JEDDAH (ARABIA SAUDITA) - Torna anche quest'anno a Jeddah (Arabia Saudita) dal 1° al 6 febbraio la seconda edizione di Mediterraneas, l'evento gastro-culturale ideato dal cuoco Emanuele Esposito (nella foto) con il pasticciere Vincenzo Raschella. Forte della convinzione, come ama spesso ripetere che «Il made in Italy non è solo fashion e Ferrari... ma la nostra più grande risorsa in termini economici e culturali è l'export dei nostri prodotti di qualità, perché così si promuove l'Italia nel mondo», Esposito ha creato questo viaggio nella storia del cibo.
«Mediterraneas - spiega Esposito - vuole andare oltre alla promozione classica dei prodotti agroalimentari italiani. L'operazione è quella di avvcianare gli arabi alla nostra cultura, partendo da quello che loro ci hanno donato durante la loro presenza in Italia, in particolare nel sud Italia. L'anno scorso abbiamo dedicato l'evento all'influenza araba in Sicilia mentre quest'anno sarà protagonista il Veneto, porta d'oriente. Sappiamo tutti che gli Arabi hanno dato una forte mano all'agricoltura italiana, in particolare in Sicilia, basti pensare che la stessa Cassata è stato introdotta dagli arabi. In Arabo Cassata vuol dire pentola e la stessa città di Marsala prende il nome dagli arabi».
«Grazie all'aiuto di Sergio Grasso, noto antropologo alimentare e Gian Maria Le Mura, cuoco siciliano, abbiamo iniziato questa avventura. Quest'anno in coccomitanza con levento si inagurerà anche la scuola di cucina Ifse, rivolta ai giovani sauditi: un corso di sei mesi gratuito che vedrà poi 3 migliori del corso partecipare a un master presso la sde centrale di Torino».
«Ho voluto fortemente questo evento perché credo in questo paese, e credo che l'Italia debba investirci di più. Mi ha fatto piacere la visita del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a novembre dove ha confermato che l'Arabia Saudita è da tenere in considerazione. Io penso che se noi tutti del settore ci impegnassimo di più riusciremmo in poco tempo a riprenderci un fetta di torta in questo paese, dove c'è una forte presenza anericana e fast food. Con questo evento vogliamo non solo far capire che la cucina italiana è salutare ma sopratutto che i nostri prodotti e la nostra cultura alimentare ci fa sentire bene».
«Durante Mediterraneas - specifica Esposito - avremo dei momenti conviviali e cene basate su piatti tipici ma anche dibattiti e confronti sui temi dell'enogastronomia. Molte sono le adesioni a questa iniziativa che si ripromette di fare da apripista per l'ingresso dei nostri migliori prodotti agroalimentari in terra straniera».