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Tassa di soggiorno, il Governo vuole aumentarla. Allarme nel turismo

Il Governo potrebbe estendere e aumentare la tassa di soggiorno a tutti i Comuni, facendo lievitare i costi delle vacanze. Associazioni e operatori turistici temono impatti negativi sull'occupazione e sull'economia

 
05 agosto 2024 | 17:53

Tassa di soggiorno, il Governo vuole aumentarla. Allarme nel turismo

Il Governo potrebbe estendere e aumentare la tassa di soggiorno a tutti i Comuni, facendo lievitare i costi delle vacanze. Associazioni e operatori turistici temono impatti negativi sull'occupazione e sull'economia

05 agosto 2024 | 17:53
 

Il Governo è pronto a introdurre un aumento e una nuova estensione della tassa di soggiorno a tutti i Comuni italiani. Secondo fonti vicine a Palazzo Chigi, infatti, il prossimo Consiglio dei ministri potrebbe approvare un nuovo testo dell'imposta, applicandola ai 7.904 comuni e prevedendo un incremento dell'importo. Finora, la tassa, ricordiamo, era riservata ai capoluoghi di provincia, alle unioni di comuni e ai centri turistici.

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Un possibile aumento, di conseguenza, farebbe lievitare i costi delle vacanze. Ad esempio, per una camera d'albergo a tre stelle da 100 euro, il turista potrebbe dover pagare fino a 10 euro in più a notte, raddoppiando l'attuale aliquota Iva. Non c'è da meravigliarsi, quindi, che le associazioni di categoria del turismo stiano guardando con preoccupazione a questa possibile evoluzione: un aumento così consistente della tassa di soggiorno, infatti, rischia di scoraggiare i viaggiatori, con conseguenti ripercussioni negative sull'occupazione e sull'economia locale.

«Sorprende che dopo mesi di dialogo proficuo e di confronto si proceda, invece, improvvisamente all'approvazione di un testo dove sembrerebbero venir meno alcuni dei capisaldi su cui si innestava la riforma in discussione - ha commentato Maria Carmela Colaiacovo, presidente di Confindustria Alberghi. Tra tutti il vincolo di destinazione del gettito - nato per il sostegno delle attività turistiche, la promozione e commercializzazione del turismo - che invece di rafforzarsi sembrerebbe venir meno con l'esplicita previsione di poterlo utilizzare per coprire i costi del servizio rifiuti».

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Maria Carmela Colaiacovo, presidente di Confindustria Alberghi

«Cosi come l'aumento complessivo dell'imposta che oltre al maggior costo andrebbe anche ad applicarsi a destinazioni meno turistiche, contraddicendo gli sforzi di questi anni di operatori e amministrazioni locali, per una migliore distribuzione e destagionalizzazione dei flussi nelle aree interne - ha aggiunto la Colaiacovo. Il comparto sta dando un contributo importante per il l'economia del Paese, in particolare con la crescita di viaggiatori internazionali, dopo gli anni difficili del Covid. Ma la concorrenza estera è forte e agguerrita, abbiamo bisogno di politiche attente che non compromettano la competitività delle nostre imprese e delle nostre destinazioni. Non possiamo essere un mero bancomat per i comuni».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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