Con l'inflazione stabile migliorano le previsioni per cenoni, pranzi e omaggi alimentari delle vacanze di Natale con quasi due italiani su tre (65%) che spenderanno la stessa cifra dello scorso anno ma anche un 16% che prevede di spendere di più mentre un 19% conterrà gli acquisti. è quanto afferma la Coldiretti, in occasione della divulgazione dei dati Istat sull'inflazione, sulla base dell'indagine 'Xmas survey 2009” di Deloitte nel sottolineare che i consumi a tavola delle famiglie italiane hanno fatto segnare un timido aumento dello4%in quantità nei primi nove mesi dell'anno.
A frenare il debole segnale di ripresa sono le pesanti distorsioni che permangono nel passaggio degli alimenti dal campo alla tavola come dimostra il fatto che i prezzi degli alimentari aumentano del doppio (+0,6%) rispetto all'inflazione media generale, che è risultata pari allo 0,3%, nonostante nelle campagne i prodotti agricoli si trovino in piena deflazione con un calo del 12% ad ottobre, secondo Ismea. I consumatori italiani non hanno potuto beneficiare della forte riduzione dei prezzi agricoli che rischia invece di provocare l'abbandono delle campagne, con il crollo delle quotazioni alla produzione che nell'ultimo anno sono calate del 20% per i cereali, del 22% per la frutta, del 15% per il vino, del 14% per la carne suina e del 12% per i lattiero caseari. Pochi centesimi pagati agli agricoltori nei campi diventano euro al consumo con il risultato di un aumento della forbice nel passaggio dei prodotti dal campo alla tavola durante il quale - precisa la Coldiretti - i prezzi degli alimenti moltiplicano oggi in media cinque volte
La scelta di acquisto del cibo per le festività secondo Deloitte avviene per una stragrande maggioranza del 91% sulla base del rapporto prezzo/qualità che è particolarmente vantaggioso nei mercati degli agricoltori di 'campagna amica” nelle piccole e grandi città dove è possibile garantirsi alimenti locali, genuini e di stagione direttamente dal produttore che ne garantiscono l'origine.
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