Quali sono le regioni vinicole italiane che possono vantare la maggiore estensione di vigneti coltivati secondo le pratiche dell'agricoltura biologica? Per scoprirlo ci viene in aiuto Anna Di Martino, giornalista esperta di vino attraverso l’analisi degli ultimi dati raccolti dai principali Consorzi di tutela. E dai dati emerge che la Doc dell'Etna detiene la maggiore superficie convertita al biologico, rappresentando il 60% dei 1291 ettari totali destinati a questa denominazione. Al secondo posto troviamo la Franciacorta, protetta dal Consorzio presieduto da Silvano Brescianini, con il 55,6% dei 4251 ettari. Il Consorzio Chianti Classico, guidato da Giovanni Manetti, occupa il terzo posto con il 52,5% dei 6900 ettari in produzione, cui si aggiunge un ulteriore 20% in fase di conversione.
La Doc dell'Etna detiene la maggiore superficie convertita al biologico
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In Franciacorta il 55,6% dei 4251 ettari sono bio
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Il Consorzio Chianti Classico ha biologici il 52,5% dei 6900 ettari in produzione
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Estensione dei vigneti biologi: il Nobile al 4° posto
Subito dopo, troviamo il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, presieduto da Andrea Rossi, con il 52% dei 1532 ettari, seguito dal Consorzio del Brunello di Montalcino, presieduto da Fabrizio Bindocci, che gestisce il 50% dei 3500 ettari di vigneti, e infine la Lugana Doc, con il 50% dei 2600 ettari totali.
Tre altri consorzi, Abruzzo, Maremma Toscana e Bolgheri, vantano superfici coltivate secondo il biologico superiori al 40%.