Nel mondo della ristorazione, l'allestimento non è solo una questione estetica, ma una vera e propria strategia per aumentare le vendite e migliorare l'esperienza del cliente. Ogni dettaglio, dalla disposizione dei prodotti in vetrina all'impiattamento delle pietanze, contribuisce a costruire un'identità visiva unica e accattivante. «Un visual curato è una leva potente per attirare l'attenzione e guidare il cliente verso acquisti impulsivi e consapevoli», spiega Giacomo Pini, consulente, esperto di marketing nella ristorazione e fondatore di GpStudios.
Per l'autore dei fortunati volumi "Risto Boom. Crea il successo del tuo locale", "L'arte del breakfast" e "Il marketing territoriale dell'Italia che non ti aspetti. Come vendere i luoghi magici fuori dai circuiti turistici commerciali" «tecniche come la simmetria, l'asimmetria e la triangolazione permettono di creare armonia e dinamismo, aumentando il valore percepito dell'offerta».E così in un mercato competitivo, un allestimento studiato nei minimi dettagli può fare la differenza tra un locale che si distingue e uno che passa inosservato.
Ristoranti e allestimenti: quanto conta il visual per un locale?
Per Giacomo Pini il visual è una delle leve che i ristoratori possono sfruttare per aumentare le vendite nella propria attività.
L'allestimento non è solo estetica, ma una strategia per aumentare le vendite e migliorare l’esperienza culinaria del cliente
«Applicabile in diverse circostanze, sia da parte di ristoranti, hotel, pizzerie, cocktail bar, ma anche gastronomie, pasticcerie, bar e forni, su un discreto numero di elementi, tra cui menu, impiattamento, packaging e presentazione complessiva del prodotto, vetrine espositive e ambienti, permette di attirare l'attenzione del cliente, direzionandola poi verso alcuni punti focali, incentivando l'acquisto d'impulso e aumentando il valore percepito per massimizzare l'esperienza. È certamente da non sottovalutare: con la mole importante di informazioni a cui siamo esposti continuamente, quello che serve è combinare a una comunicazione personalizzata, costante e coerente, un'identità visiva accattivante e distintiva. Considerando le recenti scoperte in fatto di neuromarketing e di come le decisioni di acquisto e consumo siano legate a diversi fattori, tra cui anche le percezioni sensoriali (ad esempio, un dato interessante ci rivela che l'84,7% dei consumatori sceglie un prodotto anche in base al suo colore), il visual rappresenta un modo efficace per coinvolgere e convincere il cliente ad acquistare il nostro prodotto e scegliere il nostro locale».
Ristoranti e allestimenti: le tecniche migliori
Secondo l'esperto di marketing della ristorazione ci sono alcune tecniche da adottare indispensabili per allestire al meglio il locale e fare colpo sull'avventore.
«Se vogliamo focalizzarci su vetrine, espositori refrigerati, ed espositori da parete, ci sono diverse tecniche che è possibile utilizzare per comunicare il valore del prodotto e attirare l'attenzione del cliente, aumentando così le vendite e innalzando così lo scontrino medio - ha premesso il fondatore di GpStudios - Una è la simmetria speculare, che prevede una disposizione ordinata degli elementi visivi in modo, per appunto, speculare rispetto a un asse centrale: così la parte destra e la parte sinistra risultano uguali o comunque molto simili. Perfetta per disporre prodotti in grandi vetrine, è un tipo di tecnica generalmente consigliata per chi vuole trasmettere eleganza e formalità. Ordine ed equilibrio tendono a rendere tutto più comprensibile e aumentano l'appeal dei prodotti. Così come la simmetria, viceversa, anche l'asimmetria è un potente strumento visivo, sfruttata per lo più per dare vita a composizioni dinamiche e accattivanti, inserendo elementi a sorpresa che spezzano la monotonia e catturano l'attenzione dell'osservatore. L'importante è non esagerare e non cadere nel disordine più totale, cercando di mantenere un risultato finale visivamente piacevole ed efficace. Altre tecniche di allestimento molto efficaci sono la triangolazione e la verticalizzazione, valide tanto per i prodotti da esporre in vetrina quanto per l'impiattamento delle pietanze. Sempre avendo l'armonia visiva come obiettivo finale, queste due tecniche permettono da un lato di esporre gli elementi in modo da creare un percorso visivo piacevole e coinvolgente, organizzandoli all'interno di uno o più triangoli immaginari; dall'altro di sfruttare le altezze ponendo in cima prodotti che attirano l'attenzione, la classica “ciliegina sulla torta”».
Ristoranti e allestimenti: come scegliere la più adatta
A detta di Giacomo Pini, scegliere il miglior allestimento per un locale dipende da una serie di fattori.
Giacomo Pini, consulente, esperto di marketing della ristorazione, fondatore di GpStudios
«Anzitutto, bisognerebbe studiare l'allestimento delle vetrine e/o l'impiattamento delle pietanze a seconda della tipologia di locale, in modo che sia quanto più possibile in linea con l'identità, i valori e l'immagine generale del locale stesso. Se il locale è più informale e punta molto sull'originalità del prodotto, magari mettendo in vendita prodotti in packaging particolarmente creativi, un allestimento asimmetrico potrebbe rendere molto di più di uno simmetrico. Poi, il consiglio è quello anche di inserire elementi variabili, che cambiano nel tempo al passare di stagioni e festività: in questo senso, colori, dimensioni e illuminazione aggiungono elementi sensoriali al visual predisponendo il cliente all'acquisto rispondendo alle sue diverse capacità e intenzioni nell'arco dell'intero anno. Grazie a un mix di elementi visivi è davvero possibile influire sulle percezioni del cliente all'interno del punto vendita, riuscendo quindi ad aumentare vendite e scontrino medio».