L'Agriturismo vale 1,3 miliardi Al via ad Arezzo il 18° AgrieTour
Il settore è cresciuto ininterrottamente negli ultimi 20 anni, raggiungendo i 12,7 milioni di presenze; la fiera ha contribuito grazie al continuo confronto con la domanda internazionale. Appuntamento il 15 e 16 novembre
04 novembre 2019 | 10:47
AgrieTour, il Salone Nazionale dell’Agriturismo e dell’Agricoltura multifunzionale, organizzato da Arezzo Fiere e Congressi, diventa maggiorenne. La fiera torna il 15 e 16 novembre con una due giorni dedicata agli operatori del settore. In 18 anni il settore è cambiato radicalmente e così di pari passo si è sviluppato l’unico grande appuntamento di riferimento del comparto che ha saputo guardare alla domanda internazionale, forte del contatto con i buyers (unico borsino dedicato al settore agrituristico) e potendo interagire con l’offerta attraverso i tanti appuntamenti di approfondimento e formazione confermandosi come grande polo di incontro e confronto del mondo della vacanza in campagna.
«Diciotto anni in cui le aziende agrituristiche sono cresciute di oltre il 130% in Italia, ma soprattutto cambiando il loro aspetto e la loro offerta turistica - commenta l’Amministratore Unico di Arezzo Fiere, Sandra Bianchi - dallo scorso anno già la fiera aveva assunto un aspetto diverso, quest’anno ancora più affinato e tendente al business e alla formazione grazie al workshop che si potenzia e ai master di formazione guidati dai principali esperti del settore dell’ospitalità».
L'agriturismo in Italia ha registrato una crescita ininterrotta negli ultimi venti anni, raggiungendo i 12,7 milioni di presenze. A sostenere la domanda, come dicono i dati dell’ultimo rapporto Ismea, sono soprattutto i turisti stranieri, tra i quali, accanto ai tradizionali Paesi di provenienza (Germania, Paesi Bassi, Francia e Stati Uniti) si evidenziano incrementi a doppia cifra di ospiti dal Brasile, Russia, Cina Croazia e Danimarca. Il fatturato del settore ha raggiunto la quota di 1,36 miliardi di euro e l'offerta consta di 23.406 aziende attive. L'agriturismo è una delle componenti principali delle attività di supporto e secondarie arrivate a rappresentare il 22,4% del valore della produzione agricola nazionale. A livello europeo il nostro Paese da solo detiene il 27,4% del valore delle attività secondarie complessivamente prodotto nella UE, mantenendo il primato.
AgrieTour conferma il nuovo format e mantiene quello che è il fiore all’occhiello della manifestazione, il workshop B2B, che vedrà ancora una selezionata e cospicua presenza di buyer provenienti da tutto il mondo interessati a scoprire l’offerta nazionale. Sono previsti tour operator da Brasile, Canada, Cina, Danimarca, Francia, Germania, Giappone, Italia, Norvegia, Olanda, Polonia, Regno Unito, Russia, Spagna, Svezia, Svizzera, Ungheria, Usa. Saranno loro a confrontarsi con l’offerta delle più importanti regioni italiane in termini di agriturismo, come Toscana, Puglia, Lazio, Umbria, Marche, Campania e Basilicata, Lombardia e altre ancora. Sarà ancora il modello del “matching day” a caratterizzare l’evento che aprirà la manifestazione.
Dalla legislazione alla promozione via web, passando per le pratiche sostenibili fino ad arrivare all’agricoltura sociale. Sono solo alcuni delle decine di argomenti trattati negli anni di AgrieTour e che anche quest’anno dal 15 al 16 novembre gli operatori del settore potranno ritrovare all’interno dell’unico appuntamento italiano pensato proprio per la crescita dell’offerta. In programma quest’anno appuntamenti sulle tecniche di analisi e valutazione della customer satisfaction; ancora sui modelli di turismo esperienziale. Alcuni master affronteranno invece l’importanza della gestione dei social network, poi la ristorazione leggera e la somministrazione di prodotti tipici. Infine come sviluppare la fattoria didattica e alcuni saggi sull’educazione nutrizionale. In programma anche numerosi seminari “in pillole” con case history di successo a disposizione dei partecipanti.
