PALERMO - I carabinieri del Comando provinciale e del Nas di Palermo hanno effettuato controlli a tappeto nei locali della zona Olivella, cuore della movida palermitana. 34 i locali sottoposti a verifica amministrativa tra ristoranti, pizzerie, pub e bar. Il servizio nasce da una delega di indagini della procura a seguito dei numerosi esposti inviati al palazzo di Giustizia dai residenti della zona. In particolare i controlli sono stati tesi alla verifica della conservazione dei cibi, del possesso delle dotazioni di sicurezza imposte dalla legge e del rispetto degli orari di chiusura. Tre i titolari deferiti per detenzione di alimenti in cattivo stato di conservazione, frode in commercio e inosservanza dei provvedimenti dell'autorità amministrativa.
In uno di questi sono stati sottoposti a sequestro 5 chili di gamberetti congelati, ma non indicati come tali ai clienti. In un altro sono stati sequestrati 250 fusi di tacchino poiché conservati all'interno di frigoriferi non rispettando le norme igienico-sanitarie attualmente in vigore. Nel terzo locale sequestrati 9 tavoli e 28 sedie, che attrezzavano abusivamente un'area di 25 mq di suolo pubblico, non rispettando il provvedimento dell'autorità comunale che disponeva la cessazione dell'attività di somministrazione al pubblico di alimenti nell'area stessa.
Sessantacinque gli illeciti amministrativi riscontrati per complessivi 80mila euro di ammenda e alimenti e beni sottoposti a sequestro per un valore di 10mila euro. Le violazioni riscontrate vanno dalle carenze igienico sanitarie alla mancanza del piano di autocontrollo, dall'abusivo ampliamento degli spazi destinati alla somministrazione di alimenti all'occupazione abusiva del suolo pubblico, dalla mancanza di autorizzazione amministrativa per la vendita di prodotti da asporto alla mancanza di licenza di somministrazione al pubblico di alimenti, dalla mancata dichiarazione di inizio attività alla mancata etichettatura degli alimenti posti in vendita, dal non rispetto del divieto di fumo all'interno del locale alla mancata esposizione degli orari di apertura e chiusura.
Fonte: Agi