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“Follia creativa 2024”: ecco tutte le nomination nelle cinque categorie

Le nomination al premio “Follia creativa 2024” celebrano talento e originalità nelle categorie produttori, ristoratori, Horeca, maestri e strutture enoturistiche, accomunate da visione e innovazione

 
14 novembre 2024 | 13:17

“Follia creativa 2024”: ecco tutte le nomination nelle cinque categorie

Le nomination al premio “Follia creativa 2024” celebrano talento e originalità nelle categorie produttori, ristoratori, Horeca, maestri e strutture enoturistiche, accomunate da visione e innovazione

14 novembre 2024 | 13:17
 

Sono ufficiali le nomination per il premio "Follia creativa 2024". Dopo otto edizioni di successi, il riconoscimento di 5 Hats, di cui Italia a Tavola è media partner, torna a celebrare il talento e l'originalità con diverse novità. Anche quest'anno l'evento si terrà in presenza (presto sui canali social di Italia a Tavola verranno svelati data e luogo) e, per la prima volta, includerà nuove categorie, pensate per dare spazio a tutte quelle “maestrie” e valori che questa rubrica ha esplorato nel tempo.

“Follia creativa 2024”: ecco tutte le nomination nelle cinque categorie

Follia creativa 2024: una celebrazione del talento e dell‘innovazione nel mondo del food

Follia creativa 2024: categorie e nomination

Di seguito, le categorie e le nomination, presentate con il supporto di Voice Concierge by Ziggy, partner ufficiale dell'edizione 2024.

Sezione produttori Food&Beverage

  • Cantina La Masseria di Sessa, di Sessa Aurunca (Ce)
  • Produzione Brio Gluten Free di San Martino Buon Albergo (Vr)
  • Distilleria Urbana Rame di Perugia
  • Distilleria Opificio Roteglia 1848 di Sassuolo (Mo)

Sezione ristoratori

  • Velho Macedo di Lisbona (Portogallo)
  • Osteria Il 2 di Verona
  • Osteria Ermes di Modena
  • Ristorante Brighella di Francoforte (Germania)

Sezione professionisti Horeca

  • Chef Daniele Riccardi di Lazise (Vr)
  • Bartender Brito di Estoril (Portogallo)

Sezione "Maestri e visionari"

  • Mastro panificatore Riccardo Broletto di Bottega Broletto di Sassuolo (Mo)
  • Itticoltore Carlo Dalla Rosa di Royal Food di Calvisano (Bs)

Sezione strutture enoturistiche

  • Tenuta di Frà di Moro D'Alba (An)
  • Tenuta Poggio Mori di Sarteano (Si)
  • Hotel Saligari di Vercella (So)

Follia creativa 2024: le motivazioni delle candidature

Produttori

  • Cantina La Masseria di Sessa, di Sessa Aurunca (Ce): il sogno di una famiglia di dare nuova luce e splendore alle antiche verietà della propria terra è diventato realtà grazie alla capacità di unire la conoscenza agronomica con la visione del brand. Follia è talvolta avere il coraggio di valorizzare la tradizione in un periodo storico in cui non sembra più esserci memoria.
  • Produzione Brio Gluten Free di San Martino Buon Albergo (Vr): la loro bravura è produrre, ancora prima che prodotti “etichettati” come gluten free, prodotti da forno che hanno altissimi standard organolettici. La genialità è poter far vivere esperienze gustative wow anche a chi, per problematiche di salute, generalmente deve rinunciare al gusto.
  • Distilleria Urbana Rame di Perugia: distillare in Italia è una cultura fortemente radicata nelle generazioni più adulte, meno in quelle più giovani. In questa eccezione, però, un gruppo di ragazzi non solo si cimenta in quest'arte, ma ne fa una missione per poter preservare sia la tecnica che i botanici locali ai posteri continuando a tramandare attraverso il “rame”, ovvero il loro alambicco discontinuo da 200 litri: tutto questo rende la distilleria nel cuore di perugia ancora più poetica.
  • Distilleria Roteglia 1848 di Sassuolo (Mo): un gruppo di giovani amici che rilevano un Brand di oltre 170 di storia e che produce liquori iconici italiani seguendo la tradizione ma innovando le tecniche sono la chiara dimostrazione una visione forte e precisa. Visitandoli nel centro storico di Sassuolo si viene investiti dalla storia e dalla forza energetica di questi folli che anziché troncare con il passato stanno gestendo la storia come un valore che guarda al futuro.

