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Commercio delle specie in estinzione Il tonno rosso non è ancora in pericolo

Il Comitato dei 27 membri dell'Ue ha ritenuto prematuro accogliere l’inserimento del tonno tra le specie in pericolo. Soddisfazione per il movimento cooperativo e armatoriale della pesca italiana: condividiamo la scelta di rimandare la decisione dopo l’esame di nuovi dati sullo stato delle risorse

 
22 settembre 2009 | 16:15

Commercio delle specie in estinzione Il tonno rosso non è ancora in pericolo

Il Comitato dei 27 membri dell'Ue ha ritenuto prematuro accogliere l’inserimento del tonno tra le specie in pericolo. Soddisfazione per il movimento cooperativo e armatoriale della pesca italiana: condividiamo la scelta di rimandare la decisione dopo l’esame di nuovi dati sullo stato delle risorse

22 settembre 2009 | 16:15
 

 Il Comitato dei 27 membri dell'Ue alla Convenzione dell'Onu sul commercio internazionale delle specie in estinzione (Cites), ha ritenuto prematuro accogliere l'indicazione della Commissione europea, di sostenere provvisoriamente la proposta del Principato di Monaco e, quindi, l'inserimento del tonno tra le specie in pericolo.

«Soddisfazione del movimento cooperativo e armatoriale della pesca italiana perché è emersa finalmente una maggiore ragionevolezza e attenzione ai dati scientifici, piuttosto che alle posizioni ideologiche, evitando così  pesanti ripercussioni socioeconomiche». Così Giampaolo Buonfiglio (Agci Agrital), Massimo Coccia (Federcoopesca-Confcooperative), Luigi Giannini (Federpesca), Ettore Ianì (Lega pesca) hanno accolto la notizia.

«Condividiamo – proseguono Buonfiglio, Coccia, Giannini, Ianì, - la scelta del Comitato di rimandare ogni eventuale decisione, dopo l'esame di nuovi dati scientifici sullo stato delle risorse che saranno presentati nella riunione della Commissione internazionale per la conservazione dei tonni dell'Atlantico (Iccat), prevista a novembre».

Un risultato ottenuto grazie al 'blocco”  sostenuto dalla delegazione italiana, insieme a Francia, Spagna, Grecia e Malta. «Una posizione -concludono le associazioni -, scampato questo primo pericolo,  che dovrà essere sostenuta nella riunione Iccat, prevista in Brasile ed è lì, a questo punto, che si decideranno le sorti di questa pesca,  della sua tradizione, dell'economia e occupazione nell'industria collegata».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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