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Cà du Ferrà, missione Ruzzese: in Liguria rivive il vitigno dimenticato

Davide Zoppi e il marito Giuseppe Aieta guidano la cantina di Bonassola, in provincia di La Spezia, nel segno del recupero della varietà autoctona dimenticata, con la consulenza dell'enologa Graziana Grassini

di Michele Pizzillo
 
26 febbraio 2024 | 17:07

Cà du Ferrà, missione Ruzzese: in Liguria rivive il vitigno dimenticato

Davide Zoppi e il marito Giuseppe Aieta guidano la cantina di Bonassola, in provincia di La Spezia, nel segno del recupero della varietà autoctona dimenticata, con la consulenza dell'enologa Graziana Grassini

di Michele Pizzillo
26 febbraio 2024 | 17:07
 

«Il guardare una cosa è ben diverso dal vederla. Non si vede una cosa finché non se ne vede la bellezza»: è uno dei mille aforismi scritti da Oscar Wilde. Un incipit perfetto per raccontare una piccola cantina che si è presentata a Milano probabilmente - visto la delicata raffinatezza dei proprietari - più per promuovere un fantastico angolo di Liguria che i propri vini. Per la precisione siamo a Bonassola, in provincia di La Spezia, in compagnia di Cà du Ferrà. Un nome che in dialetto significa “Casa del Fabbro”. Un tempo, da queste parti, si ferravano i cavalli. Ed è proprio qui che Antonio Zoppi e Aida Forgione hanno deciso di mettere le radici nel 2000, lasciando tutto quello che avevano, comprese le loro professioni, per questa avventura sulla Riviera Ligure di Levante. Un quadro naturale di cui vogliono essere i custodi, con i loro 4,5 ettari di vigneti che arrivano fino a 400 metri sul livello del mare.

Cà du Ferrà, missione Ruzzese: in Liguria rivive il vitigno dimenticato

Davide Zoppi e Giuseppe Aieta di Cà du Ferrà

Antonio e Aida hanno trasmesso al figlio Davide la voglia di riempire di contenuti parole come “biodiversità”, anche attraverso il recupero di vitigni antichi. Il suo ingresso in azienda risale a 6 anni fa, dopo una laurea in Giurisprudenza e la decisione di dare “sostanza” al proprio senso civico, continuando il recupero di un territorio abbandonato, nell’assoluto rispetto della sua storia. Insieme a Davide c’è il marito Giuseppe Aieta, laureato in Ingegneria e con un master in Finanza. La coppia ha lasciato Milano nel 2017 per il borgo ligure, iniziando il processo di modernizzazione dell’azienda, senza scalfire le orme dense di una storia che, ancora oggi, partorisce ricordi da incorniciare, tra il Golfo dei Poeti e il Golfo del Tigullio. Luoghi che è possibile vivere grazie alla “Cà du Ferrà Farm & Relax”, ad appena 400 metri dalla spiaggia di Bonassola: due unità vicine tra loro, ma indipendenti.

A Milano, Davide e Giuseppe, nel presentare i propri vini attorno ad una tavola allestita nell’esclusivo 10_11 Portrait - ristorante da scoprire per la qualità della proposta gastronomica e per l’eleganza del servizio - si sono emozionati nel parlare dei panorami che si possono ammirare dalle loro vigne. Tra i vitigni c’è anche il raro Ruzzese, protagonista di un progetto di recupero sostenuto da Cnr Torino, Regione Liguria, Coldiretti e Slow Food. I sei vini, tutti vendemmia 2022, presentati nella degustazione milanese sono stati esaltati dai piatti del ristorante 10_11. La produzione media annua di Cà du Ferrà è di 30 mila bottiglie e vede coinvolta come enologa Graziana Grassini, considerata una delle personalità più influenti del panorama enologico.

