Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
mercoledì 17 luglio 2024  | aggiornato alle 16:37 | 106519 articoli pubblicati

Bufala Campana
Bufala Campana

TuttoFood dimentica la ristorazione lombarda

di Alberto Lupini
direttore
 
02 giugno 2009 | 15:00

TuttoFood dimentica la ristorazione lombarda

di Alberto Lupini
direttore
02 giugno 2009 | 15:00
 

Altro che centralità di Milano e della Lombardia. Per non parlare del progetto che prevedeva la costruzione di un percorso di qualità e professionalità in vista dell'Expo 2015. La capacità di attrazione della Fiera di Milano e di TuttoFood almeno per il suo naturale territorio di riferimento sembra decisamente in dubbio. In quello che viene forse un po' pomposamente presentato come il più importante appuntamento fieristico per il mondo della ristorazione italiana sembrano totalmente assenti i professionisti lombardi. Tolto Claudio Sadler, che partecipa a un convegno sull'olio, ai vari appuntamenti previsti per gli addetti ai lavori non sarà presente come testimonial o protagonista un solo ristoratore lombardo.

Un segnale quanto meno preoccupante che, almeno a una prima lettura, evidenzia quello che si dice ormai da tempo fra gli addetti ai lavori: c'è una tale mancanza di dialogo fra i vertici di TuttoFood e i suoi principali interlocutori, i ristoratori appunto, che quelli 'naturalmente” più vicini all'evento, i lombardi, si sono ben guardati dall'accogliere gli inviti a collaborare alla manifestazione. Una situazione che riguarda evidentemente proprio questo appuntamento, visto che per il resto altri saloni di MilanoFiera hanno visto invece interessanti coinvolgimenti e partecipazione attiva della ristorazione della regione.

Eppure mai come quest'anno in questa fiera si avverte la presenza di peso della maggiore organizzazione sindacale del settore, la Fipe, che su TuttoFood ha investito decisamente in termini di prestigio. Il programma 'professionale” della fiera è di fatto tutto gestito da Fipe che si è scelta Palo Marchi (Identità Golose) e la Uir come partner dell'operazione. Una collaborazione che non ha saputo coinvolgere però gli operatori della Lombardia, che pure è il territorio senza una cui partecipazione attiva TuttoFood non avrebbe molte possibilità di svilupparsi. E così nell'area 'Incontri con l'autore”, dove si presentano casi concreti di quella che viene definita 'ristorazione di alta moda”, il ristoratore più vicino ai confini lombardi è Massimo Bottura di Modena, certamente uno dei più famosi cuochi italiani, ma anche uno di quelli oggi maggiormente coinvolti nelle polemiche scatenate da Striscia la notizia dopo il Premio S.Pellegrino. E ugualmente va detto per l'area 'Novità in cucina”, dove l'esperienza sulla ristorazione a prezzi contenuti è affidata anche in questo caso a cuochi di livello, nessuno dei quali è però lombardo.

Siamo consapevoli che affrontando questo tema verremo tacciati di logiche da 'provinciali”, ma preferiamo correre questo rischio perché non sarebbe giusto tacere di fronte a un'ennesima occasione mancata per cercare di fare realmente sistema in vista dell'Expo 2015. Ma davvero si può pensare che MilanoFiera possa pensare ad una leadership nel mondo dell'agroalimentare senza coinvolgere il territorio che ha intorno? E il riferimento è ovviamente alla rete di ristoranti di eccellenza o più semplicemente di buon livello, alle pizzerie, alle trattorie e agli agriturismi che costituiscono la realtà del fuori casa. Un mondo che sempre più rifiuta di riconoscersi in quello dei soli grandi nomi o, peggio, in quello dei bar e dei locali notturni che anche negli eventi TuttoFood-Fipe sembrano invece farla da padroni se si tiene conto ad esempio che gli appuntamenti che hanno per tema centrale la comunicazione sono imperniati sulle testate Mixer e Beverage che già dal nome indicano con chiarezza qual è il segmento di mercato a cui si rivolgono. E in questo, ancora una volta, si avverte una mancanza di sensibilità degli organizzatori, che continuano a pensare che pubblici esercizi o ristoranti parlino la stessa lingua.

