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Molino Paolo Mariani
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Il finocchio, gustoso e versatile in cucina Ma attenzione ad accostarlo al vino

Il finocchio è una pianta mediterranea conosciuta proprio per il suo aroma e il gusto simile all’anice. Si distingue in due tipologie: quello coltivato, più dolce, e quello cresciuto allo stato selvatico, dal sapore amaro e intenso, di cui si utilizzano i germogli o le foglioline aromatizzanti

02 maggio 2010 | 15:11

Il finocchio, gustoso e versatile in cucina Ma attenzione ad accostarlo al vino

Il finocchio è una pianta mediterranea conosciuta proprio per il suo aroma e il gusto simile all’anice. Si distingue in due tipologie: quello coltivato, più dolce, e quello cresciuto allo stato selvatico, dal sapore amaro e intenso, di cui si utilizzano i germogli o le foglioline aromatizzanti

02 maggio 2010 | 15:11

è proprio il caso di non lasciarsi 'infinocchiare”. Scegli un finocchio dalla forma molto arrotondata, ovvero maschio, se vuoi consumarlo crudo (in insalata o in pinzimonio), mentre uno dalla forma allungata, ovvero femmina, se vuoi prepararlo gratinato. E attenti al vino, con cui proprio non va d'accordo. Già nell'antichità i venditori di vino offrivano del finocchio ai loro clienti per rendere accettabile il sapore del vino di qualità scadente.

Il finocchio è una pianta mediterranea conosciuta proprio per il suo aroma e il gusto simile all'anice. Si distingue in due tipologie: quello coltivato, più dolce, e quello cresciuto allo stato selvatico, dal sapore amaro e intenso, di cui si utilizzano i germogli o le foglioline aromatizzanti. L'Italia è il principale produttore, la coltivazione è diffusa in Emilia Romagna, Lazio, Puglia e Campania. In cucina si utilizzano i finocchi coltivati e le specie conosciute prendono il nome dal luogo di produzione: Mantovano, di Trevi, di Tarquinia, il Gigante di Sicilia, il Gigante di Napoli, il Bianco Perfezione.

Nello Statuto degli Ortolani di Viterbo del 1379 si trovano riferimenti a tale coltivazione, con informazioni sia sulle specie che sulla loro vendita. In un documento del 1850 si citano ben 700 specie e nel 1949 ci fu la creazione del Consorzio di bonifica della Maremma Etrusca, che ne rese possibile la diffusione della coltivazione su gran parte del territorio tarquiniese.

Contiene sali minerali, vitamine e oli essenziali, molto digeribile, diuretico, e un buon stimolante per l'appetito. Indicato per le donne che allattano perché rende il sapore del latte gradevole e ne stimola la produzione. Nella cucina regionale è un ingrediente fondamentale nella pasta con le sarde (ricetta tipica siciliana) e nelle salse che accompagnano il pesce lesso. In Toscana infatti viene prodotto un tipico salume, la finocchiona, aromatizzato con semi di finocchio. Per l'abbinamento al vino, con i piatti di pasta si può scegliere un bianco corposo o un rosato; per i secondi piatti un rosso giovane di buona struttura. Con i finocchi crudi solo acqua.

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