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Energy drink e merendine: una bomba a orologeria per la salute dei giovani

Energy drink e merendine minacciano la salute dei giovani italiani. Coldiretti invoca educazione alimentare, restrizioni sui cibi ultra-trasformati e campagne per promuovere alimenti genuini e la Dieta mediterranea

 
28 novembre 2024 | 15:59

Energy drink e merendine: una bomba a orologeria per la salute dei giovani

Energy drink e merendine minacciano la salute dei giovani italiani. Coldiretti invoca educazione alimentare, restrizioni sui cibi ultra-trasformati e campagne per promuovere alimenti genuini e la Dieta mediterranea

28 novembre 2024 | 15:59
 

La dipendenza dei giovani italiani da energy drink, merendine e altri cibi ultra-trasformati sta assumendo dimensioni allarmanti, con rischi significativi per la loro salute e il loro sviluppo. Un dato preoccupante emerge dal Rapporto Coldiretti-Censis, presentato in occasione del Forum internazionale dell'Agricoltura e dell'alimentazione a Roma: l'82% delle famiglie italiane, infatti, invoca un piano pubblico per tutelare i propri figli da questa minaccia. La richiesta è chiara: maggiore educazione alimentare e interventi mirati, come etichette più specifiche per riconoscere questi alimenti e limitazioni alla loro diffusione.

Energy drink e merendine: una bomba a orologeria per la salute dei giovani

Dipendenza da energy drink e merendine: le famiglie italiane chiedono interventi

Secondo la ricerca, quasi la metà dei genitori (48%) si rende conto che i propri figli, appena ne hanno la possibilità, scelgono sistematicamente cibi ultra-trasformati. Eppure, i divieti imposti in casa, seguiti dal 37% delle famiglie, sembrano spesso inefficaci. Si tratta di un fenomeno che preoccupa non solo per i rischi a breve termine, come il consumo eccessivo di zuccheri, sale e caffeina, ma anche per le possibili conseguenze a lungo termine sulla salute e sulle abitudini alimentari delle nuove generazioni.

Dipendenza da energy drink e merendine: le proposte di Coldiretti per un cambio di rotta

Di fronte a questa emergenza, Coldiretti propone misure concrete, ispirandosi anche ad altri Paesi europei, come il Regno Unito, che ha vietato la pubblicità di cibi malsani nelle fasce orarie più seguite da bambini e adolescenti. Tra le iniziative proposte, l'introduzione di più ore di educazione alimentare nelle scuole, delle campagne di sensibilizzazione capillari, il divieto di energy drink e snack ultra-trasformati nelle mense scolastiche e nei distributori automatici degli edifici pubblici, e limiti rigorosi alla pubblicità mirata ai più giovani. Un esempio concreto è il progetto Educazione alla Campagna Amica, che ogni anno coinvolge oltre mezzo milione di bambini su tutto il territorio nazionale, sensibilizzandoli sui valori della Dieta mediterranea e sulla qualità dei prodotti locali.

Energy drink e merendine: una bomba a orologeria per la salute dei giovani

Educazione alimentare: l'arma vincente contro la dipendenza dal cibo spazzatura

L'importanza di combattere la diffusione dei cibi ultra-trasformati è stata approfondita durante il Forum, dove esperti e istituzioni hanno sottolineato la necessità di un cambio radicale nelle abitudini alimentari delle nuove generazioni. Il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, insieme ad autorevoli esperti come Matteo Bassetti e Alberto Villani, ha evidenziato come promuovere il ritorno a cibi semplici e genuini non sia solo una questione di gusto, ma una strategia fondamentale per tutelare la salute e il benessere dei più giovani.

Educazione e sensibilizzazione: la chiave per il futuro

Dunque, da questo confronto emerge una direzione chiara: non basta vietare o limitare i cibi ultra-trasformati, è indispensabile educare le nuove generazioni a riconoscere la qualità dei prodotti naturali e a preferirli. Quasi otto famiglie su dieci sono convinte che un'ampia campagna di educazione alimentare, che coinvolga scuole, istituzioni e media, sia la chiave per invertire la tendenza. Le scuole, in particolare, possono giocare un ruolo centrale, integrando ore dedicate all'alimentazione nei programmi didattici, mentre i social media, spesso veicolo di pubblicità ingannevoli, possono essere utilizzati per diffondere messaggi positivi e sensibilizzare i ragazzi sui rischi legati ai cibi confezionati. È un lavoro complesso, che richiede un approccio coordinato, ma indispensabile per costruire un futuro in cui le scelte alimentari siano più consapevoli.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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