È successo ancora, purtroppo. Dopo una seconda metà d'estate passata a parlare quasi settimanalmente di casi del genere, in un'altra circostanza alcuni clienti se ne sono andati dal ristorante senza pagare. Stavolta è successo in provincia di Catanzaro, dove presso il locale BOB Alchimia a Spicchi una coppia si è dileguata lasciando il conto in sospeso. E portando i proprietari a denunciare il tutto via social (oltre agli organi competenti), pubblicando una foto dei due insolventi (oscurandone i volti, saggiamente) e invitando a risolvere la questione da persone civili. Appello che pare esser caduto nel vuoto.
la foto pubblicata dal ristorante
Cenano senza pagare, il ristorante sui social: «Agito in cattiva fede»
«Ci dispiace dover condividere questa vicenda ma ci tocca farlo – si legge sulla pagina Facebook del ristorante – ... delle persone hanno lasciato il locale dimenticando, siamo certi involontariamente, di saldare il conto. Se siete voi i protagonisti di questa storia, vi invitiamo a passare da noi o a ricontattarci per regolare il conto in sospeso: siamo qui per risolvere la situazione nel modo più sereno e amichevole possibile, prima di valutare eventuali azioni legali e consegnare le riprese delle telecamere alle autorità. Speriamo che la questione possa essere risolta in modo positivo e civile e ne approfittiamo per ringraziare i nostri clienti sempre corretti e di supporto».
Il tutto corredato dall'immagine dei due presunti clienti insolventi, irrintracciabili dai gestori del locale. «La foto – viene specificato – serve ai diretti interessati affinché si possano riconoscere e si rendano conto dell’errore visto che non riusciamo a rintracciarli nonostante i tentativi. Non è una gogna pubblica, invitiamo a toni civili».
I gestori del ristorante poi hanno aggiustato il tiro, aggiornando tramite un commento la situazione e assumendo come i due clienti abbiano in realtà agito in cattiva fede, lasciando false generalità: «Le persone in foto erano state contattate con ogni mezzo possibile, hanno evitato di rispondere, dandoci a questo punto identità false in fase di prenotazione. Non possiamo più credere alla buona fede con cui avevamo tentato un approccio, dunque procederemo come non avremmo voluto fare».
Sui social la foto dei clienti insolventi, volto saggiamente oscurato
Foto sì, ma volti opportunamente oscurati. Mossa saggia quella di censurare l'immagine, in caso contrario infatti i gestori del locale avrebbero rischiato di subire, oltre al danno legato al conto non saldato, anche una beffa di tipo legale. Se la foto fosse stata pubblicata senza modifiche infatti, come abbiamo già spiegato in un approfondimento dedicato, può configurarsi il reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, e le sanzioni prevedono una contravvenzione dal 2 al 4% del fatturato annuo e una reclusione da 6 mesi a 6 anni per trattamento, comunicazione e diffusione illecita dei dati. Al tutto va aggiunto anche il risarcimento della persona lesa (non essendoci il suo consenso) dalla diffusione immagini. Con i volti oscurati, invece, vengono escluse tutte le responsabilità e il corso della giustizia viene lasciato a chi di dovere.
Altro caso di conto non pagato al ristorante
Clienti non pagano al ristorante, la Fipe: «Posizione di assoluta condanna»
A questo punto tornano di stretta attualità le parole già rilasciateci qualche settimana fa dal presidente della Fipe Lino Stoppani, il quale ha espresso la posizione della Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi in merito a casi sempre più numerosi di clienti insolventi: «I ristoratori hanno poche tutele in tal senso».
Lino Stoppani, presidente Fipe
«La posizione della Federazione non può che essere di critica e condanna, non solo per un problema di carattere economico che comunque ha la sua importanza, ma per un diffuso quanto inaccettabile malcostume... si tratta di comportamenti arroganti, poco etici e soprattutto criminali. La nostra posizione, quindi, non può che essere di condanna».
Clienti insolventi, in estate molti casi tra Italia ed estero
Abbiamo detto come in estate, in particolar modo da agosto in avanti, siano stati diversi casi spiacevoli di questo genere. Fece discutere l'episodio registrato in Albania, soprattutto per la "toppa" messa dall'Ambasciata Italiana a Tirana. Nelle settimane poi circostanze analoghe sono avvenute tra Tropea, Terni, Napoli, Macerata, Como (la stessa cliente, pare, per ben due volte) e anche Malta, con l'ultimo caso quello della provincia di Catanzaro sopra raccontato.