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Ecco com'erano i soggiorni di Ayrton Senna all'Hotel Castello

Il 1° maggio 1994, trent'anni fa, Ayrton Senna perdeva la vita in seguito ad un incidente mortale durante il Gran Premio di San Marino. Sin dalla sua apertura, l'Hotel Castello ha ospitato l'asso della Formula Uno quando era impegnato sul circuito di Imola (Bo). Ecco il racconto della titolare, Luisa Tosoni, che ricorda l'uomo prima ancora del campione

di Mauro Taino
Redattore
01 maggio 2024 | 11:30
Ecco com'erano i soggiorni di Ayrton Senna all'Hotel Castello
Ecco com'erano i soggiorni di Ayrton Senna all'Hotel Castello

Ecco com'erano i soggiorni di Ayrton Senna all'Hotel Castello

Il 1° maggio 1994, trent'anni fa, Ayrton Senna perdeva la vita in seguito ad un incidente mortale durante il Gran Premio di San Marino. Sin dalla sua apertura, l'Hotel Castello ha ospitato l'asso della Formula Uno quando era impegnato sul circuito di Imola (Bo). Ecco il racconto della titolare, Luisa Tosoni, che ricorda l'uomo prima ancora del campione

di Mauro Taino
Redattore
01 maggio 2024 | 11:30
 

Il 1° maggio di trent'anni fa, Ayrton Senna, il campione brasiliano di Formula 1, si è svegliato per l'ultima volta. Quel giorno, poche ore più tardi, incontrò infatti la morte sul circuito di Imola durante il Gran Premio di San Marino del 1994. L'ultima notte l'aveva passata, come sempre dall'autunno 1989, all'Hotel Castello di Castel San Pietro Terme (Bo), nella suite 200, dove era solito dormire, anche se non si trattava di scaramanzia, meno che mai di pretesa.

Hotel Castello, la storia di famiglia si intreccia con quella di Ayrton Senna

Luisa Tosoni oggi continua a gestire l'hotel anche dopo la scomparsa del marito con cui aveva avviato l'attività nell'estate del 1989. Già quell'autunno, in occasione dei test sul circuito di Imola, è avvenuto il primo incontro con Ayrton Senna che, quando è tornato nella primavera successiva per il weekend del Gran Premio, ha trovato una novità: Luisa era incinta del suo primo figlio e Senna la incontrò durante gli ultimi giorni di gravidanza, tanto che di lì ad un paio di giorni ci fu il parto.

Una volta informatosi del lieto evento, il brasiliano, nonostante una gara frustrante in cui si ritirò dopo appena tre giri mentre era al comando del Gran Premio, sorprese la titolare: «Oltre ovviamente ad aver fatto gli auguri a mio marito, si è preoccupato di farmi avere in ospedale un mazzo di fiori enorme, gigantesco, con un bigliettino in cui mi faceva le congratulazioni e gli auguri per la nascita del nostro primo figlio».

Ecco com'erano i soggiorni di Ayrton Senna all'Hotel Castello

L'Hotel Castello ha ospitato Ayrton Senna sin da quando ha aperto

«Questo - aggiunge - per dire chi era Ayrton Senna: noi a quel tempo non ci conoscevamo perché ci eravamo visti solo a ottobre e poi ci eravamo visti di nuovo in quell'occasione: veramente dopo appena due volte che veniva da noi e non si era ancora creato quel rapporto figlio di anni di collaborazione, si è preoccupato di questa cosa». Nel 1994, la signora Luisa non ebbe modo di incrociare per l'ultima volta il campione di Formula Uno perché aveva da poco partorito il suo secondo figlio, ma le rimane il ricordo di una persona speciale.

