«La prostituzione nei pubblici esercizi - bar e ristoranti - porterebbe alla volgarizzazione del settore e umilierebbe esercenti che hanno ben altri valori da promuovere, danneggiando anche il sistema enogastronomico, immagine ed espressione dei veri piaceri del nostro Paese».
Con questa nota, Lino Enrico Stoppani (nella foto a destra, e sotto l'elaborazione grafica), presidente Fipe, la federazione che rappresenta 250mila imprese, stronca sul nascere l'idea del sottosegretario al ministero per l'Attuazione del programma di Governo, Daniela Santanchè (nella foto a sinistra), di individuare nei pubblici esercizi i luoghi dedicati alla prostituzione come avviene in «Spagna, dove esistono bar e ristoranti che ai piani superiori dispongono di stanze che vengono utilizzate per questo». «La sola idea di tramutare i pubblici esercizi in locali a luci rosse - prosegue Stoppani - offende tutta la categoria. Siamo imprenditori seri e spendiamo tutte le nostre energie per curare l'etica e la morale».
Secondo il sottosegretario al ministero per l'Attuazione del programma, con bar e ristoranti a luci rosse sarebbe in ogni caso «più facile eseguire controlli» e combattere «la tratta delle schiave e delle minorenni». «è sbagliato pensare che dopo il caso D'Addario - aggiunge la Santanchè - per il governo sarebbe impopolare varare una legge sulla prostituzione. Al contrario, sono assolutamente convinta della necessità di mettere mano alla regolamentazione del fenomeno, soprattutto per liberare quelle tante donne, spesso minorenni, che sono schiave».
Ma le stupidaggini della Santanchè non si fermano alla prostituzione e riguardano anche un rito italiano che solo la demagogia può fare ignorare: la pausa caffè. IL sottosegratrio si è detta in particolare contraria alla pausa caffè nella aziende per aumentare la produttività... Immediata anche in questo caso la replica di Stoppani: «La produttività sul lavoro si migliora motivando i lavoratori sotto l'aspetto economico e professionale e non certo azzerando le pause per il caffè o per il pranzo. Anzi queste possono essere addirittura utili per recuperare e raccogliere energie migliori e nuove oltre che occasione per coltivare i valori sociali del lavoro. Tutto ciò è stato provato scientificamente da una ricerca della New York University, secondo la quale il 'break” darebbe al cervello il giusto 'stacco” per far riposare i circuiti cerebrali, aiutandoli a riordinare e a conservare le informazioni appena 'stoccate”. I cambiamenti da promuovere non sono questi – precisa ancora Stoppani – ma altri, che toccano anche alla Politica, intervenendo per esempio sulla burocrazia, sulle infrastrutture, sulla semplificazione: argomenti che interessano veramente imprese e lavoratori».
Sostenendo in pieno la posizione della Fipe, ci chiediamo però se l'ineffabile e a volte volgare signora della destra estrema parli a nome del Governo, o dia solo aria ai suoi pensieri confusi. Giusta l'idea di togliere dalle strade le prostitute, ma non si capisce perchè baristi o ristoratori dovrebbero essere coinvolti in attività che nulla hanno a che spartire con i pubblici esercizi. Coi tempi che corrono forse sarebbe meglio - se proprio è necessario - trovare spazi per la prostituzione nella sedi dei partiti. Clienti assicurati ci sarebbero di sicuro.
E anche per il caffè perchè non propone di chiudere i bari e ristoranti interni del parlamento?
E in ogni caso, cara Santanchè, prima di parlare ci pensi due volte. Anzi nel suo caso forse dovrebbe pensarci anche tre o quattro volte, dopo aver bevuto un bel caffè per il quale può prendersi tutte le pause che crede. Magari ne migliorerebbe il suo ragionamento...
Non mancano intanto le reazioni politiche. Secondo Sesa Amici, del Pd, «pare più uno spot da dare in pasto agli elettori che una proposta». «Il governo purtroppo sul tema della prostituzione non ha mai fatto sul serio - aggiunge - ha annunciato misure restrittive che però sono state applicate solo nei centri storici perché nelle nostre periferie non è cambiato nulla, così come non investe nel contrasto allo sfruttamento e alla tratta che restano i nodi centrali di questa piaga». Duro anche il commento di Alessandra Mussolini Pdl), presidente della commissione parlamentare per l'Infanzia e l'adolescenza: «In Parlamento risiedono importanti proposte presentate per regolare la prostituzione. è una vergogna solo poter pensare di legare le attività commerciali con la prostituzione, a meno che qualche genio non immagini bar con un listino prezzi dove oltre a bevande e gelati si possa trovare il corpo della donna». Per la Mussolini, «l'argomento è troppo serio per battute senza senso». Dunque, aggiunge, «la Santanchè si limiti a scaldare la poltrona che ha gentilmente quanto misteriosamente ottenuto e lasci lavorare il Parlamento». E questo detto da una domnna un po' più seria della destra chiude l'argomento. Speriamo.