Ristoratori

  • Velho Macedo di Lisbona (Portogallo): la personalità di questo ristorante storico Lusitano è qualcosa di iconico in una città votata al turismo di massa. Sede di uno dei più prestigiosi fan club del Benfica si vive lo spirito locale in modo perfetto dove ogni azione ed ogni pietanza di emoziona con la sua storia. Locale con 5 tavoli e menù vero che in una città così in forte espansione turistica diventa un modello di pensiero folle.
  • Osteria Il 2 di Verona: Michele il proprietario di questa antichissima osteria aperta ininterrottamente dal 1935 e che ha avuto una sola proprietà fino al 2012 con il subentro di Bellamoli. Solo sei tavoli ed una location fuori dal tempo. La follia non è solo l'essenza dello chef che la gestisce ma anche il modello del menu: si mangia quello che c'è non si sceglie il menu e non lo sai perché lui non te lo dice, lo devi scoprire pian piano. La follia assoluta in questo mondo virtuale è che qui tutto si basa sulla fiducia, si chiama si chiede se ci sono posti liberi ma poi ci si affida a Michele che a ruota libera ti porta al tavolo pietanze, e tu mangi sereno.
  • Osteria Ermes di Modena: due ragazzi che rilevano la trattoria storica per eccellenza di Modena e ne mantengono i cardini nella proposta e nella filosofia. Una storia d'amore costruita nel tempo fin da quando  Alessandro Dolcini da piccolo frequentava quotidianamente la coppia di anziani proprietari in cui passava le giornate a far compagnia a fare i compiti e poi più tardi a servire i tavoli. La sua dedizione in quello che faceva ha spinto la coppia a passare il testimone come un “genitore” dona al figlio la sua dote. Oggi questa Osteria è la dimostrazione di una mentalità imprenditoriale giovane illuminata e folle.
  • Ristorante Brighella di Francoforte (Germania): due italiani in Germania e precisamente a Francoforte che non è la città più italiana che ci sia. Sembra l'inizio di una delle tante storie, ma questi due italiani uno chef ed un sommelier sono arrivati in terra tedesca oltre 30 anni fa e hanno avuto il coraggio e la visione di proporre una cucina italiana autentica senza piegarsi ai gusti locali ed oggi sono conosciti e rinomati ovunque per la città diventando il punto di riferimento di clienti prestigiosi e fedeli ad una cucina senza compromessi. Oggi è facile ma aver tenuto duro su questa filosofia per oltre tre decenni è davvero da folli visionari.

Professionisti Horeca

  • Chef Daniele Riccardi di Lazise (Vr): attitudine e cucina, quando anni fa decide da chef executive del Prestigioso Palazzo Caracciolo di Napoli di salire in Veneto per nuove esperienze molto lo hanno definito folle ma lui aveva deciso di vivere la famiglia e di ricercare nuovi stimoli che lo completassero. Oggi nelle sue creazioni si possono gustare associazioni gustative davvero uniche che sono il mix di tutte le sue esperienze e le sue interpretazioni di ricette originali o rivisitate colgono spesso l'emozione di chi le prova. Folle e geniale.
  • Bartender Brito di Estoril (Portogallo): quello che dicono di lui sarebbe sufficiente a capire la vita di questo “settantenne” con una vita spesa a divulgare il buon bere senza mai mettersi in cattedra. Docente di mixology nella più grande scuola professionale del turismo del Portogallo con oltre 5mila iscritti ogni anno, presidente Aibes della massima autorità bartender Portoghese, padre e nonno, cintura nera di Kung Fu eppure tutti quelli che lo hanno conosciuto sono rimasti colpiti dalla forza con cui ancora si mette al servizio di altri. In un mondo di pappocchi pieni di boria la sua attitudine è un esempio di umanità che nel 2024 appare folle ai più.

