ASSISI (PG) - Una luce di speranza per l'agricoltura italiana in un momento non facile per il settore e in cui anche la speranza e la fede potranno servire a ritrovare le origini di questo lavoro di fatiche, ma anche di grandi soddisfazioni. è la luce che si è accesa nella piazza della Basilica Inferiore ad Assisi, quella piazza che rappresenta il cuore della cristianità italiana, legata ad un personaggio, San Francesco, che del legame della terra ha fatto il punto di partenza per le sue preghiere e riflessioni. è da questa piazza che il ministro delle Politiche agricole, Luca Zaia, ha voluto lanciare il messaggio del Governo agli agricoltori italiani, non nascondendo le forti problematiche che attanagliano il settore, ma parlando lo stesso di grande impegno da parte del Ministero per la rinascita dell'agricoltura.
LA CERIMONIA - Un albero di natale alto oltre 20 metri, donato da Federforeste e addobbato dai mastri frantoiani dell'Umbria, che si è acceso al canto dei bambini. Sotto l'imponente abete una natività in legno, lavorata a mano da Conrad Moroder, artista della Val Gardena, e tanti prodotti offerti dalle associazioni di categoria (era presente tra gli il presidente di Coldiretti, Sergio Marini). Gli stessi prodotti saranno donati dal Custode del Sacro Convento dei Francescani, Padre Giuseppe Piemontese, agli indigenti per passare un Natale meno freddo e con un briciolo di speranza sul prossimo.
IL MINISTRO LUCA ZAIA - «Dal cuore francescano del mondo, l'agricoltura italiana ha dato prova oggi della sua straordinaria generosità. Questi doni, che arrivano da ogni parte d'Italia, e che i frati francescani di Assisi distribuiranno agli indigenti, sono il segno di quanto generosa sappia essere la terra e coloro che la lavorano. Quello che sta per concludersi è stato un anno difficile per tutti, che abbiamo affrontato con impegno ottenendo risultati importanti. Questo gesto di solidarietà rende più autentico il Natale di tutti noi». «E' da Assisi che l'agricoltura italiana deve ripartire per ritrovare le sue radici. Siamo convinti che in Italia esista, oggi, una vera e propria questione di ‘senso', che riguarda anche la nostra agricoltura. I territori del nostro Paese hanno tratto le loro radici più profonde dall'agricoltura, che a sua volta le trae dalla cristianità. Questo ci ha tramandato san Francesco che, insieme ai suoi, ha respirato l'aria contadina vivendo a contatto con la natura e condividendo con la gente il lavoro nei campi. Chi meglio del Santo può diventare simbolo dei contadini e del loro sudore? Facciamo dunque di Assisi il luogo d'elezione di tutto il mondo agricolo. E insieme all'Albero accendiamo la speranza per la rinascita della nostra agricoltura, cui ciascuno di noi può contribuire consumando, a Natale e non solo, i prodotti buoni dei nostri territori».
IL MESSAGGIO DA ASSISI: UN NATALE ALL'INSEGNA DEL MADE IN ITALY IN TAVOLA - è quello che il ministro Zaia ha ribadito da Assisi. Dopo la campagna 'anti-ananas” dell'anno scorso e dopo aver annunciato brindisi con bollicine italiane, il Ministro è tornato a parlare di consumi di prodotti nostrani, per aiutare l'agricoltura, ma anche perché non abbiamo bisogno di cercare le eccellenze all'estero, dal momento che siamo ricchi di grandi prodotti. Per l'occasione è stata presentata anche la nuova etichetta per l'extravergine, con l'obbligo di indicazione d'origine, che proprio da questa campagna, grazie al forte impegno del Mipaaf in sede europea, sarà in commercio. Secondo le stime della Coldiretti, che sabato presenterà a Roma il primo rapporto della vendita nei mercati degli agricoltori, saranno spesi 2miliardi di euro per acquistare prodotti tipici in questo Natale. La Cia ribadisce inoltre che a per queste feste cresce (più 10% rispetto allo scorso anno) la spesa in campagna assicurando un risparmio fino al 30 per cento. Più di 8 milioni di italiani si recheranno presso le aziende per comprare prodotti con i quali imbandire le tavole dalla vigilia di Natale al giorno dell'Epifania. Con il Capodanno poi, sottolinea ancora la Coldiretti, saranno stappate in tutto il mondo 140 milioni di bottiglie di spumante Made in Italy che per la prima volta nella storia superano nei brindisi quelle dello champagne francese le cui esportazioni sono crollate del 41 per cento nei primi sei mesi del 2009.