«Il 2010, turisticamente parlando, purtroppo parte male e dopo un Natale e Capodanno che avevano fatto registrare un buon andamento di arrivi e presenze, lasciando presagire una ripresa, dobbiamo invece registrare come l'onda lunga della crisi non accenni a diminuire. è quanto afferma il presidente di Federalberghi-Confturismo, Bernabò Bocca, alla lettura dei dati relativi al monitoraggio mensile effettuato dalla Federazione (l'inchiesta è stata svolta dal 1° al 5 febbraio, intervistando con metodologia internet 964 imprese ricettive, distribuite a campione sull'intero territorio nazionale).
«Leggere che le presenze alberghiere sono calate del 2,1% a gennaio (rispetto al gennaio 2009) - prosegue Bocca- significa che tutte le tipologie turistiche attualmente in "funzione": località montane, località termali, città d'arte e città d'affari, hanno sofferto cali di arrivi e pernottamenti, a fronte di tariffe alberghiere che continuano a essere ferme se non in calo generalizzato».
«Il 2009 infatti - sottolinea il presidente degli albergatori italiani - ha chiuso, secondo i dati ufficiali dell'Istat, con le tariffe alberghiere calate del 2,2% rispetto al costo della vita complessivo che ha fatto segnare un +0,8%. Inoltre dai dati del nostro sondaggio si evidenzia il dato ancora più allarmante relativo ai lavoratori che scendono del 3% a gennaio, con un picco del 4% per i lavoratori a tempo indeterminato ed un +0,1% per i lavoratori a tempo determinato».
«Occorre una strategia condivisa - conclude Bocca - tra Governo, imprese, Regioni e sindacati, senza la quale il settore rischia tanto, rischia troppo e rischia, soprattutto, di andare in caduta libera. Un pericolo che dobbiamo scongiurare al più presto, inserendo anche il turismo tra le attività economiche bisognose di quegli incentivi annunciati dal ministro per lo Sviluppo economico, Claudio Scajola».
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