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Il futuro del bartending passa (anche) dall'unità delle associazioni?

L'unità delle associazioni è cruciale per il futuro del bartending. Promuovendo il dialogo e la collaborazione, si evita la frammentazione e si costruisce un settore più forte. E a provare a guidare questo cambiamento c'è Paolo Mascarucci, classe 1938 e presidente della Federazione italiana barman

22 agosto 2024 | 05:00
Il futuro del bartending passa (anche) dall'unità delle associazioni?
Il futuro del bartending passa (anche) dall'unità delle associazioni?

Il futuro del bartending passa (anche) dall'unità delle associazioni?

L'unità delle associazioni è cruciale per il futuro del bartending. Promuovendo il dialogo e la collaborazione, si evita la frammentazione e si costruisce un settore più forte. E a provare a guidare questo cambiamento c'è Paolo Mascarucci, classe 1938 e presidente della Federazione italiana barman

22 agosto 2024 | 05:00
 

Paolo Mascarucci, classe 1938, è stato nominato presidente di Fib (Federazione italiana barman), nella primavera 2022. Una nomina che possiamo considerare un premio alla sua brillante carriera avvenuta per quasi 30 anni all'estero, prima di far ritorno negli anni 80 in Italia ed aprire un suo locale nella bella riviera Romagnola a Cattolica. Ho avuto modo di incontrare Paolo al Pepper Cocktail Bar di Riccione, suo quartier generale, sede della Pepper Cup, il luogo da dove partono le iniziative, le idee e le organizzazioni che Paolo mette in moto durante l'anno, a favore e vantaggio dei numerosi bartender che lo seguono. Seduti al fresco in questo bar del bere bene, ho avuto modo di capire e scoprire chi è davvero Paolo, ripercorrendo guidato da lui le tappe della sua lunga carriera che è ancora in corso.

Chi è Paolo Mascarucci, presidente della Federazione italiana barman

Ma chi è Paolo Mascarucci? Sicuramente un grande professionista del settore dell'ospitalità, grande appassionato di bar e di sala ristorante, essendo stato nel corso della sua brillante carriera un restaurant manager oltre che un bar manager di successo, in Svizzera prima, Inghilterra e Italia dove concluse la sua lunga e brillante carriera poi. La sua passione per il lavoro è sempre stata abbinata ad una altra grande attrazione, quella della bicicletta, gareggiando in età giovanile nelle categorie dilettantistiche, e non poteva che essere così trovandosi in una terra quella di Romagna che ha dato poi i natali al grande Marco Pantani. Se non avesse seguito il settore alberghiero forse parleremmo oggi di un Paolo Mascarucci campione di ciclismo, ma il suo primo amore è sempre stato quello del mondo dell'ospitalità. Il tutto inizia nell'estate del 1953, come apprendista cameriere al Bar Serenella di Cattolica, dove resta fino al 1956, anno in cui consegue il suo primo diploma alberghiero presso la scuola di formazione professionale di Pesaro, completandolo con la specializzazione nel 1958 e 1959 all'alberghiero di Alghero in Sardegna.

Il futuro del bartending passa (anche) dall'unità delle associazioni?

La biografia di Paolo Mascarucci, presidente della Federazione italiana barman

Il suo palmares è costellato da certificati di servizio, che testimoniano la sua professionalità e fedeltà per le grandi aziende per cui lavorò in Svizzera tra St. Moritz, Gstadt, ma l'incarico più importante lo ricoprì come chef de brigade (l'odierno food and beverage manager) all'Hotel Victoria Jungfrau, dove chiuse la sua carriera Svizzera nel 1978. L'Inghilterra lo vide impegnato come sommelier al Connaught Hotel per un paio di anni, (oggi regno del bravo bar manager Agostino Perrone), e altri due come maître al Grand Hotel di Newquay sempre nel Regno Unito in Cornovaglia. Paolo alterna nella metà degli anni '70 stagioni di lavoro tra Italia e Svizzera, diventando il capo barman dell'Hotel Punta Nord a Rimini ('73/74) successivamente ricopre il ruolo di direttore all'Hotel Sole di Misano Adriatico, per terminare la sua lunga carriera nell'hotellerie come primo maître al cospetto della corte dell'Agà Khan negli anni 80 all'Hotel Cervo in Costa Smeralda. Giunto ai 55 anni Paolo decide di divenire imprenditore di se stesso, inaugurando il Cocktail Bar Pontile di Cattolica, dove concluderà nel 2002 la sua attività professionale. Va inoltre ricordato che nel 2023 a St. Vincent, Paolo è stato insignito di una importantissima onorificenza, è stato nominatoConsole dell'ospitalità italiana”, entrando a far parte di "Order of merit".

