In poche ore l'hashtag di riferimento è entrato in tendenza. È bastata la visita del ministro dei Trasporti e Infrastrutture Matteo Salvini per far sì che in tanti, partendo dai social (attraverso numerosi commenti contrari) arrivando (forse?) alla vita reale, decidessero di promuovere il boicottaggio della Rummo. Partiamo però dalla cronaca: solo pochi giorni fa il leader della Lega era stato ospite del pastificio beneventano, tra i più noti a livello nazionale. Una visita, testimoniata anche dai social dallo stesso politico, che si è rivelata un vero e proprio boomerang per la ditta (che in passato aveva ospitato anche altri politici), ritrovatasi suo malgrado a fare i conti con la percezione e la considerazione che la massa ha di Salvini.
Salvini visita il pastificio, in trend l'hashtag #boicottarummo
Certo, il politico non voleva essere un testimonial del pastificio, ma è bastata la sua visita per far sì che la gente decidesse di riversare l'astio che provano verso l'esponente della maggioranza nei confronti della ditta campana e dei suoi prodotti. Dando, di fatto, una connotazione prettamente politica all'improvviso (e, almeno in queste proporzioni, anche inaspettato?) tsunami che ha colpito la ditta. Eccessivo, a nostro parere, e anche inopportuno, considerando come a rimetterci sia una storica un'azienda (attiva dal 1846) che dà lavoro a oltre 160 dipendenti.
Centinaio: «Rummo? Boicottaggio ridicolo della sinistra anti imprese»
Sulla vicenda si è espresso anche Gian Marco Centinaio, vicepresidente del Senato che ha commentato così sui social quanto sta accadendo: «È ridicolo boicottare un’azienda che produce ed esporta prodotti made in Italy di grande qualità come Pasta Rummo per aver ricevuto la visita di un ministro. Conferma la pochezza di certa sinistra pronta a colpire le nostre imprese solo per assurdi pregiudizi ideologici».
Gian Marco Centinaio, vicepresidente del Senato
In tutto ciò ha parlato anche Cosimo Rummo, patron dell'azienda, che ha voluto difendere la decisione di accogliere la visita di Matteo Salvini, evidenziando l'importanza degli investimenti a Benevento. L'imprenditore ha mostrato disappunto per l'accusa di schieramento politico del pastificio, sottolineando come la politica sia estranea al suo core business e ribadendo lo schieramento assolutamente neutrale dello stabilimento.
Cosimo Rummo, patron dell'azienda campana
«Pur non avendo contiguità politica con il vicepremier Matteo Salvini - dice sulla vicenda il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, come riportato anche dall'Ansa - trovo profondamente ingiusta la campagna social che si è scatenata dopo la sua visita al pastificio Rummo e che ha fatto registrare addirittura sconsiderati incitamenti al boicottaggio commerciale: la pasta Rummo, eccellenza nazionale made in Sannio, va preservata e difesa da partigianerie estremistiche che danneggerebbero anzitutto i lavoratori».