Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
venerdì 25 aprile 2025  | aggiornato alle 13:15 | 111939 articoli pubblicati

Senza torrone non è Natale Tante le varietà made in Italy

Dalla forma di un parallelepipedo con angoli appuntiti, è il dolce natalizio tipico di molte regioni italiane. Nella sua ricetta classica è un impasto di albume d’uovo, miele e zucchero, farcito con mandorle e nocciole e ricoperto da due ostie. In Italia il primo torrone è stato gustato a Cremona

di Piera Genta
12 dicembre 2009 | 14:25

Senza torrone non è Natale Tante le varietà made in Italy

Dalla forma di un parallelepipedo con angoli appuntiti, è il dolce natalizio tipico di molte regioni italiane. Nella sua ricetta classica è un impasto di albume d’uovo, miele e zucchero, farcito con mandorle e nocciole e ricoperto da due ostie. In Italia il primo torrone è stato gustato a Cremona

di Piera Genta
12 dicembre 2009 | 14:25

Dalla forma di un parallelepipedo con angoli appuntiti, è il dolce natalizio tipico di molte regioni italiane. Nella sua ricetta classica è un impasto di albume d'uovo, miele e zucchero, farcito con mandorle e nocciole e ricoperto da due ostie. Le sue origini sono arabe, anche se qualche studioso le fa risalire alla Cina, zona di provenienza della mandorla. Si è diffuso grazie agli Arabi in tutta l'area del Mediterraneo e sarebbe una variazione della loro cubbaita o giuggiolena, un dolce di miele e sesamo. Il termine turrun (tostato) è di origine spagnola, un dolce con questo nome è citato in uno scritto medico del XII secolo, ma l'inizio della produzione si fa risalire al XVI secolo nella zona di Alicante.

In Italia il primo torrone è stato servito a Cremona nel 1441 durante il banchetto nuziale di Bianca Maria Visconti e Francesco Sforza, modellato in modo da riprodurre la forma del campanile, il Torrazzo (all'epoca chiamato Torrione). Secondo altri storici, furono gli antichi Romani a tramandarci la ricetta di questa ghiottoneria. Nel 116 circa a.C. Marco Terenzio Marrone il Reatino citava il gustoso cuppedo e 'cupeto” è ancora oggi il nome dato al torrone in molte zone dell'Italia meridionale.

Due sono le tipologie di torrone classico: quello duro o friabile, cotto per lungo tempo, e quello tenero, la cui cottura non supera le due ore. Mentre in commercio, grazie alla fantasia e alla maestria dei nostri pasticceri, se ne trovano decine di varietà, da quelli ricoperti di cioccolato a quelli speziati.

Il principale centro di produzione rimane Cremona, dove nel mese di novembre gli viene dedicata una festa. Ma girando per l'Italia troviamo in Piemonte, nelle zone di Asti e Alba, un torrone confezionato con l'impiego di nocciola tonda gentile delle Langhe. In Irpinia si trova quello con le nocciole di Giffoni (Sa) e il Pantorrone di Dentecane (Av) con l'utilizzo del Pan di Spagna. A Benevento viene prodotto in tre tipologie: friabile con mandorle, cupedia friabile con nocciole, tenero con mandorle. La tradizione del torrone è molto legata al comune di San Marco dei Cavoti (Bn), dove si produce il Torroncino Croccantino, nato nel 1891 col nome di Torrone Bacio, una barretta sottile di zucchero, miele, mandorle e nocciole tritate, del peso di appena 15 grammi, rivestita di finissimo cioccolato. In Calabria troviamo la Cupeta di Montepaone, un croccante preparato con 'giuggiulena” (sesamo), miele e vin cotto. In Abruzzo il torrone di Guardiagrele (Ch) e a Sulmona (Aq) una varietà di torrone tenero al cioccolato. Interessante il torrone di Tonara (Nu), in Sardegna, dall'aroma inconfondibile dovuto all'utilizzo di miele di macchia mediterranea senza zuccheri aggiunti. E per finire, in Sicilia, a Caltanissetta, la Cubaita con pistacchio, miele e mandorle.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
Voglio ricevere le newsletter settimanali