (70) e  Valle d'Aosta (31)
 
A prevalere tra le specialità 'salvate dall'estinzione” sono i 1.362 diversi tipi di pane, pasta e biscotti, seguiti da 1.263 verdure fresche e lavorate, 748 salami, prosciutti, carni fresche e insaccati di diverso genere, 461 formaggi, 154 bevande tra analcoliche, liquori e distillati e 150 prodotti di origine animale (miele, lattiero-caseari escluso il burro, ecc.). Con l'ultimo elenco dell'estate 2010 si registra un incremento rispetto all'anno scorso nonostante siano stati cancellati alcuni prodotti divenuti Dop o Igp e quindi protetti a livello europeo come ad esempio il Ciauscolo marchigiano,  il prosciutto crudo di Cuneo, il pistacchio di Bronte (Sicilia), il marrone di Caprese Michelangelo (Toscana), l'Aglio bianco polesano e l'Insalata di Lusia (Veneto).
 
Sono stati messi 'sotto tutela” nuovi prodotti come la 'ncandarata” lucana (carne di maiale conservata sotto sale) e tutta una serie di fagioli autoctoni della Basilicata come quelli di Muro lucano, di San Gaudioso e Zeminelle. L'Emilia-Romagna, oltre a mettere in elenco il celebre e imitatissimo 'ragù classico alla bolognese” ha tutelato, ad esempio il 'latte ruolo” (latte intero bollito, mescolato con pan pangrattato, profumato con succo di limone e messo al forno) e la 'piada coi ciccioli”  (di maiale). E se il Lazio ha introdotto in elenco il 'caciocavallo di Supino” e i 'canasciunetti” ciociari  (pizze rustiche con l'impasto all'uovo e farciti di formaggio e uova), la Puglia ha protetto il 'pallone di Gravina” (formaggio semiduro a pasta cruda filata, prodotto con latte bovino intero crudo o pastorizzato e stagionato fino ad 1 anno dalla caratteristica forma a palla), la Sardegna l'”abbamele” (un decotto di polline usato per insaporire ed esaltare il gusto di numerosi piatti e dolci tradizionali) e il Veneto ha reso giustizia allo 'spiedo  d'alta marca” e ai ”rofioi di Sanguinetto” (dolci di forma triangolare fatti di pasta simile alla sfoglia, ripieni di un composto fatto con biscotti, mandorle, canditi, cioccolato, zucchero e rum).
 
In dieci anni, rispetto al luglio 2000 quando è iniziato il lavoro di catalogazione a livello regionale, i prodotti censiti sono più che raddoppiati grazie all'impegno degli imprenditori agricoli nel recupero delle tradizioni. Un risultato finalizzato a proteggere dalle falsificazioni e a conservare anche in futuro nella sua originalità il patrimonio gastronomico nazionale che rappresenta una componente determinante per la competitività del Made in Italy. Una ricchezza nazionale che comprende prodotti ottenuti secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni e metodiche praticate sul territorio in modo omogeneo.
 
Comperare direttamente dal produttore è un modo per garantirsi l'autenticità degli acquisti e non cadere nel rischio dei prodotti taroccati spacciati come tipici del territorio, ma che non hanno in realtà nulla a che fare con la realtà produttiva locale come nel caso dell'offerta di prosciutti di montagna o di campagna spesso provenienti dalla stagionatura di cosce di maiali olandesi, ma anche di panini ciociari che sfruttano del tutto impropriamente l'appeal del territorio. Durante il periodo estivo a livello nazionale con il sostegno della Coldiretti sono aperti 18mila agriturismi e 63.600 frantoi, cantine, malghe e  cascine dove è possibile acquistare specialità alimentari garantite direttamente dal produttore che garantiscono l'originalità dell'offerta, ai quali si aggiungono gli oltre 500 mercati di campagna amica aperti dalla Coldiretti nell'ambito del progetto per 'una filiera agricola tutta italiana” nelle piccole e grandi città, dei quali quasi la metà già accreditati per il rispetto di un preciso disciplinare.

«Il nostro patrimonio agroalimentare quest'anno – ha detto il ministro delle Politiche agricole Giancarlo Galan - si arricchisce di 40 nuovi prodotti tradizionali. è la dimostrazione che continua a crescere, e questo grazie anche alla genialità e vitalità dei nostri produttori, che sanno difendere le tradizioni, riuscendo a coniugare saggezza e innovazione».

Si definiscono 'prodotti agroalimentari tradizionali” quei prodotti le cui metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura risultano consolidate nel tempo. Più dettagliatamente, devono risultare praticate sul territorio di riferimento in maniera omogenea secondo regole tradizionali e protratte nel tempo, comunque per un periodo non inferiore ai 25 anni. Sono esclusi i prodotti agroalimentari registrati come Dop e Igp.

La maggior parte dei Pat rientra tra pane, pasta e biscotti, seguiti da verdure fresche e lavorate; salami, prosciutti, carni fresche e insaccati; formaggi; bevande tra analcoliche, liquori e distillati e prodotti di origine animale.
 
L'elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali è stato pubblicato per la prima volta nel 2000, con il decreto ministeriale del 18 luglio 2000. Successivamente, con decreto interministeriale 9 aprile 2008, i prodotti agroalimentari italiani tradizionali sono stati considerati espressione del patrimonio culturale italiano.

Il ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali cura la pubblicazione annuale dell'elenco, formato dai prodotti definiti tradizionali dalle singole Regioni e delle Province autonome di Trento e Bolzano e inseriti nei rispettivi elenchi, che devono essere trasmessi al Ministero entro il 12 aprile di ogni anno.
 
I PRODOTTI TRADIZIONALI AGROALIMENTARI REGIONALI
1.362              Paste fresche e prodotti di panetteria, biscotteria, pasticceria, confetteria
1.263              Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati
748                 Carni (e frattaglie) fresche e loro preparazione
461                 Formaggi
154                 Bevande analcoliche, distillati e liquori
150                 Prodotti di origine animale (miele, lattiero-caseari escluso burro)
140                 Preparazioni di pesci, crostacei e tecniche particolari di allevamento
150                 Piatti composti o prodotti della gastronomia
46                   Grassi (burro, margarina, oli)
36                   Condimenti
4.511              TOTALE
Fonte: Elaborazioni Coldiretti
 
 I PRODOTTI AGROALIMENTARI TRADIZIONALI PER REGIONE
Toscana (463), Veneto (367), Lazio (367), Piemonte (365), Campania (333), Liguria (295), Calabria (272), Sicilia (238), Emilia-Romagna (233), Puglia (222), Lombardia (209), Sardegna (172), Molise (159), Friuli-Venezia Giulia (151), Marche (147), Abruzzo (143), Trento (109), Bolzano (92), Basilicata (73), Umbria (70), Val d'Aosta (31)
Fonte: Elaborazioni Coldiretti

 

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