Com'erano i soggiorni di Ayrton Senna all'Hotel Castello

«Ricordo - racconta Tosoni - che il primo anno gli era stata assegnata una stanza diversa dalla suite 200, una camera normalissima: il signor Senna non ha mai fatto nella maniera più assoluta la richiesta espressa di dormire in una suite. Si è trattato di una nostra scelta quella di farlo alloggiare nella suite del secondo piano». Solitamente, le altre due suite erano occupate da Ron Dennis, patron della McLaren con cui Senna vinse i suoi tre mondiali, al terzo piano e da sir Frank Williams, proprietario dell'omonimo team sulla cui auto il brasiliano incontrò la morte a Imola, al primo piano. 

Nonostante fosse il pilota più popolare della sua epoca, conosciuto anche da quanti non seguivano la Formula Uno e che ancora oggi viene celebrato anche attraverso i drink, i soggiorni di Senna erano caratterizzati da comportamenti ben lontani da quelli di una star mondiale, come in quegli anni poteva essere considerato il brasiliano. «Non era una persona esigente - spiega la titolare -, ma una persona semplicissima, tranquillissima, anche un po' timida e quindi era anche molto facile andare d'accordo con una persona così, che non aveva pretese e che non chiedeva veramente mai nulla. Anzi si preoccupava per noi: quando arrivava ci salutava, ci dava la mano, chiedeva come stavamo e se avessimo avuto dal suo team i biglietti per entrare in autodromo sia per il Gran Premio che per le prove».

Ecco com'erano i soggiorni di Ayrton Senna all'Hotel Castello

Ayrton Senna solitamente dormiva nella suite 200 dell'Hotel Castello

Anche se non richieste, le attenzioni che l'Hotel Castello e la famiglia Tosoni riservavano a Senna erano sollecite e genuine: «Non lasciavamo che i fan entrassero in albergo e lo disturbassero: c'era comunque una sorta di servizio d'ordine che lo tutelava in queste cose, ma non era richiesto né da lui né dal team: da nessuno. È una cosa che facevamo io e mio marito per farlo stare tranquillo una volta appunto rientrato qui da noi. E le dico: io non ho un autografo né abbiamo una foto con il signor Senna perché non gli abbiamo mai chiesto nulla, mai, in tanti anni che veniva qui da noi».

La suite 200, la stanza di Ayrton Senna all'Hotel Castello

Nella suite 200 è stato ambientato anche il libro scritto dal giornalista Giorgio Terruzzi: un racconto mirabile, frutto della conoscenza col pilota che lo ha portato a provare a rivivere cosa dovesse aver passato Senna in quell'ultima notte all'Hotel Castello, turbato dalla morte di un collega - l'austriaco Roland Ratzenberger, scomparso in pista durante le qualifiche del 30 aprile - e atteso dalla sua ultima ora poche ore più tardi. Oggi, la suite 200 è rimasta sostanzialmente intatta ed è meta di visita degli appassionati: «La suite è rimasta quella che era trent'anni fa: abbiamo cambiato solo piccole cose, ma i mobili sono rimasti gli stessi. Non abbiamo fatto niente di che, abbiamo solo messo qualche quadro sul muro».

Ecco com'erano i soggiorni di Ayrton Senna all'Hotel Castello

Per visitare la suite 200 dove ha dormito Ayrton Senna arrivano da tutto il mondo

«Non possiamo parlare proprio di turismo - ha concluso Tosoni -, nel senso che chi lo ha conosciuto, chi lo ha apprezzato come pilota di Formula 1 e come persona e quindi un po' più da vicino, se si trova a passare da queste parti si ferma e chiede di poter visitare la camera. Altri ovviamente chiedono di poterci dormire, magari per la ricorrenza, anche se non per un anniversario specifico. Alcuni si ritrovano sempre qui in un modo o nell'altro, anche senza darsi appuntamento: c'è un gruppetto di fedelissimi che si ritrova qui da noi e vengono comunque a farci visita: non solo italiani, ma persone che arrivano da tutto il mondo. Giapponesi, tedeschi, inglesi, brasiliani: vengono da un po' ovunque».

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