AgrieTour è il momento per il confronto sulla diversificazione, quel processo che le aziende hanno sviluppato in più fasi gradualmente nel tempo attraverso una “sperimentazione sul campo”, alla ricerca di una marginalità derivante da attività non strettamente agricole. Aziende che sperimentano buone prassi (o buone pratiche) che si trasformano in esperienze che poi vivono i turisti. Tutte le imprese agricole hanno diversificato l’attività primaria e le fonti di ricavo attraverso attività connesse, come l’agriturismo in tutte le sue declinazioni (ospitalità, ristorazione, degustazioni, attività ricreative, sportive e culturali), la trasformazione dei prodotti aziendali, i servizi di didattica e sociale, le energie rinnovabili, la manutenzione del territorio, l’attività di pescaturismo.
Il Salone di Arezzo compie 18 anni
«Diciotto anni in cui le aziende agrituristiche sono cresciute di oltre il 130% in Italia, ma soprattutto cambiando il loro aspetto e la loro offerta turistica - commenta l’Amministratore Unico di Arezzo Fiere, Sandra Bianchi - dallo scorso anno già la fiera aveva assunto un aspetto diverso, quest’anno ancora più affinato e tendente al business e alla formazione grazie al workshop che si potenzia e ai master di formazione guidati dai principali esperti del settore dell’ospitalità».
L'agriturismo in Italia ha registrato una crescita ininterrotta negli ultimi venti anni, raggiungendo i 12,7 milioni di presenze. A sostenere la domanda, come dicono i dati dell’ultimo rapporto Ismea, sono soprattutto i turisti stranieri, tra i quali, accanto ai tradizionali Paesi di provenienza (Germania, Paesi Bassi, Francia e Stati Uniti) si evidenziano incrementi a doppia cifra di ospiti dal Brasile, Russia, Cina Croazia e Danimarca. Il fatturato del settore ha raggiunto la quota di 1,36 miliardi di euro e l'offerta consta di 23.406 aziende attive. L'agriturismo è una delle componenti principali delle attività di supporto e secondarie arrivate a rappresentare il 22,4% del valore della produzione agricola nazionale. A livello europeo il nostro Paese da solo detiene il 27,4% del valore delle attività secondarie complessivamente prodotto nella UE, mantenendo il primato.
AgrieTour conferma il nuovo format e mantiene quello che è il fiore all’occhiello della manifestazione, il workshop B2B, che vedrà ancora una selezionata e cospicua presenza di buyer provenienti da tutto il mondo interessati a scoprire l’offerta nazionale. Sono previsti tour operator da Brasile, Canada, Cina, Danimarca, Francia, Germania, Giappone, Italia, Norvegia, Olanda, Polonia, Regno Unito, Russia, Spagna, Svezia, Svizzera, Ungheria, Usa. Saranno loro a confrontarsi con l’offerta delle più importanti regioni italiane in termini di agriturismo, come Toscana, Puglia, Lazio, Umbria, Marche, Campania e Basilicata, Lombardia e altre ancora. Sarà ancora il modello del “matching day” a caratterizzare l’evento che aprirà la manifestazione.
In programma anche sezioni B2B
Dalla legislazione alla promozione via web, passando per le pratiche sostenibili fino ad arrivare all’agricoltura sociale. Sono solo alcuni delle decine di argomenti trattati negli anni di AgrieTour e che anche quest’anno dal 15 al 16 novembre gli operatori del settore potranno ritrovare all’interno dell’unico appuntamento italiano pensato proprio per la crescita dell’offerta. In programma quest’anno appuntamenti sulle tecniche di analisi e valutazione della customer satisfaction; ancora sui modelli di turismo esperienziale. Alcuni master affronteranno invece l’importanza della gestione dei social network, poi la ristorazione leggera e la somministrazione di prodotti tipici. Infine come sviluppare la fattoria didattica e alcuni saggi sull’educazione nutrizionale. In programma anche numerosi seminari “in pillole” con case history di successo a disposizione dei partecipanti.
AgrieTour è il momento per il confronto sulla diversificazione, quel processo che le aziende hanno sviluppato in più fasi gradualmente nel tempo attraverso una “sperimentazione sul campo”, alla ricerca di una marginalità derivante da attività non strettamente agricole. Aziende che sperimentano buone prassi (o buone pratiche) che si trasformano in esperienze che poi vivono i turisti. Tutte le imprese agricole hanno diversificato l’attività primaria e le fonti di ricavo attraverso attività connesse, come l’agriturismo in tutte le sue declinazioni (ospitalità, ristorazione, degustazioni, attività ricreative, sportive e culturali), la trasformazione dei prodotti aziendali, i servizi di didattica e sociale, le energie rinnovabili, la manutenzione del territorio, l’attività di pescaturismo.
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Alberto Lupini
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