Atleti di entrambi i sessi e uomini omosessuali sono oggi tra le categorie più colpite dai disturbi alimentari come l'anoressia. A tracciare questo inedito identikit dei soggetti maggiormente colpiti da una patologia in crescita nei Paesi occidentali, sono le psichiatre Laura Dalla Ragione e Marta Scoppetta.
I disturbi alimentari, analizzati dalle due esperte nel libro 'Giganti d'argilla - I disturbi alimentari maschilì (Il Pensiero Scientifico Editore, 2009), colpiscono dunque anche categorie 'non sospette': coinvolgono gli omosessuali, rilevano le psichiatre, quattro volte più degli eterosessuali, tanto che il 20% degli uomini omosessuali soffre di una problematica alimentare. Un fenomeno che viene letto in diversi modi. Secondo gli studiosi Russell CJ e Keel PK, sarebbe dovuto alla co-presenza di insoddisfazione per il proprio corpo, umore depresso, bassa autostima e difficoltà nell'accettare il proprio orientamento sessuale. Altri autori, invece, sostengono che la prevalenza dei disturbi alimentari tra gli uomini omosessuali sia attribuibile alla maggiore inclinazione a riconoscere la preoccupazione per la forma fisica manifestando la propria anoressia. Ma il disturbo dell'anoressia e quelli alimentari in genere risultano in crescita anche nel mondo dello sport: riguarderebbero soprattutto quelle discipline che enfatizzano fattori come la magrezza e il mantenimento di un certo peso per il raggiungimento di una buona performance. Tra queste, body-building, pattinaggio, ciclismo, equitazione, ginnastica ritmica e acrobatica, maratona e sport antigravitazionali come il salto in alto.