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lunedì 08 dicembre 2025  | aggiornato alle 05:05 | 116192 articoli pubblicati

Alessandrojacopo Boncompagni Ludovisi, il principe del vino, è scomparso a 53 anni

Alessandrojacopo Boncompagni Ludovisi, scomparso a 53 anni, ha guidato la Tenuta di Fiorano con passione e rigore, preservando tradizione e identità dei vini storici tra Roma e l’Appia Antica

 
02 dicembre 2025 | 15:21

Alessandrojacopo Boncompagni Ludovisi, il principe del vino, è scomparso a 53 anni

Alessandrojacopo Boncompagni Ludovisi, scomparso a 53 anni, ha guidato la Tenuta di Fiorano con passione e rigore, preservando tradizione e identità dei vini storici tra Roma e l’Appia Antica

02 dicembre 2025 | 15:21
 

È morto a 53 anni Alessandrojacopo Boncompagni Ludovisi, portato via da una malattia in pochi mesi. Il mondo del vino ricorda una persona integrale, appassionata e determinata. Alla guida della Tenuta di Fiorano, alle porte di Roma, aveva scelto di continuare la visione dello zio Alberico, riportando slancio e riconoscimento a una realtà produttiva storica, nota per aver realizzato uno dei primi tagli bordolesi in Italia.

Alessandrojacopo Boncompagni Ludovisi, il principe del vino, è scomparso a 53 anni

Il principe Alessandrojacopo Boncompagni Ludovisi è scomparso a 53 anni

Alessandrojacopo portava con grazia un cognome storico, legato ai Ludovisi e a figure come Papa Gregorio XIII e XV. Appassionato d’arte, gestiva anche una galleria contemporanea a Roma, ma il vino era la sua principale sfida e ragione di vita.

«Ho sempre visto la Tenuta di Fiorano come un luogo da comprendere e rispettare nei suoi tempi e segreti», affermava in un’intervista. I vini prodotti sotto la sua guida hanno mantenuto originalità gustativa e identità riconoscibile, apprezzata da appassionati e guide del settore.

Alessandrojacopo seguiva ogni fase della produzione in prima persona, con attenzione e dedizione. I filari della Tenuta erano per lui il luogo in cui applicare i valori più profondi: armonia con la natura, passione e rigore nel portare avanti idee e progetti produttivi. «Il vento costante, i suoli vulcanici e tanta pazienza sono il segreto dei nostri vini», spiegava, sottolineando come talvolta conservasse i vini 5-7 anni prima dell’uscita, seguendo la filosofia dello zio Alberico.

Come da tradizione, la cantina storica nella grotta di tufo non è mai stata aperta al pubblico. Qui si conservano circa 35mila bottiglie, con annate anche degli anni ’50, in un luogo che unisce fascino, mistero e continuità storica. Il principe ha inoltre promosso tecniche originali, come la raccolta simultanea di cabernet e merlot per il Fiorano rosso, e il ritorno alla coltivazione del Semillòn, rispettando le radici della Tenuta.

Boncompagni Ludovisi lascia un’impronta precisa nel mondo del vino: quella di un uomo capace di combinare passione, rispetto della tradizione e visione innovativa, confermando la Tenuta di Fiorano come simbolo di qualità e identità nella viticoltura italiana.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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