Alberto Lupini
alberto.lupini@italiaatavola.net

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali

02/06/2009 15:00:00
3) Nelle istituzioni servono dei cuochi
Il mio pensiero vuole contribuire in modo provocatorio: dentro le istituzioni ci vogliono veri professionisti dell''alimentazione, cioè gli chef. Pensate ad un ministro del turismo enogastronomico che sia  chef. Un uomo che tra i fornelli crea una pietanza divina, un cibo che solo a guardarla sembra una vera opera d''arte, da degustare e da godere nei suoi odori e i suoi profumi. Per questo la mia solidarietà cosi forte va sempre è comunque agli chef. Per ora mancano molte cose, ma per quanto riguarda l'expo 2015 a Milano penso che si certamente un evento di grande portata economica. La città di Milano si trova in Europa già dai temi del famoso slogan la Milano da bere. Serve però che già da oggi le istituzioni si accorgano di chi è serio e di cosa c'è bisogno. E non sembra che da FieraMilano vengano segnali in questa direzione...


02/06/2009 15:00:00
2) Peccato, a Tuttofood non sanno fare squadra
Caro Lupini, mi stavo domandando a cosa mirasse l'evento Tuttofood di cui mi sono pervenute nebulose informazioni: il tuo editoriale mi illumina, poiché ripete un discorso che mi è noto da altre un trentennio, un problema di cui si faceva carico la voce poco divulgata della Accademia Italiana della Cucina, oggi ridotta a comunicare di questi temi solo con se stessa. Peccato. Non si fa "squadra" con queste scelte, non condivise... a consuntivo, ma nemmeno a preventivo. Attendo con impazienza che entrino in campo le altre iniziative condivise da ristoratori e da tutti gli stakeholders della somministrazione di cibo, buon cibo, per il benessere e per il piacere della "tavola", a partire dai "campi". Gli esempi nelle Marche, in Piemonte, in qualche nicchia veneta e toscana, e l''iniziativa di Cuochi di Lombardia fanno sperare ad un coinvolgimento sufficientemente largo da diventare anche la rete di sostegno per eventi di ampio respiro e giungere al 2015 per Milano EXPO con valide esperienze acquisite.
Milano, il territorio ambrosiano, Lombardia e Italia ne hanno necessità per rispolverare non solo tutto il buono messo in luce da Paolo Marchi e dalla cucina d''autore, ma gli esempi che l'ultima edizione di Identità Golose ha promosso con le indagini di filiera e le esperienze di gruppi del fare buon gusto, come quello di Pompili e di altri protagonisti volonterosi e altruisti.


02/06/2009 15:00:00
1) Nelle istituzioni servono dei cuochi
Il mio pensiero vuole contribuire in modo provocatorio: dentro le istituzioni ci vogliono veri professionisti dell''alimentazione, cioè gli chef. Pensate ad un ministro del turismo enogastronomico che sia  chef. Un uomo che tra i fornelli crea una pietanza divina, un cibo che solo a guardarla sembra una vera opera d''arte, da degustare e da godere nei suoi odori e i suoi profumi. Per questo la mia solidarietà cosi forte va sempre è comunque agli chef. Per ora mancano molte cose, ma per quanto riguarda l'expo 2015 a Milano penso che si certamente un evento di grande portata economica. La città di Milano si trova in Europa già dai temi del famoso slogan la Milano da bere. Serve però che già da oggi le istituzioni si accorgano di chi è serio e di cosa c'è bisogno. E non sembra che da FieraMilano vengano segnali in questa direzione...




Prugne della California
Debic
Nomacorc Vinventions
Icam Professionale

Prugne della California
Debic
Nomacorc Vinventions

Icam Professionale
Julius Meiln
Electrolux