Sembra incredibile, ma se oggi possiamo gustare un buon bicchiere di vino lo dobbiamo anche ai dinosauri. Un team di ricercatori ha scoperto che l'uva ha potuto diffondersi e prosperare solo dopo l'estinzione dei grandi rettili avvenuta circa 66 milioni di anni fa.
Estinzione dei dinosauri e crescita delle viti: c'è correlazione?
Uva-dinosauri, solo coincidenze?
Con l'estinzione dei dinosauri, le foreste sono diventate più fitte e gli alberi più alti, creando l'ambiente ideale per la crescita delle viti. Inoltre, gli uccelli, diffusisi in un periodo successivo all'estinzione degli stessi dinosauri, potrebbero aver aiutato a diffondere i semi dell'uva in nuove aree.
I dinosauri avevano la capacità di incidere profondamente sull’ecosistema, dato che, spostandosi ed essendo di grandi dimensioni, ragionevolmente abbattevano gli alberi che li circondavano. Le foreste probabilmente erano più aperte e, in generale, non c’erano le condizioni adatte a piante come quelle dell’uva per crescere.
Uva-dinosauri, cosa dice lo studio
Lo studio, pubblicato sulla rivista “Nature Plants”, è stato condotto dai ricercatori Fabiany Herrera del Field Museum del Negaunee Integrative Research Center di Chicago, Mónica Carvalho del Museo di Paleontologia dell’Università del Michigan, Steven Manchester del Florida Museum of Natural History, Gregory Stull dello Smithsonian National Museum of Natural History e Carlos Jarramillo dello Smithsonian Tropical Research Institute.
Il ritrovamento della più antica uva fossile, è stata rinvenuta in India ed è stata datata a 66 milioni di anni fa. All’incirca nello stesso periodo in cui il meteorite piovuto sulla Terra ha causato l’estinzione dei dinosauri stessi. I ricercatori hanno quindi ipotizzato una correlazione, anche considerando che le stesse piante, oltre agli animali, ebbero un impatto dalla caduta dell’asteroide.
Uva, la diffusione post dinosauri
Le ricerche condotte in Sud e Centro America hanno portato alla luce ben nove nuove specie di uva fossile, provenienti da Colombia, Panama e Perù, con un'età che varia dai 60 ai 19 milioni di anni. Questi fossili non solo raccontano la storia della diffusione dell'uva nell'emisfero occidentale, ma testimoniano anche le numerose estinzioni e dispersioni subite da questa famiglia nel corso del tempo.
Nonostante la loro lontana parentela con le uve odierne dell'emisfero occidentale, alcune di queste specie fossili, come le due appartenenti al genere Leea, si ritrovano unicamente nell'emisfero orientale. Questa distribuzione peculiare all'interno dell'albero genealogico dell'uva suggerisce un percorso evolutivo tutt'altro che tranquillo. Tuttavia secondo gli studiosi, il fatto che l’uva abbia iniziato a diffondersi a livello globale solo dopo l’estinzione dei dinosauri confermerebbe l’ipotesi di un legame tra questi due avvenimenti.
Alcune immagini sono state generate con Dall-e