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Mangiare carne inquina troppo Dai bovini metà dei gas serra

Il costo energetico per produrre 225 grammi di carne è pari a quanto serve per viaggiare 15,8 km in automobile. Lo sostengono due ricercatori statunitensi con una ricerca rilanciata dal Corriere della sera. Per il bestiame si creano 32,6 miliardi di tonnellate di biossido di carbonio

 
21 ottobre 2009 | 18:40

Mangiare carne inquina troppo Dai bovini metà dei gas serra

Il costo energetico per produrre 225 grammi di carne è pari a quanto serve per viaggiare 15,8 km in automobile. Lo sostengono due ricercatori statunitensi con una ricerca rilanciata dal Corriere della sera. Per il bestiame si creano 32,6 miliardi di tonnellate di biossido di carbonio

21 ottobre 2009 | 18:40
 

 L'annuncio è un po' di quelli ad effetto, anche nella sostanza non aggiunge nulla di nuovo: oltre la metà dei gas serra (o GHG) prodotti oggi dall'uomo sono causati dagli allevamenti industriali di bestiame. Detto così sembra un po' banale, ma quella che pareva una leggenda metropolitana, secondo l'autorevole World Watch magazine, rilanciata in Italia dal Corriere della sera, diventa quasi credibile. Intendiamoci, non è che il mondo sia inquinato per il metano emesso dalle flatulenze di troppe mucche, ma cerco il consumo di energia necessaria per alimentarle è davvero enorme. L'impatto ambientale del consumo di carne sarebbe dunque molto più devastante di quanto non si sia pensato fino ad ora ed a mettere nero su bianco i loro studi sono stati gli scienziati americani Robert Goodland e Jeff Anhang, co-autori di "Livestock and climate change".

Già nel suo dossier del 2006, "Livestock's long shadow" (La lunga ombra del bestiame), la Fao aveva attestato come il settore della produzione di carne sia causa del 18% delle emissioni totali di gas serra dovute alle attività umane: una percentuale simile a quella dell'industria e molto maggiore di quella dell'intero settore di trasporti (che ammonta a un 13,5%). Ma secondo le più recenti rilevazioni effettuate da Goodland e Anhang il bestiame e i suoi sottoprodotti immettono nell'atmosfera oltre 32,6 miliardi di tonnellate di biossido di carbonio all'anno, ovvero il 51 % delle emissioni di GHG prodotte annualmente nell'intero pianeta.

La carne presente nella nostra dieta è responsabile, insomma, dell'immissione in atmosfera di una quantità di gas serra - anidride carbonica (CO2), metano, ossido di azoto e simili - ben maggiore di quella immessa dai mezzi di trasporto o dalle industrie. La ragione è molto semplice: per produrre 225 grammi di patate si emette una quantità di CO2 pari a quella generata dal guidare un'auto per 300 metri. Per la stessa quantità di asparagi, è come guidare la stessa auto per 440 metri. Per la carne di pollo occorrerebbe fare molta più strada (1,17 km), mentre per il maiale si sale a 4,1 km e per il manzo 15,8 chilometri.

La conclusione dei due ricercatori è drastica quanto inevitabile: «Per invertire il devastante trend che sta inesorabilmente modificando il clima del pianeta Terra - affermano - basterebbe sostituire i prodotti animali con quelli a base di soia o di altre colture vegetali. Questo approccio avrebbe effetti molto più rapidi sulle emissioni di GHG e sull'effetto serra di qualsiasi altra iniziativa per rimpiazzare i combustibili fossili con energia rinnovabile». A ben guardare non siamo di fronte all'ennesima bufala o ad una moda alimentare o filosofico-religiosa, ma ad un dato di fatto che, salvo smentita da parte dio altri scienziati (speriamo...) dovrebbe farci riflettere sulle nostre abitudini alimentari.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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