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Dehors, la Fipe approva la proposta di legge del Governo per le nuove regole

Mosso il primo passo dell'iter che potrebbe portare alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della proposta di legge. Applaude la Fipe. Sbraga: «La proposta di legge va nella direzione auspicata da tempo dalla Federazione»

 
22 maggio 2024 | 17:06

Dehors, la Fipe approva la proposta di legge del Governo per le nuove regole

Mosso il primo passo dell'iter che potrebbe portare alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della proposta di legge. Applaude la Fipe. Sbraga: «La proposta di legge va nella direzione auspicata da tempo dalla Federazione»

22 maggio 2024 | 17:06
 

La Federazione italiana pubblici esercizi (Fipe) accoglie con grande soddisfazione la proposta di legge del governo che punta a strutturare i dehors. Il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Ursoaveva già annunciato la novità (non particolarmente apprezzata da diversi Comuni) durante la presentazione della Giornata della Ristorazione il 17 maggio scorso. E nella giornata di mercoledì 22 sono stati compiuti i primi passi dell'iter politico che potrebbe portare alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale nei prossimi mesi con l'Audizione dinanzi la X Commissione della Camera dei Deputati.

Dehors, la Fipe approva la proposta di legge del Governo per le nuove regole

Il futuro dei dehors in Italia: si va verso una legge strutturale?

Legge per strutturare i dehors, la Fipe approva

«La proposta di legge va nella direzione auspicata da tempo dalla Federazione e ha i meriti non solo di consacrare lo straordinario valore che ha assunto nelle città italiane la presenza di dehors collegati a ristoranti e caffè, ma anche la volontà di mettere in maggiore connessione Soprintendenze e Comuni, consentendo una migliore valorizzazione degli spazi su cui poter strutturare la somministrazione all'aperto - ha commentato con soddisfazione il vicedirettore generale della Fipe, Luciano Sbraga. La pandemia ha fatto emergere con forza un nuovo modo di vivere gli spazi pubblici affidando ai dehors di ristoranti e caffè un ruolo decisivo nella caratterizzazione del paesaggio urbano e nel miglioramento della qualità della vita».

Dehors, la Fipe approva la proposta di legge del Governo per le nuove regole

Il vicedirettore generale della Fipe, Luciano Sbraga

Numeri alla mano, negli ultimi tre anni, ben il 42% dei pubblici esercizi in Italia ha investito per allestire o ammodernare i propri dehors, per un valore complessivo di 700 milioni di euro. Si tratta di circa 110mila imprese che hanno saputo cogliere le mutate esigenze dei consumatori, sempre più propensi a vivere all'aperto anche durante i mesi invernali.

«A tal proposito - ha sottolineato il vicedirettore generale - da sempre sosteniamo la necessità di un cambiamento di paradigma che segni il passaggio dall'attuale occupazione di suolo alla progettazione dello spazio pubblico. Il problema - ha spiegato Sbraga - non sono i pubblici esercizi, tantomeno i dehors, ma l'assenza di una progettazione integrata dello spazio urbano in grado di permettere la coesistenza armonica di tutti gli elementi che lo compongono, inclusi i locali con i loro dehors».

Analisi Fipe: per i cittadini i dehors sono un fattore positivo

«Una convinzione, questa, confermata anche dalle opinioni di cittadini da cui emerge un giudizio generalmente positivo nei confronti degli spazi esterni di locali, bar e ristoranti. A tal riguardo il caso di Roma è emblematico. Nonostante una crescita intensa e veloce delle installazioni di dehors a seguito dell'emergenza sanitaria ed a causa di politiche estremamente restrittive adottate in precedenza, oltre il 70% dei cittadini ritiene che i dehors siano un punto di ritrovo dove prima non c'era nulla, che riqualifichino persino il patrimonio edilizio preesistente, che migliorino l'estetica dell'ambiente urbano e che rappresentino degli importanti presidi di legalità e sicurezza lungo le strade della città» ha concluso Sbraga.

Come sta cambiando il panorama dei dehors?

Tale spinta normativa mira anche a correggere le disuguaglianze emerse durante il periodo post-lockdown, quando l'allargamento delle maglie per quanto riguarda i dehors aveva creato disparità di trattamento. In quella fase drammatica - e piena di vincoli -, infatti, quanti non avevano la possibilità di aprire uno spazio all'aperto hanno sofferto ancora di più.

Sta di fatto che il 55% di bar e ristoranti opera con occupazione di suolo pubblico, il 7,6% l'ha ampliata a seguito dell'emergenza e il 6,5% l'ha introdotta in quel contesto storico secondo i dati Fipe. In generale, dal 2021, si è avuta una crescita di 450mila posti in più nei dehors (fonte Fiepet, Federazione italiana degli esercenti pubblici e turistici) per 750mila metri quadri e 180mila tavoli.

Secondo un'indagine della stessa Fiepet, il 75% delle persone ha apprezzato l'aumento dei posti disponibili all'aperto, soprattutto perché all'esterno «ci si gode la bellezza dei luoghi» (50%) e «d'estate si st più freschi senza dover ricorrere all'aria condizionata» (43%). Tra gli svantaggi viene indicato soprattutto l'occupazione eccessiva dei marciapiedi (52%) e aumenta la confusione nelle strade (39%).

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