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Michele Chiarlo si racconta 60 anni trascorsi tra i vigneti

Il libro è il racconto in prima persona della vicenda personale e sociale di un uomo e di un produttore, di pari passo con quella di una delle realtà vitivinicole più importanti in Italia, quella delle colline del Monferrato e delle Langhe. 60 anni di amore e sacrifici tutti dedicati al vino

 
04 maggio 2010 | 15:46

Michele Chiarlo si racconta 60 anni trascorsi tra i vigneti

Il libro è il racconto in prima persona della vicenda personale e sociale di un uomo e di un produttore, di pari passo con quella di una delle realtà vitivinicole più importanti in Italia, quella delle colline del Monferrato e delle Langhe. 60 anni di amore e sacrifici tutti dedicati al vino

04 maggio 2010 | 15:46
 

Michele Chiarlo"Michele racconta": un titolo semplice, quasi banale per raccontare una vita trascorsa in vigna e in cantina, scandita dalle vendemmie nelle colline del Monferrato e delle Langhe. Michele Chiarlo (nella foto) racconta in questo suo secondo libro della collana "Semi di vite" la sua storia personale di uomo e di produttore, che è anche quella del suo tempo, e di una terra speciale a cui la storia ha assegnato il compito di fare grandi vini.

C'è il Piemonte povero dell'emigrazione, nei primi decenni del Novecento, i sacrifici per mettere insieme quelle 240mila lire con cui papà Pietro comprò la prima cascina semiabbandonata, le tradizioni degli anni in cui si raccoglievano da terra anche gli acini caduti e, in seguito, la perplessità dei contadini nel guardare i figli sacrificare interi grappoli nei primi diradamenti imposti dalla vitivinicultura moderna.

Ci sono anche i viaggi all'estero per far conoscere i vini, nonché l'esperienza acquisita in Borgogna che ha vuto l'effetto di nobilitare quel "vino dei carrettieri", come un tempo veniva chiamato il Barbera. Già al Vinitaly Chiarlo aveva raccontato le sue cinquanta vendemmie offrendo in degustazione, tra tutte, solo 7 bottiglie con l'orgoglio con cui si presentano i propri figli. L'emozione, che ha coinvolto l'intera sala, si era condensata su un Barolo 1958, straordinariamente vivo e intenso.

In questo secondo libro il cui testo è stato raccolto da Giovanni Ruffa, coordinatore dell'intera collana Semi di vite, e da Paola Gho, Michele Chiarlo oltre a raccontarsi si fa portavoce discreto delle tradizioni, e dei sapori del territorio con delle magnifiche immagine scattate da grandi fotografi chiamati a fermare i gesti delle ultime dieci vendemmie. Tutte le foto sono in bianco e nero, il colore dei ricordi. Un'idea - questa - nata nel 1997 perchè un fotografo registrasse «con il suo punto di vista e il suo gusto - scrive l'autore - il gesto finale di un anno di lavoro sulla terra».

E nel libro non poteva mancare tutto il suo amore per l'arte: sono tante le opere di grandi artisti perfettamente ambientate nei suoi vigneti delle colline, nel parco artistico Orme Su La Court. percorso d'arte e di paesaggio firmato da Emanuele Luzzati. Seguendo le orme dedicate ai quattro elementi fondamentali - fuoco, aria, acqua e terra - segna un itinerario tra sentieri, vigneti e cascine costellato di installazioni e sculture che nascono e vivono nella natura in perfetta simbiosi. Il libro è anche in edizione inglese con un titolo altrettanto essenziale: "Michele's story".


Michele racconta
Secondo volume della Collana "Semi di Vite"
a cura di Giovanni Ruffa e Paola Gho
27 euro in libreria e nelle migliori enoteche

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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