Torna a Bologna “Slow Wine Fair”, la fiera del vino buono, pulito e giusto

La seconda edizione della fiera, organizzata da BolognaFiere e Sana dal 26 al 28 febbraio 2023 con la direzione artistica di Slow Food, punta sulla grande qualità degli espositori vinicoli ma apre anche a spirits e amari

10 gennaio 2023 | 08:30

Slow Wine Fair, la fiera del vino buono, pulito e giusto, torna per la seconda edizione a BolognaFiere da domenica 26 a martedì 28 febbraio 2023. Organizzata da BolognaFiere e Sana, Salone internazionale del biologico e del naturale, con la direzione artistica di Slow Food, Slow Wine Fair è nata dal connubio fra la trentennale esperienza di BolognaFiere nel mondo del biologico con Sana e lo storico impegno di Slow Food sui temi della biodiversità, della sostenibilità ambientale e dell’equità sociale. La fiera gode del supporto di ICE - Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane del Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, di FederBio, Fipe - Federazione italiana pubblici esercizi e Confcommercio Ascom Bologna, del patrocinio della Regione Emilia-Romagna e della partnership con Amaroteca e Anadi - Associazione Nazionale Amaro d’Italia.

I numeri dell’edizione 2022

Al suo debutto, lo scorso marzo, nonostante le difficoltà del periodo, Slow Wine Fair ha attratto nel Quartiere fieristico di Bologna oltre 6mila appassionati, buyer e professionisti, che hanno potuto degustare più di 2.300 etichette e conoscere ben 542 cantine (la metà delle quali certificate biologiche o biodinamiche), provenienti da 20 Paesi del mondo e da tutte le regioni italiane. Nella seconda edizione, Slow Wine Fair continuerà a promuovere i vini frutto di un’agricoltura sostenibile, che hanno come parole d’ordine la biodiversità, la tutela del paesaggio agricolo, l’uso ponderato delle sue risorse, la crescita culturale e sociale delle comunità contadine, oltre a una sempre maggiore consapevolezza dei consumatori.

La sostenibilità protagonista

«Con Slow Wine Fair, BolognaFiere ha arricchito e consolidato la propria offerta di eventi in tema di sostenibilità agroalimentare - afferma Domenico Lunghi, direttore manifestazioni dirette di BolognaFiere - frutto anche dell’esperienza maturata in ben 35 edizioni di Sana, unico appuntamento fieristico di riferimento per la business community del biologico e del naturale. Per queste ragioni, lo scorso anno abbiamo deciso di impegnarci insieme a Slow Food in questa nuova avventura, coinvolgendo il nostro partner di lunga data FederBio. L’edizione 2023 di Slow Wine Fair promette bene in termini di grande qualità degli espositori vinicoli. Inoltre, abbiamo voluto dare impulso a un primo ampliamento delle referenze merceologiche per l’Horeca estendendo agli spirits e agli amari la possibilità di partecipare, mentre un settore della fiera sarà dedicato ai produttori di soluzioni tecnologiche innovative, impianti, attrezzature e servizi connessi alla filiera del vino, i veri partner della sostenibilità».

La viticoltura come strumento per incidere sulla crisi climatica e l’appello alla politica

«Per frenare il calo di produzione di queste ultime annate legato alla siccità e all’irregolarità delle stagioni bisogna contrastare significativamente la crisi climatica e cambiare l’attuale modello agricolo da intensivo in agro-ecologico, ascoltando la natura», sottolinea Federico Varazi, vicepresidente di Slow Food Italia. «Il modello intensivo minaccia l’ambiente, impoverisce i produttori generando la rincorsa sui prezzi, favorisce il caporalato e il lavoro nero. Per questo è importante essere a Bologna per la seconda edizione della Slow Wine Fair, insieme a centinaia di produttori provenienti da tutte le regioni d’Italia e da tutto il mondo, per confrontarsi sul futuro del vino e incidere nel futuro della viticoltura, oggi ancora troppo legata all’uso della chimica di sintesi che ha stravolto la biodiversità dei terreni e il paesaggio rurale in cambio del profitto e della produttività».

