A Bergamo torna Forme. Tre giorni di riflessione sui formaggi
L'edizione 2021 del progetto si apre venerdì 22 e si chiuderà domenica 24 ottobre. Fitto il calendario degli eventi dedicati a tutta la filiera del formaggio tra tradizioni e prospettive future
È stata presentata ufficialmente nella sede di Regione Lombardia la 6ª edizione di Forme, la manifestazione dedicata al formaggio, tra antichi saperi e nuove conoscenze. La kermesse, che punta alla valorizzazione e promozione dell’intero comparto lattiero-caseario, tornerà in presenza a Bergamo da venerdì 22 ottobre a domenica 24 ottobre.
Il programma
La prima giornata sarà dedicata all’importante appuntamento, organizzato all’ex Monastero di Astino, con il “Dairy Culture and Civilization Forum” organizzato da Afidop, l’associazione che riunisce i più importanti consorzi di tutela caseari italiani. Il convegno quest’anno ha un particolare valore simbolico, proprio perché ricorrono i 70 anni dalla Convenzione di Stresa che nel 1951 ha sancito la nascita delle Denominazioni d’Origine e porterà le testimonianze dirette dei Consorzi di tutela, dei rappresentanti delle istituzioni e delle organizzazioni di rappresentanza, affrontando le sfide e le opportunità con cui oggi devono misurarsi le produzioni casearie Dop nazionali.
Fare rete per creare opportunità partendo dalla straordinaria ricchezza dei prodotti e dei territori sono le ragioni per cui è nato il progetto Forme. Appuntamento, dunque, con la seconda edizione dell’International Creative Summit, a cura del Comune di Bergamo. “Remember the Future” è il titolo dell’evento di nuovo presso l’ex Monastero Vallombrosano di Astino che con il progetto “La biodiversità dentro la città: la Val d’Astino di Bergamo” ha vinto la terza edizione del Premio Nazionale del Paesaggio ed è così diventato il candidato dell’Italia per la VII edizione del Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa. Insieme alle tre città Creative Unesco per la Gastronomia, partecipano al summit la città di Milano per la letteratura, la svedese Östersund, la boliviana Cochabamba, l’australiana Bendigo e l’americana San Antonio, sempre per il cluster della Gastronomia.
“Incontri e Racconti”, condotti da professionisti ed esperti del settore, porteranno il pubblico alla scoperta della civiltà del formaggio, fra tradizioni secolari e nuove sfide digitali, architettura e presidio del territorio, storie di luoghi, di persone e di produzioni che accompagnano l’umanità da millenni.
Laboratori del gusto e una piazza mercato del formaggio
Non mancheranno i “Cheese Labs”, organizzati a Palazzo Terzi e curati da Maestri Assaggiatori Onaf e sommelier Ais, che presenteranno le specialità casearie delle Cheese Valleys Orobiche e i più importanti formaggi Dop italiani, in abbinamento con i vini della Lombardia, rappresentati dall’associazione Ascovilo, birre e liquori.
Bergamo Città del Formaggio 2021
Forme 2021 ospiterà la terza edizione del concorso nazionale “Stupore ed emozione”, in partnership con Onaf. Due le categorie in gara: “Oltre il formaggio”, premio dedicato ai migliori prodotti caseari elaborati, e “Il Casaro d’Oro”, che premierà le denominazioni d’origine, i prodotti storici e i produttori. Nell’occasione il presidente nazionale di Onaf, Pietro Carlo Adami, consegnerà al sindaco Giorgio Gori una targa per il riconoscimento di Bergamo come Città del Formaggio 2021.
Virtual Cheese Expo e spazio alla solidarietà
Il museo virtuale” è visitabile sul sito www.progettoforme.eu, dove si possono conoscere i più importanti formaggi italiani e alcune specialità casearie delle Città Creative Unesco. Nell’edizione 2021 torna l’iniziativa “Il formaggio alimenta la ricerca”, in collaborazione con Armr (Aiuti per la Ricerca sulle Malattie Rare). Forme organizza infatti una raccolta fondi a favore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, offrendo al pubblico una selezione delle specialità casearie in cambio di una donazione e organizzando la raccolta con l’allestimento di gazebo nelle piazze principali della Città.
Rolfi e Gori esaltano il territorio
«La Lombardia è la prima regione agricola d’Italia - ha commentato Fabio Rolfi, assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi Verdi di Regione Lombardia -. Possiamo vantare le più grandi Dop conosciute a livello internazionale, così come piccole produzioni di qualità straordinaria. Forme è la giusta vetrina per farle conoscere in Italia e nel mondo».
Dopo i saluti della regione, è intervenuto il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, che ha sottolineato come sia sempre più fondamentale fare rete.
«Bergamo vanta 9 Dop, 3 presidi Slow Food, un’arte casearia riconosciuta in tutto il mondo e il titolo di Città Creativa Unescoper la Gastronomia - ha fatto presente Gori -. Forme è la celebrazione del sapere bergamasco, con un’alleanza tra la città le sue valli. Il 21 di ottobre Bergamo entrerà nel primo grande distretto gastronomico del nostro Paese, costruito con Parma e Alba, le altre due città creative Unesco italiane per la gastronomia: il tartufo, il vino delle Langhe, il prosciutto e il parmigiano del Parmense, insieme ai formaggi della Bergamasca, stringono un’alleanza impensabile fino a qualche anno fa».
In rappresentanza della Camera di Commercio e delle associazioni del territorio è intervenuto Alberto Brivio, presidente di Coldiretti Bergamo.
