La crisi dei prezzi alla produzione, fino allo scorso anno limitata a frumento e mais, esplode nel 2010 anche per il riso. Lo segnala Confagricoltura, raccogliendo la crescente preoccupazione dei risicoltori di fronte al crollo dei prezzi dei risoni, diminuiti di quasi il 50% rispetto al maggio 2009. «Ai prezzi non remunerativi - sottolinea Confagricoltura - si è aggiunto ora il calo della domanda da parte dell'industria risiera».
Confagricoltura ricorda che, in risposta alle sollecitazioni degli industriali per una maggiore disponibilità di riso da esportare, i risicoltori italiani hanno incrementato di oltre il 10% le superfici coltivate e le rese, nell'arco degli ultimi tre anni, arrivando a produrre nel 2009 1,7 milioni di tonnellate di risone (+17% sull'anno precedente).
Alla maggiore disponibilità di prodotto non ha, tuttavia, fatto seguito un altrettanto sensibile aumento delle esportazioni, mentre il prezzo di mercato dei risoni, a eccezione delle varietà Arborio e Carnaroli, è sceso ai livelli di cinque anni fa.
«La perdita di redditività della risaia è ormai tale - pone in evidenza Confagricoltura - da non consentire la copertura dei costi di coltivazione, che hanno registrato un aumento di oltre il 26%, tra il 2007 e il 2008, nel 2009 sono scesi di pochi punti percentuali e sono tornati a crescere nella prima parte del 2010».
Confagricoltura chiede al ministero delle Politiche agricole di riunire d'urgenza tutte le rappresentanze di categoria della filiera del riso per ricercare un'intesa sulla gestione programmata della produzione, per la campagna 2010/2011, che renda più stabili le relazioni commerciali con l'industria ed assicuri prospettive certe di reddito ai risicoltori.