L'importanza delle associazioni per Paolo Mascarucci

Durante la chiacchierata, chiedo a Paolo se ritiene che le associazioni possano avere importanza nella formazione di chi vuole intraprendere il lavoro dell'ospitalità. «L'argomento è impegnativo - sottolinea Paolo - in quanto meriterebbe un approfondimento dopo i cambiamenti avvenuti dagli anni 2000 in poi. Se parliamo di associazionismo lavorativo e di associazioni - quali Aibes, Ais, Amira, Chiavi d'Oro, etc. che sono state la storia dagli anni 50 in poi e che hanno anche aiutato la rinascita dell'Italia in campo turistico - fondamentale fu la loro istituzione e divulgazione professionale per diffondere e divulgare l'abilità professionale a tutte le regioni Italiane elevando e portando l'eccellenza del servizio nei grandi alberghi prima e nei ristoranti e bar poi».

Il futuro del bartending passa (anche) dall'unità delle associazioni?

Per Mascarucci se le associazioni non dialogheranno si arriverà ad una sempre maggiore frammentazione

«Come tutto però, le cose si evolvono e cambiano e non sempre in modo positivo, ma non perché le associazioni non siano più valide ai giorni nostri, ma perché le associazioni sono fatte di donne e uomini con i loro pregi e difetti. Sicuramente, uno dei difetti fu quello di smembrare e dividere queste associazioni, portando negli anni alla frammentazione e nascita di altre associazioni analoghe, generando confusione ed anarchia tra chi voleva e vuole avvicinarsi a quella che in Italia si avvierà a diventare una delle principali fonti di reddito: il turismo». Concludendo il discorso, che capisco a Paolo dia una certa ansia, è la visione del futuro, che se non si dialogherà e si troveranno dei punti di intesa ed unione, si arriverà ad una sempre maggiore frammentazione e perdita dei valori che hanno fatto grandi le associazioni prima citate.

Paolo Mascarucci, un esempio per i bartender di oggi

Ho avuto modo di conoscere Paolo alcuni anni fa per la prima volta, in occasione di una manifestazione dell'associazione che presiede, avendo poi avuto modo di rivederlo in varie occasioni sempre nell'ambito di eventi di promozione del mondo food and beverage, un ambasciatore, un gran signore. Subito tra noi si è insinuata una amicizia rispettosa e da parte mia di ammirazione nei suoi confronti, per l'entusiasmo che mette in tutto quello che fa. Ma sicuramente la qualità più importante di Paolo è quella dell'umiltà, pur sapendo di essere un grande professionista mai fa pesare questo suo vantaggio professionale sui colleghi di tutte le età, si pone sempre da pari, offrendo la sua esperienza e collaborazione a tutti.

Per questo Paolo forse può essere considerato il presidente di una associazione nazionale di bar amato da tutti in modo bipartisan. Per questo motivo sia i giovani che i senior ascoltano e seguono Paolo per la sua saggezza e peculiarità nel dare consigli, oltre che essere sempre in prima linea nei vari eventi organizzati. Paolo è il presidente in grado di dialogare con tutti e benché abbia ormai raggiunto enorme tranquillità in tutti i settori del food and beverage, ha ancora voglia e capacità di costruire qualcosa che poi rimarrà alle future leve del food and beverage. Dall'entusiasmo che ha saputo trasmettermi capisco che il sogno di Paolo è quello di avere tutta la categoria del bartending unita sotto un unico ideale, obiettivo e bandiera. Chissà mai che Paolo riesca in questo intento.

Con questo ultimo pensiero, saluto Paolo, dandogli un arrivederci alla prossima manifestazione che ha in programma, al Pepper di Riccione, il 30 settembre: la “Pepper Cup 2024” dedicata al disegnatore Milos Manara.

Due cocktail signature di Paolo Mascarucci

Per l'occasione, riportiamo le ricette di due cocktail signature di Paolo Mascarucci:

Long Drink: Mascarucci

  • 50 ml Rum scuro
  • 1 lime spremuto e il succo filtrato
  • 15 ml Sciroppo di zucchero
  • Allungare con 200 ml Ginger Ale
  • Spirale di buccia d'arancia
  • Preparato direttamente nel tumbler

After Dinner: Paolo

  • 15 ml Grappa bianca
  • 15 ml Nocino
  • 45 ml Vermouth bianco
  • Preparato nel mixing glass
  • Servito in coppetta a cocktail

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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