«Vogliamo valorizzare la tradizione e trasmettere i valori alle nuove generazioni - ha affermato Brivio -. Il progetto Forme offre prospettive verso il futuro, mettendo in mostra le migliori eccellenze delle nostre imprese casearie, sia per qualità sia per riconoscibilità di un territorio. Sottolineo l’importanza di tutta la filiera, a partire dagli agricoltori e fino ai trasformatori. Tutti insieme siamo chiamati a ricostruire la nostra realtà sociale ed economica».
Forme vanta quest’anno anche una forte collaborazione con Ascovilo, l’associazione che raccoglie 13 consorzi vitivinicoli della Lombardia.
«Vini e formaggi condividono la storia e la tradizione di un territorio unico, dove l’aria, la terra e una conoscenza antica hanno permesso di creare eccellenze enogastronomiche – è il pensiero di Giovanna Prandini, presidente di Ascovilo, -. L’obiettivo è di favorire e promuovere la conoscenza dei marchi Dop e Igp, ma anche di mostrare il frutto della dedizione al lavoro che fa parte della nostra cultura dove non solo si tramanda una tradizione ma si innova e si guarda al mercato condividendo una strategia. Solo azioni corali e non individualistiche possono rafforzare la conoscenza dei vini e dei formaggi di Lombardia al fine di creare nel consumatore maggiore consapevolezza rispetto all’importanza del settore agroalimentare regionale quale eccellenza nazionale».
Sguardo all'internazionalità
Gli organizzatori di Forme hanno uno sguardo aperto alle dinamiche internazionali e, durante la conferenza stampa di presentazione della manifestazione, è intervenuta anche Ana Maria Soares Valentini, Responsabile per l’agricoltura nello Stato brasiliano di Minas Gerais, che ha una lunga storia di partnership con l'Italia. «Vogliamo aiutare le nostre realtà agricole, soprattutto quelle con gestione familiare, nello sviluppo, nella formazione e nell'organizzazione dei processi produttivi - ha fatto presente Valentini -. Proprio come Bergamo, che ha 9 formaggi Dop e una lunga storia casearia, anche Minas Gerais lavora in questa direzione avendo una lunga tradizione e rilevanza nel settore della produzione brasiliana di formaggio artigianale, con una produzione di circa 19 miliardi di litri all'anno, che rappresenta il 27% del volume nazionale. Lo scambio di esperienze è fondamentale per la valorizzazione e la crescita dell'intero settore caseario. Il nostro prossimo incontro è già previsto per novembre, in occasione di Expo Queijo Brasil International Cheese che si terrà ad Araxá».
A Bergamo verranno anche celebrati i 70 anni della Convenzione di Stresa
«Il patrimonio di formaggi Dop e Igp italiani è ineguagliabile per tipologia di prodotti: freschi, stagionati, morbidi, duri o semiduri, a pasta filata, cruda o cotta; per tipologia di latte impiegato, vaccino, di bufala, ovino o caprino; per area geografica rappresentata – ha commentato Antonio Auricchio, presidente di Afidop -. Le nostre aziende hanno saputo conservare e tramandare le produzioni Dop e Igp. La partecipazione di Afidop a questa edizione è più che mai opportuna se consideriamo che quest’anno cade il settantesimo anniversario della firma della Convenzione di Stresa che ha introdotto la tutela delle denominazioni dei formaggi e che è stata la base dell’attuale normativa europea di tutela delle Indicazioni Geografiche».
Soddisfatti gli organizzatori del Progetto Forme
«Forme torna con appuntamenti e incontri dal vivo - ha affermato Francesco Maroni, presidente del Progetto -. Sul sito del progetto è comunque visitabile l’esposizione virtuale permanente dei grandi formaggi Dop italiani e quelli delle Città Creative Unesco. Sempre con l’obiettivo di dare ampia visibilità al territorio e alla filiera lattiero-casearia, diversi professionisti ed esperti del settore saranno i protagonisti di alcuni appuntamenti in diretta streaming, alla scoperta della civiltà del formaggio, tra tradizioni secolari e nuove sfide digitali. La pandemia da Covid ha reso evidente l’importanza di una rivoluzione digitale, anche nel nostro settore, e come FORME vogliamo farci portavoce di questa trasformazione integrando in un’unica manifestazione momenti in presenza con appuntamenti online».
Forme è da sempre caratterizzata da inclusività e azioni corali, portate avanti da tutte le realtà del territorio. «Il nostro obiettivo consiste nel fare rete - ha concluso Alberto Gottardi, vicepresidente del Progetto -. In questi anni la manifestazione ha saputo ispirare e promuovere una serie di iniziative di grande rilevanza: il riconoscimento di Bergamo Città Creativa Unesco per la Gastronomia grazie alle Cheese Valleys Orobiche, il Distretto della Gastronomia Italiana con Parma e Alba, la formazione professionale dedicata alla filiera con i corsi di Abf, dell’Alberghiero di San Pellegrino, la fiera verticale B2Cheese e una serie di ulteriori progetti capaci di creare opportunità a 360° e con esse cultura, lavoro e sviluppo».
Torna inoltre la Piazza Mercato del Formaggio, una spettacolare mostra-mercato che aprirà i battenti sabato 23 e domenica 24 ottobre nella loggia porticata di Palazzo della Ragione a Bergamo Alta. Qui si potranno degustare e acquistare grandi formaggi ed eccellenti vini.
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Alberto Lupini