A Roma arriva Kizuna: il festival della cucina e della cultura giapponese

Dal 25 al 27 ottobre, da Officine Farneto, a Roma, la prima edizione dell'evento immersivo nella tradizione del Paese del Sol Levante, tra workshop, attività, spettacoli e tanto cibo

18 ottobre 2024 | 11:51
di Mariella Morosi

Dal 25 al 27 ottobre le Officine Farneto accoglieranno il pubblico romano per un viaggio immersivo nel Paese del Sol Levante con Kizuna, il festival della cultura e della cucina giapponese. È tempo di approfondire i segreti di un successo nel mondo e in Italia di questa cucina culturalmente orientale, che viaggiando può diventare fusion per l'incontro di nuove materie prime, ma che vuole mantenere tutta la sua raffinatezza.

A Kizuna la cucina sarà la protagonista del festival

L'espressione culturale che affascina maggiormente è l'armonico equilibrio tra tradizioni ancestrali e influenze contemporanee e questo festival proporrà l' incontro tra due mondi. Il pubblico romano potrà diventarne parte per tre giorni attraverso esposizioni, approfondimenti e workshop. Soprattutto la cucina sarà protagonista, sempre più apprezzata per la raffinata eleganza di forme e di sapori, in un temporary restaurant e negli stand gastronomici che occuperanno uno spazio di circa 6mila mq all'interno della struttura storica delle Officine Farneto, riconvertita per ospitare al meglio eventi culturali. 

Al giovane chef Koji Nakai, nativo di Hokkaido, sarà affidata la parte gastronomica in un temporary restaurant. Proporrà un'esperienza speciale di cinque portate, anche in versione green. Innamorato dell'Italia, è titolare a Roma del ristorante Nakai di Via S.Maria delle Fornaci dove realizza i suoi piatti, frutto di uno studio quasi ossessivo delle tecniche di lavorazione delle materie prime e di costruzione e struttura dei piatti. Per lui tutto ruota intorno al sapore, all'armonia del gusto e ogni frutto della terra e del mare ha il suo ruolo nella composizione che ha in mente. Cucina senza confini e senza complessi, quindi, e se è un sapore inconsueto a sorprendere, in un suo piatto orientale, è solo perché è funzionale all'insieme. 

Altri chef condivideranno con gli ospiti la loro arte e l'abilità manuale creando forme inedite con le materie prime perché la bellezza in un piatto, nella cucina nipponica, va in parallelo col gusto. Negli 11 stand e nei due bistrot, ricostruiti come vere e proprie izakaya, si potranno gustare i grandi classici classici come bao, ramen, gyoza, edamame, karaage, sake, katsu sando, sushi, katsu curry, okonomiyaki, yakisoba, yakitori, shochu, takoyaki. Spazio anche per i dolci, come taiyaki e mochi ice, e per le bevande tradizionali, la birra giapponese, il sake e i cocktail a base di distillati e ingredienti originali. Disponibili opzioni vegetariane e senza glutine. A collaborare nella preparazione di queste specialità, alcune realtà attive nella ristorazione romana: Bere Giapponese, Nh Foods, Tako-Chan, Shibata-Ya, S&B, Hiromi Cake, Baby Bao, Otafuku, Sakana Sushi, Gruppo Galli. Per gli appassionati di cucina si svolgeranno 6 Cooking show e brevi corsi di cucina per realizzare i popolarissimi gyoza e i sushi, oppure il dolce Nerikiri che più diventare un oggetto d'arte.

Non solo cibo a Kizuna: anche arti marziali, spettacoli e atelier

Un'organizzazione curata nei minimi dettagli e un'ampia varietà di attività da svolgere raccontano, già prima dell'apertura delle porte, l'obiettivo di Kizuna: offrire ai visitatori un'immersione totale, promuovendo la comprensione e l'apprezzamento reciproco tra le culture. Tra i tanti appuntamenti da non mancare anche dimostrazioni di arti marziali come karate, iaido, aikido, gli spettacoli di taiko, i tamburi nipponici che regalano performance coinvolgenti combinando ritmo, energia e tradizione, i coinvolgenti spettacoli di Kyogen, i concerti con strumenti musicali della tradizione e molto altro. Si potranno conoscere le tecniche dell'origami trasformando un foglio di carta in magiche creazioni, realizzare Uchiwa, i ventagli in bamboo dipinti, e, con i segreti del Suibokuga, dipingere su carta di riso immagini monocromatiche.

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Alberto Lupini


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