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La ristorazione vuole la tracciabilità Ecorì garantisce le varietà del riso

Mentre a livello politico c’è incertezza sull’effettiva volontà di difendere un valore assoluto come le varietà del riso, i ristoratori chiedono come tutelarsi rispetto alla volontà dell’industria risiera di uniformare al ribasso le qualità, unendo sotto le stesse denominazioni varietà diverse

 
07 marzo 2010 | 14:43

La ristorazione vuole la tracciabilità Ecorì garantisce le varietà del riso

Mentre a livello politico c’è incertezza sull’effettiva volontà di difendere un valore assoluto come le varietà del riso, i ristoratori chiedono come tutelarsi rispetto alla volontà dell’industria risiera di uniformare al ribasso le qualità, unendo sotto le stesse denominazioni varietà diverse

07 marzo 2010 | 14:43
 

Mentre a livello politico c'è incertezza sull'effettiva volontà di difendere un valore assoluto come le 'varietà” del riso (la cui qualità è indispensabile per assicurare cotture perfette e l'eccellenza dei piatti), sempre più ristoratori ci chiedono come possono tutelarsi rispetto alla volontà dell'industria risiera di uniformare al ribasso le qualità, unendo sotto le stesse denominazioni varietà diverse. è il caso del 'plebeo” Karnak, che si vorrebbe elevare al rango del più blasonato (e costoso a livello di produzione) Carnaroli, il re dei risi.

La risposta possibile è una sola: tracciabilità. Solo attraverso una certificazione di quanto è contenuto in una confezione è infatti possibile avere la certezza di realizzare al meglio la propria ricetta utilizzando, in base all'esperienza o alle caratteristiche, Carnaroli invece che Arborio o Vialone nano.

Umberto Mainardi«La tracciabilità di tutti i nostri risi (oltre 8 varietà principali) - spiega in proposito Umberto Mainardi (nella foto), presidente della piemontese Ecorì agricola srl - è l'obiettivo che da tempo ci siamo dati per garantire le produzioni di eccellenza fornite dai 10 soci alla società che si occupa poi della lavorazione e del confezionamento dei prodotti a marchio Ecorì. I risicoltori, riuniti in questa società, sono in grado di controllare il prodotto in ogni fase della produzione, dal campo alla tavola, assicurandone la qualità assoluta di produzioni eco-compatibili».

Una certificazione che acquista un peso fondamentale per poter scegliere al meglio fra le diverse varietà proposte alla ristorazione, che rappresenta il 50% del mercato di Ecorì. «Negli ultimi anni - aggiunge Mainardi - abbiamo compiuto sforzi importanti per seguire i ristoranti, selezionando le nostre varietà e puntando in particolare sul Carnaroli, che garantisce le migliori cotture in assoluto. Ma nelle nostre offerte ci sono ovviamente anche Arborio, Roma, Baldo, S. Andrea, Artiglio, Vialone nano e integrale. Il tutto anche con la linea Elite (riso invecchiato)».


I soci fornitori

I numeri:
1.300 ettari di superficie coltivata nelle province di Novara e Vercelli
3.500 tonnellate di riso lavorato

I soci produttori di Ecorì:
• Cascina Brigona di Paolo e Umberto Mainardi - Granozzo con Monticello (No)
• Cascina Cascinassa di Paolo Renditore - Lignana (Vc)
• Cascina Castello di Piergiuseppe e Claudio Roncarolo - Lignana (Vc)
• Cascina Castellone di Giovanni Saviolo - Olcenengo (Vc)
• Cascina Mandria di Giacomo e Benedetto Coppo - Livorno Ferraris (Vc)
• Cascina Lotto 1 Cascine Strà di Giovanni Greppi - Vercelli
• Cascina Valoccara di Maria Greppi - Vercelli
• Tenuta Sandra di Giovanni Barone - Desana (Vc)
• Cascina Marena di Celestino Decaroli - Casanova Elvo (Vc)
• Cascina Besina di Roberto Pisano - Stroppiana (Vc)


Valori nutrizionali per 100 g di riso

7 - 10 g di proteine
0,5 - 1 g di grassi
78 - 82 g di carboidrati
6 mg di sodio
80 mg di potassio
8 mg di calcio
120 mg di fosforo
0,6 mg di ferro
0,06 mg di tiamina (vit. B1)
0,03 mg di riboflamina (vit. B2)


Ecorì agricola srl
via Trino 200, 13100 Vercelli
Tel 0161 271920 - Fax 0161 297630
info@ecori.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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