La prima edizione di Slow Wine Fair ha messo in luce quanto sia importante per i produttori avere spazi per confrontarsi e promuovere un vino buono, pulito e giusto, tutti insieme. «Necessità, quella di fare fronte comune, che abbiamo potuto toccare con mano anche realizzando la guida Slow Wine - dichiara Giancarlo Gariglio, coordinatore della Slow Wine Coalition e curatore della guida - un’annata straordinaria, con condizioni climatiche mai registrate prima, che i produttori hanno affrontato mettendo in campo risposte agronomiche in ordine sparso. L’edizione 2023 della Fair sarà, invece, l’occasione per discutere e chiedere alla politica un impegno concreto per finanziare la ricerca scientifica, essenziale per dare risposte ai problemi di un ambiente che muta a velocità assurda. La sostenibilità ambientale, tanto cara a Slow Food, va integrata con un virtuoso sistema economico che possa sostenere questo sforzo. E in questa direzione va la Fair, creando le giuste occasioni di promozione per questi vini di grande qualità, prodotti perlopiù con metodi biologici o biodinamici».

Gli eventi in programma

Tra le conferme in calendario, le masterclass, le conferenze, gli appuntamenti in Arena, e ovviamente le degustazioni del banco di assaggio. Ecco le prime anticipazioni del programma della Slow Wine Fair.

LE MASTERCLASS

Si riconfermano le masterclass, degustazioni guidate rivolte agli appassionati o ai professionisti del settore e dedicate a esplorare il panorama vinicolo italiano e internazionale e l’affascinante mondo degli amari. La prima delle due masterclass già prenotabili online riguarda prestigiose etichette di un’annata che, grazie a un meteo e a un clima ideale, rasenta la perfezione e in cui sono stati creati autentici gioielli che fanno gola ai collezionisti enoici di tutto il mondo. Nonostante non sia una vendemmia così lontana nel tempo, già oggi, anche a causa dell’enorme successo avuto sul mercato d’oltreoceano, è diventato assai complicato riuscire a reperire bottiglie di questi vini. In questa masterclass la Banca del Vino di Pollenzo apre il suo scrigno per intraprendere un bellissimo viaggio nel 2010 attraverso tre fra le denominazioni più prestigiose e iconiche in Italia: Barolo, Amarone della Valpolicella e Brunello di Montalcino.

La seconda masterclass guarda invece al Caucaso, ossia la culla della viticoltura, attraverso una degustazione di alcuni tra i vini più significativi che raccontano il percorso della Slow Wine Coalition, la rete internazionale che conta oggi oltre 1.000 adesioni da parte di produttori e appassionati che si riconoscono in una filosofia comune, ed è diffusa in 37 Paesi del mondo. Il focus sul Caucaso farà conoscere e apprezzare magnifici vini georgiani, azeri e turchi.

Altre masterclass - in via di definizione - prevedono una strepitosa selezione di etichette dal portfolio di Tannico la più grande enoteca online specializzata nella vendita di vini italiani ed esteri, distillati, birre artigianali e champagne e numerose proposte per esplorare il vasto e per molti aspetti ancora poco noto mondo degli amari.

 

LE CONFERENZE

Organizzate online nelle settimane precedenti la Slow Wine Fair, le conferenze mettono a fuoco i tre principali temi al centro del dibattito della manifestazione consentendo a esperti e appassionati in ogni angolo del mondo di collegarsi e partecipare usufruendo del servizio di interpretariato.

