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Bufala Campana
Bufala Campana

Latte adulterato nella produzione della bufala Dop: in carcere un imprenditore

Il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere di Caserta ha condannato l'imprenditore bufalino Salvatore Bellopede a una pena di tre anni di carcere. È stato accusato di aver utilizzato latte adulterato nella produzione [...]

27 ottobre 2023 | 10:57
 

Latte adulterato nella produzione della bufala Dop: in carcere un imprenditore

Il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere di Caserta ha condannato l'imprenditore bufalino Salvatore Bellopede a una pena di tre anni di carcere. È stato accusato di aver utilizzato latte adulterato nella produzione [...]

27 ottobre 2023 | 10:57
 

Il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere di Caserta ha condannato l'imprenditore bufalino Salvatore Bellopede a una pena di tre anni di carcere. È stato accusato di aver utilizzato latte adulterato nella produzione della mozzarella di bufala campana Dop. Il collegio giudicante, presieduto da Luciana Crisci, ha dichiarato l'estinzione dei reati per prescrizione per altri imputati, in particolare i fratelli Cecilia, Marcello e Carmine Crispino, insieme alla madre dei tre, Anna Altieri.

Latte adulterato nella produzione della bufala Dop: incarcerato un imprenditore

Tre anni di carcere per un imprenditore per aver utilizzato latte adulterato nella produzione della bufala Dop

Tutti erano coinvolti nell'allevamento bufalino di San Potito Sannitico, un comune nell'Alto-Casertano, da cui Bellopede aveva acquistato il latte. Questo allevamento non era stato ritenuto indenne dalla tubercolosi dai veterinari dell'Asl in seguito a un sopralluogo nel 2015, ma la circostanza è emersa solo nel 2017 durante le indagini. Queste indagini hanno portato all'arresto di Salvatore Bellopede e suo fratello con l'accusa di aver utilizzato latte adulterato con soda caustica nella produzione di mozzarelle, che successivamente venivano vendute attraverso un caseificio che alla fine è andato in fallimento. Anche i Crispino sono stati indagati e portati a processo in base a intercettazioni ritenute rilevanti dagli inquirenti, anche se nel 2017 non gestivano più l'azienda.

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