Era il 1846 quando Antonio Rummo iniziò a sviluppare l'antica 'arte del grano” e, in seguito, a produrre la pasta usando solo acqua del Sannio e le migliori semole di grano duro. «Il segreto della buona pasta è nella qualità del grano duro e delle sue proteine», diceva. E ancora oggi il Pastificio Rummo di Ponte Valentino, nei dintorni di Benevento, sesto gruppo italiano, continua a scegliere i grani duri più pregiati al mondo per macinarli e trasformarli.
La famiglia, alla sua sesta generazione, produce circa 120 diversi tipi di pasta, secca, biologica, integrale, all'uovo, tutta di altissima qualità grazie ad una attenta selezione. Apprezzata da chef e gourmet e approvata dalla Federazione italiana cuochi, è realizzata attraverso l'esclusivo metodo a lenta lavorazione che, in alcuni casi, arriva a 70 ore. Circa il 40% in più dei consueti cicli produttivi della pasta.
Fiore all'occhiello dell'industria campana e simbolo della qualità 'made in Italy”, l'azienda vanta ben sette certificazioni internazionali, 140 dipendenti diretti e un milione di quintali di pasta prodotti all'anno e venduti in Italia e all'estero (Gran Bretagna, Germania, Stati Uniti e Giappone).
«L'azienda - ha sottolineato il presidente e amministratore delegato Cosimo Rummo incontrando la stampa al ristorante Timè di Milano - è anche impegnata nella tutela ambientale grazie all'avvio di un rigeneratore che ha ridotto del 30% le emissioni di Co2». Infine, è stato presentato un 'Decalogo della pasta perfetta”: uno strumento per consentire a tutti di riconoscerne le caratteristiche autentiche, prima a crudo, poi a cottura ultimata, anche se l'assaggio della pasta resta comunque un momento essenziale per la sua definizione qualitativa e per verificare che rimanga 'al dente”.
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