Al Festival della Malvasia in Slovenia oltre 50 produttori, anche dall'Italia

09 marzo 2016 | 14:08
di Liliana Savioli
Il nome “Malvasia” deriva da una variazione contratta di Monembasia (porto che ha una sola entrata), roccaforte bizantina abbarbicata sulle rocce di un promontorio posto a sud del Peloponneso. All'inizio del quindicesimo secolo i Veneziani occuparono il Peloponneso e cominciarono ad importare vino prodotto in questa città indicandolo con il nome di Monenvasia, Monovasia o Malvasia. Tale vino era divenuto estremamente popolare, tanto che Venezia pullulava di osterie, chiamate Malvase, consacrate al suo consumo.



Con il nome Malvasia vengono indicati molti vitigni, la maggior parte a bacca bianca ma alcuni anche di bacca nera. Alcune dal sapore semplice altre aromatiche. Sebbene di origini diverse, tutti questi vitigni condividono alcune caratteristiche di base: infatti presentano tutti, anche se con diversi gradi di intensità, una fragranza piccante di muschio e di albicocca e residui zuccherini piuttosto alti.

Alcune fonti riportano che già dal 1300 esista la coltivazione della Malvasia in Istria. Ecco allora che l’Associazione dei viticoltori dell’Istria slovena, dal 1998, organizza uno dei più grandi eventi internazionali per diffondere la cultura del vino e il rafforzamento della viticoltura e della vinificazione in questa parte della Slovenia e del Mediterraneo. Il Festival della Malvasia, raro gusto del Mediterraneo, quest'anno sarà, per il terzo anno consecutivo, a Portorose presso l’Hotel Slovenia domenica 13 e lunedì 14 marzo.

Più di cinquanta saranno i viticoltori che offriranno ai visitatori la Malvasia istriana e quella straniera. Già da parecchi anni il festival ha oltrepassato i confini della Slovenia. I viticoltori, infatti, provengono anche dall'Istria Croata e dall’Italia, quest'anno non solo dal vicino Friuli Venezia Giulia ma perfino dall'Emilia Romagna. Ad ogni edizione questo storico festival attira una folla di visitatori e professionisti sia sloveni che italiani che croati. Nel 2015 più di 2mila persone sono accorse e hanno apprezzato questo vitigno in tutte le sue espressioni.



120 saranno i campioni che un panel di valutazione, creato e composto da sommelier sloveni e italiani, decreterà le migliori malvasie, divise in cinque categorie: le spumantizzate, le fresche, le mature, le macerate, le dolci. Sarà la presidente dell’Associazione del viticoltori dell’Istria slovena, Ingrid Mahnic, assieme al presidente dei sommelier sloveni a Ivan Peršolja a premiare i vincitori domenica 13 alle ore 15 proprio all’inaugurazione del Festival.

Una serie di workshop gratuiti saranno a disposizione dei partecipanti nei due giorni di festival. Laboratori sia di approfondimento su questo poliedrico vitigno che di abbinamento a piatti innovativi. Saranno sfatati dei miti, ci assicurano. Ma la Malvasia se ne va anche in tour. Il percorso per i ristoranti è partito giovedì 3 marzo, quando i visitatori hanno potuto gustare l'unione della malvasia alla cucina del ristorante Primorka a Strugnano. Ne seguiranno altri in attesa di definizione.

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Alberto Lupini


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