Il vino e la crisi climatica - 8 febbraio 2023, ore 18

Il 2022 sarà da molti ricordato come l’anno più caldo e siccitoso mai vissuto fino a ora. E gli effetti del riscaldamento globale sono evidenti, e catastrofici, soprattutto a chi lavora in campagna. Nel 2022, dall’osservatorio privilegiato della guida Slow Wine, con i suoi 300 collaboratori in tutta Italia, abbiamo riscontrato numerosi problemi. I vignaioli, di fronte a un’emergenza così grande, hanno risposto tentando di interpretare i bisogni delle piante e traendone preziose lezioni per il futuro, ragionando in piccolo e in modo ecosistemico. Hanno percepito da vicino il messaggio che arriva dalla natura. Ora dobbiamo dedicarci al confronto, allo studio, alla ricerca scientifica e a mettere a sistema le esperienze positive e negative di ognuno di loro. Come si affronta il cambiamento climatico a partire dalla cura del suolo? Quali segnali possono cogliere i viticoltori dalle viti? Quali sono i passaggi utili e fondamentali in vigna, in cantina e fino alla distribuzione per ridurre il proprio impatto sul clima?

Le denominazioni, bene comune? - 15 febbraio 2023, ore 18

In Italia nel 2022 si contavano 341 Doc e 78 Docg: 419 denominazioni in tutto, con il Piemonte a fare da capofila dal punto di vista numerico. Ma, al di là del dato numerico, quali sono gli elementi positivi delle denominazioni in Italia e nel contesto europeo? E quali gli elementi che necessiterebbero una rilettura? Infine, quali fenomeni dovrebbero farci riflettere con attenzione? Sul valore delle denominazioni di origine in termini assoluti non abbiamo dubbi. Lì dentro, infatti, c’è un’idea di difesa e di valorizzazione dei territori del vino che ha radici antiche e una ragion d’essere giustificata perlomeno dallo sviluppo tentacolare delle industrie del comparto agroalimentare, che tendono ad appiattire tutto, ad annacquare il valore (anche culturale) dei prodotti e a erodere il margine economico di chi fa agricoltura e trasformazione diretta. D’altra parte, l’elenco delle denominazioni restituisce una visione d’insieme sin troppo frammentaria e incoerente dal punto di vista delle scelte strategiche e politiche adottate nel tempo; certe denominazioni appaiono marginali se non addirittura inconsistenti; e infine si registra la mancanza di una visione unitaria a livello nazionale, e anche di regione in regione. In un panorama immenso e ricco di sfumature e di criticità - che merita un approfondimento specifico - sta inoltre emergendo in modo sempre più evidente una tendenza che impone una riflessione. Negli ultimi tempi è infatti balzato agli occhi un tema che agita il mondo degli appassionati e dei professionisti del vino sotto diversi punti di vista: si stanno moltiplicando i casi di vignaiole o vignaioli che escono da una Doc o da una Docg, mentre d’altra parte le commissioni di assaggio dei consorzi bocciano vini che nelle denominazioni dovrebbero rientrare a pieno titolo, e che spesso sono addirittura premiati nelle guide del settore. Una conferenza dedicata a esplorare i motivi della crescente sfiducia in questo sistema, ma anche a riflettere su come rivederlo e adeguarlo alla situazione presente.