Ruzzese, il vitigno riscoperto da Cà du Ferrà

Magia di Rosa Liguria di Levante rosato igp 2022

Vino rosa di rara eleganza grazie al perfetto amalgama delle uve Sangiovese, Vermentino Nero, Syrah che si completano creando una magica alchimia sensoriale. Di colore rosa tenue, è caratterizzato da profumo di rosa canina, peonia, gelsomino e note di piccoli frutti rossi e pesca a polpa gialla. In bocca è vivace, sapido, armonico e di lunga persistenza. Servito con patate novelle, crème fraiche e ikra.

Bonazolae Colline di Levante bianco dop 2022

Da uve Vermentino, Albarola e Bosco selezionate nei vigneti più rasenti il mare. Con queste tre uve, a Cà du Ferrà hanno dato vita ad un mirabile vino frutto di un accattivante intreccio di richiami ed erbe speziate, preludio ad un sorso avvolgente. Colore paglierino chiaro con riflessi verdolini e profumo con essenze di ginestra gelsomino e mughetto. In bocca è vivace, sapido, armonico e di lunga persistenza. Utilizzato con l’antipasto capesante, granchio e la sua bisque.

Luccicante Colline di Levanto vermentino dop 2022

Vino che, grazie alle uve Vermentino selezionate nel vigneto più alto dell’azienda, racchiude l’essenza di un territorio originato dal sollevamento della placca tettonica marina e, dicendolo poeticamente, si nutre di luce e di mare perché da questa vigna la vista spazia sul Mediterraneo. Ed ecco il nome Luccicante. Il colore è giallo paglierino. Profumo accattivante tra note floreali di camomilla ed erbe aromatiche e quelle fruttate di pesca, mandorla e mela golden. Vivace, fresco, sapido e con una lunga persistenza. Servito con la prima portata: pasta mista “Gerardo di Nola”, vongole, cozze, crema di scarola.

‘Ngilù Colline di Levante rosso dop 2022

È un omaggio al nonno di Davide (Angelo) questo rosso figlio dei vitigni tradizionali dell’alto Mediterraneo: Sangiovese, Ciliegiolo, Merlot, Granche, Vermentino nero, Syrah baciate da un microclima caldo, ventilato e asciutto, diviene un vino di colore rubino intenso con profumi fruttati caratterizzata da note di melograno, lampone e ciliegia. In bocca è vivace ed armonico, di buona struttura e lunga persistenza. Con il baccalà cotto in burro di nocciola, pesto alle mandorle affumicate, salsa beurre blanc e caviale.

L’Intraprendente Liguria di Levante passito bianco igp 2022

Un vino molto biografico, dice Davide, perché invoglia a saper aspettare il tempo migliore. Infatti, per le uve Bosco, Vermentino e Albarola, si attende il giusto punto di maturazione per la vendemmia a cui segue appassimento adeguato e affinamento necessario per arrivare ad un vino elegante e capace di risvegliare i sensi in una sorte di gioco di emozioni. Il colore è delicatamente ambrato; il profumo fruttato e floreale tra note di ginestra e frutti gialli canditi. Di ottima consistenza e buon equilibrio tra dolcezza e freschezza e il finale lungo e persistente. Accompagnato dalla tartelletta caramello e caffè.

Ruzzese Diciassettemaggio Liguria di Levante passito bianco igp 2020

L’ultima novità, con il nome che riprende il giorno di nascita di Giuseppe e, quindi, un vino che è un atto d’amore, ma anche studiato per assicurare, sorso dopo sorso, la salvezza di un antico vitigno destinato all’estinzione: il Ruzzese. Con la vinificazione tardiva e il successivo appassimento delle uve, si ottiene un vino dai riflessi dorati, profumo ottenuto dalla fusione delle note floreali di ginestra ed acacia con quelli dell’albicocca candita e note di miele di erica e castagno. Di ottima consistenza, grande equilibrio tra nota dolce e quella fruttata, sensazioni che ritornano nel fantastico retrogusto. Sono state prodotte solo 200 mezze bottiglie. Con babà con panna e crema.

Cà du Ferrà Wine & Tasting
Via Nuova per San Giorgio 27/bis - 19011 Bonassola (Sp)
Tel 348.1033648 e 328.0369500

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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