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Come è il primo champagne al mondo “firmato” dall'intelligenza artificiale?

La Cyber Cuvée firmata dallo street artist Teo KayKay è in carta al ristorante Bon Wei di Milano. È uno Champagne, Extra-Brut, 100% Meunier, Millesimato 2015, della Vallée de La Marne. L'etichetta l'ha disegnata l'IA

 
08 novembre 2023 | 12:06

Come è il primo champagne al mondo “firmato” dall'intelligenza artificiale?

La Cyber Cuvée firmata dallo street artist Teo KayKay è in carta al ristorante Bon Wei di Milano. È uno Champagne, Extra-Brut, 100% Meunier, Millesimato 2015, della Vallée de La Marne. L'etichetta l'ha disegnata l'IA

08 novembre 2023 | 12:06
 

Può l’intelligenza artificiale “firmare” uno Champagne? Sì, è Cyber Cuvée firmata da Teo KayKay e Pellegrini Private Stock: 480 esemplari di bottiglie di Champagne in edizione limitata prodotte in esclusiva con Pellegrini Spa. Si tratta, appunto, del primo champagne al mondo disegnato con l’intelligenza artificiale. Ad averlo in carta da Bon Wei, il ristorante di alta cucina regionale cinese a Milano. È uno Champagne parcellare, Extra-Brut, 100% Meunier, da vigne di oltre 60 anni, Millesimato 2015, della zona della Vallée de La Marne.

Come è il primo champagne al mondo “firmato” dall'intelligenza artificiale?

Bon Wei a Miano è il primo ristorante in Italia ad avere in carta la Cyber Cuvée

Il progetto della Cyber Cuvée

Un progetto avveniristico, che ha richiesto un approccio senz’altro fuori dagli schemi. Parliamo, infatti, del primo champagne al mondo “AI powered”, disegnato con l’Intelligenza Artificiale. L’ Ai, sotto la direzione creativa dell’artista Teo KayKay, ha dunque costruito il design delle etichette, elaborato il nome Cyber Cuvée e la strategia di marketing, con l’idea di unire la tradizione dello champagne all’innovazione tecnologica, scegliendo perfino la carta delle etichette che ha una texture martellata.

Come è fatta la Cyber Cuvée

L’etichetta frontale rappresenta una figura femminile che lentamente prende le sembianze di un robot e i grappoli d’uva pixellati rappresentano le uve di Meunier: questo champagne è infatti un 100% Meunier, un parcellare con 84 mesi sui lieviti, un extra brut, come piace a Teo KayKay (3 gr/litro) con note di crosta di pane e miele. È uno Champagne di Francis Orban, di cui esistono solo 480 bottiglie con il nome Cyber Cuvée tutte dedicate al mercato italiano e distribuite in esclusiva da Pellegrini Spa.

Il futuro della Cyber Cuvée

«Non è un progetto one shot - spiega l’artista Teo KayKay - ma un vero e proprio brand, con l’idea a ogni edizione di cambiare le caratteristiche tecniche e le zone di produzione dello Champagne, così come il design della bottiglia e del packaging. Un brand che si sposa magnificamente con il concept di Bon Wei: tradizione filologica in cucina che diventa contemporaneità nel piatto. Come dico sempre, Bon Wei è un posto dove il tempo si ferma e dove appena posso mi piace andare a pranzo o a cena. Sono onorato che Bon Wei abbia supportato da subito il progetto Cyber Cuvée continuando così la nostra collaborazione!».

Come è il primo champagne al mondo “firmato” dall'intelligenza artificiale?

Cyber Cuvée firmata da Teo KayKay e Pellegrini Private Stock

Come abbinare la Cyber Cuvée

Tra gli abbinamenti vincenti con la Cyber Cuvée, l’”Anatra laccata alla Pechinese” e il “San Pietro con funghi shitake e cipollotti”, anche se la sua versatilità lo rende un perfetto champagne gastronomico per l’intera cucina asiatica.

Il legame di Bon Wei con questo street-artist, pioniere nella customizzazione dello Champagne, non è una novità: per l’ultimo Capodanno Cinese Teo KayKay aveva dipinto due esemplari di Champagne con il simbolo del coniglio, il suo ideogramma e il caratteristico diamante, tag con cui firma le opere.
«Il progetto della Cyber Cuvée mi ha subito appassionato – dichiara Zhang Le - innanzitutto perché è uno Champagne 100% Pinot Meunier, che io amo moltissimo, e che è meno diffuso, per cui mi piaceva poterlo avere in carta. In secondo luogo, perché stimo Teo KayKay e la sua arte, controcorrente, esplosiva e soprattutto capace di parlare il linguaggio di oggi, con radici nel passato dello Champagne, ma in veste moderna, come nei nostri piatti».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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