Tornerà a Rovereto (Tn) anche quest’anno, per la sua 43ª edizione Oriente Occidente Dance Festival, con il secondo capitolo dedicato al tema Mediterranei. Il Festival di Rovereto sarà in scena nei teatri, nei giardini, nei musei, nelle piazze della città tra il 2 e il 10 settembre e il programma vanta nomi importanti della danza contemporanea internazionale, oltre a sostenere la giovane produzione italiana. Il progetto proseguirà il viaggio nei Mediterranei plurali, recuperando racconti classici riletti in chiave contemporanea, aggiungendo anche per il 2023 un percorso musicale con suggestioni dal mondo e presentando le nuove rotte segnate dai più giovani.
Hervé KOUBI, Sol Invictus. Foto: Chochon Véronique
Il Mediterraneo al centro del Festival di Rovereto
Lo sguardo di questo secondo capitolo di Mediterranei sarà rivolto alle emergenze sociali e climatiche di questo spazio geografico, politico, culturale allargato che continua ad avere centralità all’interno degli equilibri mondiali. Migrazioni, giustizia sociale, diritti delle donne, catastrofi climatiche sono temi a cui artisti e artiste della danza stanno prepotentemente prestando attenzione, come lo stanno facendo i giovanissimi.
I protagonisti del Festival di Rovereto
Alcuni nomi, tra gli altri, saranno protagonisti della programmazione artistica. Marcos Morau, ormai tra i più riconosciuti coreografi al mondo e artista associato a Oriente Occidente, torna a Rovereto presentando per la prima volta in Italia il nuovo lavoro attualmente in produzione. Sharon Fridman, artista di origini israeliane, spesso al Festival anche con progetti di tipo partecipativo, arriva questa volta con un “mixable duet”, un duetto che vedrà in scena un interprete con disabilità e uno senza. Dorothée Munyaneza, coreografa, danzatrice cantante britannica-ruandese arriverà invece per la prima volta a Oriente Occidente con un lavoro che indaga le relazioni tra violenza, genere e colore della pelle. Infine, Hervé Koubi arriverà a Rovereto con Sol Invictus, uno spettacolo che celebra attraverso la danza l’energia vitale capace di riscoprire un’unione tra popoli e le culture al di là di ogni appartenenza etnica, culturale o religiosa.