Maestri e visionari

  • Mastro panificatore Riccardo Broletto di Bottega Broletto di Sassuolo (Mo): panificare è un arte ma la follia risiede nell'attitudine del maestro. Follia è ricercare la perfezione nella perfezione in quanto ogni anno la sua dedizione è nella ricerca di migliorare prodotti che sono già performanti sotto ogni aspetto. Voler ricercare nuove tecniche per dare un prodotto sempre più soffice e organoletticamente di alto livello. In un mondo di arroganti è folle chi con umiltà non si sente mai arrivato.
  • Itticoltore Carlo Dalla Rosa di Royal Food di Calvisano (Bs): quando decenni fa Carlo trasforma il suo allevamento di trote in allevamento di storioni in un sito della bassa Bresciana la gente lo ha ritenuto pazzo. Il mercato italiano del caviale in quegli anni era zero. Lui cosa ha fatto? ha girato mezzo mondo acquistato copie di storioni delle razze più pregiate e le ha allevate nel suo chilometrico impianto con acqua risorgiva. Per avere i primi piccoli risultati sono dovuti passare quasi dieci anni. Ora il mercato mondiale del caviale è regolamentato da un severissimo accordo internazionale che vieta assolutamente la raccolta del caviale selvatico. Quindi i pochissimi impianti al mondo come questi sono gli unici che preservano decine di specie protette e che sono in grado di riprodursi conservando intatte le qualità organolettiche del prodotto finale. Visione e follia sono pienamente presenti.

Strutture ricettive

  • Tenuta di Frà di Moro D'Alba (An): basterebbe dire provate anche il loro quartier generale che è l'Hotel Muchele di Postal in Alto Adige per cogliere come Franziska e Hanjorg siano capaci di far sentire il cliente a casa loro e di come lo staff a loro disposizione sia un tutt'uno con la filosofia della proprietà. Da qui nasce la loro vision nelle Marche con la struttura dedicata all'enoturismo Tenuta di Frà dove ogni cadine è legato a far vivere un'esperienza territoriale impattante.
  • Tenuta Poggio Mori di Sarteano (Si): strutture legate all'enoturismo in Toscana ve ne sono migliaia ed anche di molto belle e attrezzate. La visione dell'imprenditore Vincenzo Poerio risiede nel complesso del suo progetto che include anche la cantina e la tipologia del vino prodotto. Senza “copiare in malo modo”, il suo progetto di far vivere una Toscana alla Francese in un territorio fortemente conservativo è una chiara dimostrazione di follia. il risultato però è un'operazione internazionale con una forte identità riconosciuta nel luxury.
  • Hotel Saligari di Vercella (So): l'amore del proprio territorio identificato nel progetto Adotta un Vigneto in Valtellina dove un agricoltore si impegna a coltivare la vigna adottata secondo alti standard di qualità concordati. La cantina, di conseguenza, collabora a trasformare l'uva in vino. Il vino prodotto è poi imbottigliato e venduto a colui che ha adottato la vigna. L'obiettivo è sostenere la viticoltura della Valtellina, salvaguardando le produzioni di qualità. Grazie a questo progetto, infatti, si è evitato che alcuni vigneti venissero abbandonati, a causa della contrazione del mercato del vino in generale da alcuni anni. Lo chef Mario Saligari ha adottato il vigneto di Alessio Magi situato in una delle zone più vocate del Valgella nel comune di Teglio, con il quale ha instaurato un rapporto diretto, tanto da portare tutto il suo staff per più anni, ad effettuare la  vendemmia. Questo progetto ha di fatto finanziato un intero territorio permettendogli di tornare fruttifero e competitivo.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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