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BERGAMO-BRESCIA

Capitale della Cultura... a tavola: Chiesa di San Tomé e Paruch, panna e salame

Per questo appuntamento di Capitale della Cultura... a tavola, vi presentiamo la caratteristica Chiesa di San Tomè ad Almenno San Bartolomeo e un piatto della tradizione montana bergamasca: Paruch, panna e salame

di Luca Bassi
 
31 ottobre 2023 | 15:49

Capitale della Cultura... a tavola: Chiesa di San Tomé e Paruch, panna e salame

Per questo appuntamento di Capitale della Cultura... a tavola, vi presentiamo la caratteristica Chiesa di San Tomè ad Almenno San Bartolomeo e un piatto della tradizione montana bergamasca: Paruch, panna e salame

di Luca Bassi
31 ottobre 2023 | 15:49
 

Tanti bergamaschi passano di fianco a questa chiesa dalla forma insolita, dalla base rotonda. E non tutti la sanno riconoscere. Già, perché la chiesa di San Tomè, ad Almenno San Bartolomeo, non ha tutta la fama che la sua bellezza unica meriterebbe. Per raggiungerla c’è una stradina costeggiata dagli alberi che sembra trasportare i presenti in un tempo passato, quando guerre sante, cavalieri e leggende erano di casa.

[Capitale della Cultura... a tavola]: Chiesa di San Tomé e Paruch, panna e salame

La chiesa di San Tomè dalla caratteristica forma circolare (foto: Visit Bergamo)

Inconfondibile per la pianta rotonda, l’edificio prende ispirazione, con ogni probabilità, dal tempio del Santo Sepolcro in Gerusalemme dove si pensa sia stato sepolto Cristo. La sua definitiva costruzione, infatti, risale al periodo del Medioevo in cui pellegrini, crociati, mistici, eretici e semplici fedeli sognavano o visitavano la Terra Santa. Una volta entrati nella chiesa, l’atmosfera si fa subito unica e rarefatta: ricami di luci e ombre compaiono sui muri e sul pavimento, mentre le colonne scandiscono lo spazio diventando da, alte e possenti nella navata, esili nel matroneo (balcone sopra la navata un tempo destinato ad ospitare le donne, che dovevano restare separate dagli uomini). La magia aumenta durante gli equinozi, quando un raggio di sole attraversa la rotonda e colpisce il tabernacolo sull’altare, creando uno spettacolo che evoca antichi riti e simbologie sacre.

Chiesa di San Tomè, una perla nascosta da scoprire nel bergamasco

Alle soglie del XII secolo, però, guerre e incuria trasformano questa bellezza in una sorta di rudere, così il vescovo di Bergamo, nel 1.150, decide di ricostruirlo ex novo, mantenendo del vecchio tempio solo le fondamenta. Oggi San Tomè si mostra in tutto il suo essenziale splendore, una chiesa piccola, fatta di pietre grezze e divisa in tre parti: navata, tiburio e lanterna (tiburio: elemento architettonico di varie forme che racchiude al suo interno una cupola; lanterna: struttura posta alla sommità di una cupola, a pianta circolare o poligonale, con possibili finestre).

[Capitale della Cultura... a tavola]: Chiesa di San Tomé e Paruch, panna e salame

L'interno della Chiesa di San Tomè (foto: Visit Bergamo)

Vi si ritrovano le caratteristiche tipiche dell’architettura romanica: sobrietà, riferimenti ai cicli solari delle stagioni per uniformare vita degli uomini e della natura, rifiuto dello spreco. I capitelli delle colonne, per esempio, sono tutti diversi l’uno dall’altro e sono di riuso, ossia riciclati da altri edifici pre-esistenti. Sparsi lungo i muri, emergono resti di affreschi. Una Madonna in trono col Bambino, a sinistra dell’ingresso, e una Annunciazione nel matroneo, si può quindi presupporre che le pareti un tempo fossero perlopiù decorate con pitture di buona qualità. Sui portali d’ingresso sono scolpiti dei bassorilievi: in uno è raffigurato un uomo con una lancia in mano che rappresenta San Tommaso.

Sulle pareti esterne sporgono dei semi pilastri a pianta rettangolare (lesene), per alleggerire la struttura. L’abside (struttura architettonica, di solito posta alla fine della navata centrale, a pianta semicircolare o poligonale, spesso coperta da una volta che ha generalmente la forma di semicupola) si trova non lontano dalla sperone di una roccia a strapiombo su un torrente. Affiancato a San Tomè c’era un piccolo monastero, poi trasformato in cascina. Un recente restauro ne ha consentito il recupero e ora i vecchi muri ospitano un centro studi, l’Antenna Europea del Romanico, sede di convegni, mostre, manifestazioni.

Il parüc con la panna e il salame

Il parüc è uno spinacio selvatico che cresce solo in montagna, una volta cibo dei mandriani in alpeggio, ora usanza purtroppo quasi in via di estinzione. Una celebre ricetta che fa esprimere al massimo questa verdura è con la panna e il salame. Per prepararla basta scottare il parüc in poca acqua e, nel frattempo, far friggere burro e cipolla.

[Capitale della Cultura... a tavola]: Chiesa di San Tomé e Paruch, panna e salame

Paruch e salame bergamasco

Appena il parüc è cotto (e l’acqua completamente ritirata) aggiungere al soffritto burro e cipolla e ricoprire il tutto con la panna, prima di far terminare gli ultimi cinque minuti di cottura. Quindi togliere il parüc dal fuoco e ricoprirlo di fette di salame (possibilmente nostrano) che, a contatto col calore, cambierà colore. Servire il piatto con della polenta.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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