VENEZIA - Definitivo 'via libera” tecnico al 'Progetto Prosecco”. Ieri il Comitato nazionale per la tutela e la valorizzazione delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche tipiche dei vini ha esaminato, non accogliendole, le controdeduzioni e le osservazioni alla proposta definita con la pubblica audizione del marzo scorso, confermando il proprio parere favorevole su di essa. Si tratta di una tappa fondamentale per formalizzare la nuova Doc 'Prosecco” e le nuove Docg 'Conegliano Valdobbiadene” e 'Colli Asolani” o 'Asolo”.
Ora infatti gli uffici ministeriali procederanno a trasformare il parere in norma: 'ancora pochi giorni - sottolinea il vicepresidente della giunta veneta Franco Manzato - e il Progetto Prosecco costruito con la filiera e le istituzioni diventerà una realtà, concretandosi a partire dalla prossima vendemmia; lo accompagneremo con nuove strategie di promozione anche nell'ambito della Ocm vino”. è stata tra l'altro confermata la possibilità di riportare in etichetta, per le uve e per i vini elaborati in provincia di Treviso, il termine geografico 'Prosecco Treviso Doc”, a riconoscimento della storicità e dell'importanza che ha e ha avuto questa realtà territoriale nel contesto della più ampia area di coltivazione.
«Quella di ieri è una tappa storica - ha aggiunto Franco Manzato (nella foto) - ma il processo non può considerarsi concluso, perchè vanno messi ora in cantiere due strumenti essenziali per assicurare un futuro davvero importante a livello planetario a questo vino tutto del Nord Est: il consorzio e il sistema dei controlli, a tutela e garanzia del prodotto distribuito e consumato in tutto il mondo».
«Il risultato che stiamo per raggiungere è frutto di un modo di operare che ha visto in sintonia la filiera produttiva, soprattutto trevigiana, e le istituzioni: questa esperienza deve proseguire perché le tre denominazioni, sia pure autonome nella loro gestione, devono condividere strategie comuni. Ritengo insomma che il tavolo della filiera trevigiana, d'intesa con la Regione e gli altri soggetti di rappresentanza, debba diventare una vera e propria cabina di regia per ottimizzare l'intera complessa macchina di coordinamento relativo a questo prodotto eccellente e sempre più ricercato, che sta superando la soglia del milione e mezzo di ettolitri. Se lavoreremo bene - ha detto Manzato - questo nostro vino potrebbe diventare in breve tempo la più importante realtà spumantistica mondiale: un'occasione da non perdere per il futuro dell'enologia del Nord Est, rispetto alla quale dobbiamo concretare i nostri sforzi su altre importati realtà comuni come Pinot Grigio e su altre perle venete come l'Amarone, il Soave, il Tai, solo per citarne alcune».