Bio è vita - 22 febbraio 2023, ore 18

Benché stiamo attraversando una fase di grandi ed epocali cambiamenti, il bio ha confermato la tendenza di crescita in tutto il 2022. Nell’export si è arrivati sino a un +11%, con alcuni settori, come il vino, arrivati sino al 19%. Non è difficile intuire il perché di questo successo. I prodotti bio sono percepiti come portatori di qualità, ne viene meglio compresa la provenienza territoriale e ne è premiato il metodo di produzione, sicuramente più sano rispetto all’agricoltura convenzionale. Sempre più presenti nel settore Horeca e nei negozi di settore, le etichette bio scontano ancora alcune difficoltà a livello di consumi familiari, una difficoltà dovuta al loro prezzo più alto che, in questa fase economica delicata - per i consumatori e per i produttori - può costituire un problema. A volte, però, il bio rischia di essere percepito solo come una moda, mentre è necessario fare un passo ulteriore e rendere il pubblico sempre più consapevole dei benefici che questa pratica agricola porta alla fertilità del suolo (grazie all’utilizzo di sola sostanza organica), alle piante, a un uso più consapevole e parsimonioso delle risorse (in primis le risorse idriche) e anche come forma di contrasto e prevenzione dei cambiamenti climatici. Grazie alla preziosa partnership con la Federazione italiana agricoltura biologica e biodinamica (Federbio) proponiamo un convegno di riflessione sul bio che, a partire dall’analisi della situazione attuale disegni anche gli scenari futuri di questo settore.

Gli appuntamenti della Slow Wine Fair Arena

Tutte queste tematiche saranno altresì oggetto degli appuntamenti della Slow Wine Fair Arena, il luogo privilegiato per gli incontri e i dibattiti della Slow Wine Coalition. Dall’America Latina alla Croazia, dalla Cina agli Stati Uniti, passando per i preziosi contributi dei partner dell’evento, nella Slow Wine Arena diamo conto del fermento che caratterizza il mondo della viticoltura internazionale.

Il Premio Carta Vini Terroir e Spirito Slow

Dalla collaborazione tra Slow Food e la Milano Wine Week nasce una delle principali iniziative di Slow Wine Fair 2023: il Premio Carta Vini Terroir e Spirito Slow, assegnato da appassionati e professionisti del settore, e primo spin-off degli MWW Awards, che celebrano le migliori selezioni vinicole del mondo della ristorazione e del retail. Questo evento si aggiungerà al percorso di valorizzazione inaugurato nel 2021 in seno alla settimana milanese del vino, in programma dal 7 al 15 ottobre 2023. Agli oltre 100 premi assegnati dalla giuria di esperti di Milano Wine Week si affiancano così 36 nuovi riconoscimenti - attribuiti attraverso una giuria di professionisti e dal pubblico di appassionati - che celebreranno in particolare la cultura del bere bene e del vino buono pulito e giusto, per rafforzare il legame tra locali e winelovers che incentrano le proprie selezioni su vini di questo tipo.

Gli otto terroir

Otto riconoscimenti saranno conferiti a quei ristoranti ed enoteche che vantano una selezione particolarmente forte su alcuni terroir scelti. Fra i premi territoriali italiani, migliore selezione di Barolo e di Chianti Classico (per le denominazioni più affermate) e migliore selezione di vini irpini e di Trebbiano d’Abruzzo (per le denominazioni emergenti). Per i premi territoriali internazionali i focus sono invece la Loira e la Mosella e, per quanto riguarda i territori emergenti, l’Austria e la Slovenia.

Le quattro categorie Slow

Non solo i terroir! Alla Slow Wine Fair sarà dato spazio anche ad alcune categorie tematiche, che rendono protagonisti i vitigni, le certificazioni, o l’idea stessa di vino buono, pulito e giusto.

  • Migliore selezione di vini provenienti da vitigni autoctoni “minori”
  • Migliore selezione di vini certificati (biologici e/o biodinamici)
  • Migliore selezione di vini con un buon rapporto qualità/prezzo
  • Migliore selezione di vini italiani buoni, puliti e giusti all’estero

Per tutto gennaio, il pubblico potrà candidare i ristoranti e le enoteche del cuore sul sito dell’evento. Dal 1° al 15 febbraio si effettuerà una prima scrematura con 10 nomination per ogni categoria, che verrà affidata al voto degli appassionati. Subito dopo sarà giuria di esperti che decreterà i tre indirizzi per ogni tematica, che verranno infine premiati lunedì 27 febbraio 2023.

Acquista il tuo ingresso online: https://bit.ly/SlowWineFair-Ticket

 

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Alberto Lupini


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