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Quote latte, chilometri di burocrazia Mungitura di protesta al Pirellone

Oggi durante la manifestazione degli allevatori lombardi e del resto del nord Italia davanti alla sede della Regione, la Coldiretti ha depositato all’ingresso del Pirellone una decina scatoloni con una parte della montagna di carte generata dalla quote latte in questi anni. Fogli e burocrazia

 
21 luglio 2010 | 11:37

Quote latte, chilometri di burocrazia Mungitura di protesta al Pirellone

Oggi durante la manifestazione degli allevatori lombardi e del resto del nord Italia davanti alla sede della Regione, la Coldiretti ha depositato all’ingresso del Pirellone una decina scatoloni con una parte della montagna di carte generata dalla quote latte in questi anni. Fogli e burocrazia

21 luglio 2010 | 11:37
 

Milano-Roma andata e ritorno. Questa è la distanza che, stima la Coldiretti Lombardia, si potrebbe coprire mettendo uno dietro l'altro i fogli di carta che in quasi 30 anni le aziende agricole lombarde hanno dovuto affrontare per seguire le evoluzioni della legge sulle quote latte. Una marea di moduli, sentenze, avvisi, fatture, pagamenti e burocrazia di varia natura.
A Milano, durante la manifestazione degli allevatori lombardi e del resto del nord Italia davanti alla sede della Regione, la Coldiretti ha depositato all'ingresso del Pirellone una decina scatoloni con una parte della montagna di carte generata dalla quote latte in questi anni.

«Se adesso ci dicono che era tutto sbagliato – commenta Nino Andena (nella foto), presidente della Coldiretti Lombardia – allora rivogliamo indietro i soldi che la maggioranza degli allevatori ha speso per mettersi in regola. è una richiesta più che ragionevole, di fronte anche al mare di documenti che ci hanno sommerso in questi anni per stare dietro ai provvedimenti che hanno tentato di mettere ordine al settore».

In Lombardia, se si considerano solo le aziende esistenti nel 2009, ogni provincia può contare su una propria 'rete stradale” lastricata dai fogli di carta generati dal sistema delle quote e messi in fila uno dietro l'altro: 55 chilometri a Bergamo, 116 chilometri a Brescia, 12 a Como, 53 a Cremona, 8 a Lecco, 21 chilometri a Lodi, 71 a Mantova, 24 a Milano, 8 a Pavia, 38 a Sondrio e 7 a Varese.

«Pensate a migliaia di scartoffie che tappezzano distanze di chilometri: questo è quello che hanno sopportato gli allevamenti per mettersi seguire in questi anni il sistema delle quote latte – conclude Andena – se adesso ci dovessero dire che è tutto sbagliato, allora è chiaro che ci arrabbiamo».

'Onestina” munta in diretta davanti al Pirellone
è la mucca 'Onestina” il simbolo della protesta degli allevatori della Coldiretti che hanno rispettato la legge e che questa mattina sono arrivati a Milano da tutta la Lombardia e dal resto del nord Italia con i loro trattori per la manifestazione organizzata davanti alla Regione in piazza Duca D'Aosta.
'Onestina” è stata munta in diretta mentre all'ingresso del Pirellone sono stati depositati gli scatoloni con una parte della montagna di carta che in questi anni le aziende agricole hanno dovuto sopportare per la gestione burocratica del sistema delle quote latte.

«Noi rispettiamo sempre la legge ma la legge rispetti noi» hanno detto gli allevatori, durante la simbolica catena umana con la quale hanno circondato la sede della Regione Lombardia. Uno studio della Coldiretti evidenzia che ad oggi i produttori di latte in regola hanno subito costi per la gestione delle quote latte pari a 2,42 miliardi di euro: dei quali 1,7 miliardi per l'acquisto, 150 milioni per l'affitto, 220 per il versamento del prelievo e 350 milioni per l'adesione alla rateizzazione prevista dalla legge 119/03.

«Non si scherza con il lavoro delle persone – ha aggiunto Andena – quello che sta succedendo con la proroga sui pagamenti delle multe per le quote che vogliono concedere a un piccolo gruppo di splafonatori è una ferita per la stragrande maggioranza degli allevatori onesti che in questi anni hanno speso soldi, tempo e fatica per rispettare la legge. Troppo comodo dire adesso che si è scherzato. Così non va. Se sono ancora da rifare i conti 'chi sbaglia paga” deve valere per i produttori ma anche per lo Stato».

E come se non bastasse il problema delle quote c'è il nodo del prezzo, inchiodato da gennaio ai 33,156 centesimi al litro, al di sotto di qualsiasi livello di sopravvivenza per le aziende agricole, con le industrie sorde a qualsiasi richiamo di buon senso legato all'andamento dei formaggi dop che si sono rivalutati anche del 20%. «Una situazione paradossale – conclude il presidente Andena – che speriamo possa essere sbloccata al più presto e che riguarda quasi 7mila azienda lombarde per una produzione che rappresenta il 40%di quella italiana».

Tutta la verità sulle quote latte
-    La questione quote latte è iniziata nel 1983 con l'assegnazione ad ogni Stato membro dell'Unione di una quota nazionale che poi doveva essere divisa tra i propri produttori. All'Italia fu assegnata una quota molto inferiore al consumo interno di latte. Il 1992 con la legge 468 poi il 2003 con la legge 119 e infine il 2009 con la legge 33, sono le tappe principali del difficile iter legislativo per l'applicazione delle quote latte in Italia.
-    Degli attuali 40mila allevatori oggi in attività nel nostro Paese (erano 120mila nel 1996) sono solo un po' più un migliaio quelli che devono alle casse dello Stato 1,7 miliardi di euro di multe maturate in questi ultimi anni.
-    Molti allevatori si sono messi in regola in questi ultimi anni, 15mila hanno rateizzato con la legge 119 del 2003, per 350 milioni di euro, mentre altri 220 milioni di 'multe” sono stati regolarmente pagati in questi ultimi 12 anni. Con l'aumento di quota nazionale previsto dalla legge 33 quest'anno per la prima volta il nostro Paese non supera la propria quota nazionale e quindi  per la prima volta non saranno pagate 'multe” all'Unione europea.
-    Inoltre, con la stessa legge 33 circa 15mila posizioni sono state sistemate. Restano ad oggi 1.300 splafonatori (che hanno prodotto negli anni più della quota assegnata) che non sono in regola e non hanno mai pagato multe ai quali l'emendamento nella manovra consente un'ulteriore dilazione di 6 mesi nel pagamento. Le motivazioni di questa dilazione sono anche legate, secondo l'emendamento, alla necessità di accertamenti che lo Stato dovrebbe ancora fare sull'effettivo superamento, negli anni passati, da parte dell'Italia della quota assegnata.
Ecco perché la Coldiretti dice che se lo Stato si è sbagliato a fare i conti intanto restituisca i soldi a tutti gli allevatori che hanno versato multe non dovute e acquistato quote non necessarie.

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11/08/2022 00:00:22
1) Non anno messo una quota minima per famiglia, per fare una vita dignitosa
Risultato io ho chiuso , e così molti altri rovinando i settore agricolo e anche l'indotto per attrezzi agricoli e anche l'ambiente, nelle piccole aziende si valorizzava la terra di più alla rotazione dei raccolti
Giovanni Lapo



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