Come cambieranno i gusti e le abitudini dei consumatori dopo la pandemia? Ci sarà una transizione ecologica nel food&beverage? Si apriranno nuovi spazi per i prodotti a denominazione d’origine protetta, fortemente legati alla loro zona di produzione? Domande a cui proveranno a dare risposta i protagonisti del Forum di European House Ambrosetti sul food&beverage che vedrà fra i protagonisti anche Grana Padano.
Grana Padano protagonista del Forum The European House Ambrosetti del 4-5 giugno a Bormio
Grana Padano e il lagame con i produttori al centro dell'approfondimento di Bormio
L'
appuntamento in programma a Bormio dal 4 al 5 giugno avrà come tema principale “La roadmap del futuro per il food&beverage: quali evoluzioni e quali sfide per i prossimi anni”. All'interno della manifestazione ci sarà spazio anche per approfondire la case history di Grana Padano grazie a un panel dal titolo: “Il ruolo dei territori italiani per il rilancio della filiera agroalimentare e del Paese”. Tra i relatori
Stefano Berni, direttore generale del Consorzio Tutela Grana Padano: «Nonostante la pandemia, il Grana Padano si conferma il più importante player di latte italiano, consolidando anche la sua posizione di prodotto DOP più consumato al mondo. La produzione è arrivata a 5.255.000 forme con +2,2% rispetto al 2019 e sono state destinate 2.112.870 forme all’export, con una crescita del +3,4%. Questi numeri ci consentono di
guardare al futuro con speranza e di impostare l’agenda del prossimo quadriennio 2021-2024 sulla base di tre parole d’ordine:
sostenibilità ambientale, benessere animale e salubrità».
Stefano Berni: «Per le Dop grandi margini di crescita attraverso la valorizzazione dei territori»
Questi obiettivi sono le richieste dei consumatori più attenti in tutto il mondo. Per soddisfarle sono
fondamentali i controlli e le scelte produttive, ma anche la tutela e la garanzia delle materie prime, della loro provenienza e del rispetto delle regole produttive. «Grana Padano Dop deve il suo successo a questi punti di forza e quindi a un legame profondo ed esclusivo con il territorio, peculiarità e valore aggiunto che condivide con altri prodotti. Credo quindi che
davanti ai prodotti a denominazione d’origine protetta si aprano grandi spazi di crescita attraverso la valorizzazione coordinata dei territori di cui sono espressione, insieme alla cultura, all’arte e alla creatività che racchiudono. A condizione però che alto e garantito sia il livello di qualità», ha aggiunto Berni.