Con la primavera torna a Roma uno degli eventi golosi più attesi, il Festival del Carciofo Romanesco Igp, giunto alla terza edizione, che dal Portico d'Ottavia, il vecchio quartiere ebraico, si espanderà anche in altri rioni del centro storico come Trevi e Ripa. A Campo de' Fiori, a Trastevere e al Testaccio questo simbolo della romanità più verace potrà essere gustato nelle sue preparazioni più amate in numerosi ristoranti dal 7 al 10 aprile. Il Re Carciofo di imporrà in scenografici mazzi e sarà come al solito uno vero spettacolo ammirare l'abilità degli esperti “capatori” che ne puliranno in velocità, con affilati coltellini, intere cataste.
Il Festival del Carciofo Romanesco Igp è giunto alla terza edizione
Più ristoranti alla Festa del Carciofo
«Un successo inaspettato - ha detto Angelo di Porto, presidente di Assoturismo Roma e dei ristoratori del Portico D'Ottavia - perché quattro anni fa quando abbiamo pensato al progetto ci sconsigliavano il centro storico come inadatto a iniziative conviviali per onorare questo ortaggio, simbolo identitario della città. È cresciuto anche il numero dei ristoratori coinvolti che offriranno un menu di tre portate, concluso da un gelato al gusto di carciofo, al prezzo fisso di 35 euro. E perché la festa sia davvero grande e coinvolgente, accompagneranno la kermesse artisti di strada e stornellatori celebri come I Figli di Alvaro Amici. Anche tutto il Lazio sarà rappresentato con i gemellaggi conclusi altre storiche celebrazioni del carciofo romanesco, come i festival di Ladispoli e di Sezze».
Lollobrigida alla Festa del Carciofo
Il taglio del nastro è previsto lunedì 8 aprile con la presenza del ministro dell'Agricoltura e della Sovranità Alimentare Francesco Lollobrigida, di Lorenza Bonaccorsi, presidente del I municipio e di altre istituzioni cittadine e regionali.
Festival del carciofo, inno alla romanità
Il Festival è stato presentato a Roma presso l’Università Mercatorum di Palazzo Costaguti. a Piazza Mattei, in una tavola rotonda moderata dal giornalista Rai Daniel Della Seta, autore di varie rubriche sui temi del turismo e dell'enogastronomia. «È un piccolo evento - ha detto - ma dietro c'è il grande cuore e la tradizione di Roma». Il Rettore Giovanni Cannata ha espresso il suo apprezzamento per un evento «che - ha detto - unisce gastronomia, ospitalità e territorio». «Alla grande potenzialità della Città Eterna nell'accoglienza deve però corrispondere un adeguamento dei servizi - ha sottolineato l'assessore al Turismo Alessandro Onorato - sia per i cittadini che per i turisti che ci scelgono anche per la sua fama del buon cibo. Nel 2023 sono stati ben 50 milioni gli arrivi, e cresce anche il settore del lusso. Solo per il Giubileo si prevede che arriveranno 35 milioni di turisti della fede. Ci sono i problemi di ogni grande metropoli, ma proprio l'economia, se si muove, può aiutarci a risolverli». «La città deve anche saper valorizzare i suoi prodotti - ha detto Valter Giammaria, presidente Confesercenti Roma e Lazio - proprio perché in pochi altri luoghi la nostra qualità può essere eguagliata. Puntiamo molto sui turisti del gusto, oltre che nelle presenze fieristiche e congressuali, con il risultato di un aumento e soprattutto della destagionalizzazione dei flussi».
Festival del Carciofo Romanesco Igp
Il segreto dell'appeal della cucina romana è certamente nella tradizione e nell'inventiva dei cuochi, ma alla base non può che essere un prodotto sano e di qualità. Ma quando si parla di buona agricoltura emergono sempre le criticità, come il prezzo troppo basso pagato ai produttori. «La conseguenza - ha detto Livio Proietti, Commissario straordinario Ismea - è il popolamento dei territori coltivabili. Bisogna sostenere i contadini, ma la vera sfida del futuro può essere solo l'innovazione». Sul problema della formazione dei giovani nel settore della ristorazione, che più di altri ne rivendica l'urgenza, Claudio Pica, Presidente Fiepet Roma ha già annunciato accordi con gli Istituti alberghieri in collaborazione con Carlo Haussman, direttore di Agro Camera.
Carciofi alla giudia
Cosa si mangerà alla Festa del Carciofo
Ma quali saranno i piatti che saranno serviti nei quattro giorni della festa nei ristoranti aderenti al Festival? Imperdibili i Carciofi alla giudia, che fritti nell'olio si trasformano in una rosa croccante, e quelli Alla Romana (aglio, olio e mentuccia). Inarrivabili nel ricordo di tutti quelli di nonna Italia, regina di Portico d'Ottavia e titolare della Taverna del Ghetto, datata quasi un secolo. E non solo, si serviranno le Fettuccine ai carciofi, con il buon extravergine del Lazio, la Coratella d'abbacchio e tutte le combinazioni possibili di questo ortaggio che piace a tutti e fa bene, per le sue proprietà benefiche. E chi ha detto che il carciofo non si abbina al vino? La vasta gamma dei vini laziali accetta ogni sfida.