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Brindisi separati per i politici A Verona il vino non agevola i contatti

Nessun incontro fra Salvini e Di Maio in fiera. Alberti Casellati (presidente del Senato) ricorda come il Vinitaly sia un'eccellenza del Paese. Il vino è cultura, lavoro e creatività. Il viceministro Olivero insiste sul legame fra il mondo del vino e il turismo mentre Zaia annuncia la candidatura della Valpolicella come sito Unesco.

15 aprile 2018 | 17:25
Brindisi separati per i politici 
A Verona il vino non agevola i contatti
Brindisi separati per i politici 
A Verona il vino non agevola i contatti

Brindisi separati per i politici A Verona il vino non agevola i contatti

Nessun incontro fra Salvini e Di Maio in fiera. Alberti Casellati (presidente del Senato) ricorda come il Vinitaly sia un'eccellenza del Paese. Il vino è cultura, lavoro e creatività. Il viceministro Olivero insiste sul legame fra il mondo del vino e il turismo mentre Zaia annuncia la candidatura della Valpolicella come sito Unesco.

15 aprile 2018 | 17:25
 

Nessun incontro fra Salvini e Di Maio in fiera. Alberti Casellati (presidente del Senato) ricorda come il Vinitaly sia un'eccellenza del Paese. Il vino è cultura, lavoro e creatività. Il viceministro Olivero insiste sul legame fra il mondo del vino e il turismo mentre Zaia annuncia la candidatura della Valpolicella come sito Unesco.

Il Vinitaly, dove i leader dei partiti hanno passato in rassegna gli stand degli espositori, soddisfatti da un'altra annata d'oro per il vino italiano, stringono mani, lanciano moniti e abbozzano promesse, non è stato quindi il luogo per incontri, tanto meno per accordi. Anzi, fra brindisi e polemiche, le distanze sembrano essersi allungate. E la stessa presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, che ha inaugurato la Fiera, è stata lontano dal problema del giorno: l’urgenza del fare un Governo.

Matteo Salvini (Brindisi separati per i politici A Verona il vino non agevola i contatti)
Matteo Salvini

Primo a giungere al Vinitaly, il leader della Lega, Matteo Salvini, aveva subito spento ogni speranza su un incontro con Di Maio. «Siamo contrari a governissimi e governoni. Io sono pronto a fare il Governo, non dico no a nessuno, sono altri che non hanno ancora deciso che tipo di vino bere. Io sono pronto a fare il premier». A chi gli chiede che vino offrirebbe a Luigi Di Maio risponde: «Uno Sforzato perché è un vino di Valtellina e perché si deve sforzare di fare qualcosa di più». E sulla possibilità di un incontro al Vinitaly con il candidato premier del M5s, Salvini aveva subito chiuso: «Offro un bicchiere di vino a tutti. A Di Maio non oggi». In compenso in uno stand di Coldiretti, Salvini ha bevuto un vino di Berlusconi, della nipote Alessia…

Per parte sua, arrivato al Vinitaly nel pomeriggio, Luigi Di Maio, dopo aver precisato che non era in programma un incontro con Matteo Salvini, ha affrontato le domande dei giornalisti sulle trattative in atto per formare il nuovo governo. «Il centrodestra non esiste - ha affermato - un governo con il centrodestra potrebbe essere un danno per il Paese viste le divisioni al suo interno. Vogliamo dare un'opportunità di cambiamento a questo Paese. Questa opportunità non ce l'ha solo la Lega, ma anche il Pd. Voglio fare un appello: non ci si può fermare alle logiche politiche. Bisogna individuare le questioni più importanti per l'Italia e metterle in un contratto di governo».

Luigi Di Maio (Brindisi separati per i politici A Verona il vino non agevola i contatti)
Luigi Di Maio

E dal Pd, Maurizio Martina, presente in fiera a Verona come da anni essendo stato ministro delle Politiche agricole, ha subito replicato: «Assistiamo in queste ore al disfacimento del centrodestra. Se non sono in grado di prendere una iniziativa, certamente non possiamo anticipare gli scenari, ma quello che posso dire è che seguiremo con grande attenzione quanto deciderà il presidente Mattarella, questa situazione di incertezza ovviamente ci preoccupa. Rimane ovviamente la nostra posizione espressa in queste settimane al Quirinale e non solo. La questione è capire se il centrodestra e il Movimento 5 stelle possono dare un governo al Paese oppure no. Le questioni di politica estera hanno reso più evidenti le differenze tra di loro, al di là di quanto vogliono fare credere».

Strettamente legato al tema della fiera, invece, l’intervento della seconda carica dello Stato. Per la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, Vinitaly «è un'eccellenza assoluta e un vero fiore all'occhiello per Verona, il Veneto e per l'intero Paese. Qui c'è l'Italia migliore, che lavora, che innova, che riesce a coniugare il lavoro nei campi con l'innovazione tecnologica e le nuove frontiere del commercio digitale». I dati, ha osservato la presidente del Senato, «hanno ben delineato quale sia il valore in termini assoluti di questa manifestazione. Gli operatori presenti a Vinitaly rappresentano 140 Paesi. Significa che da Verona tutto il mondo potrà avere una fotografia in tempo reale di quelle che sono le nostre potenzialità. Parlare di vino vuol dire cultura, lavoro, know how, fantasia e capacità competitiva delle aziende, sicurezza alimentare e riscatto sociale. Il mio legame con Vinitaly è radicato nei tempi - ha raccontato Casellati - anche grazie a tradizioni familiari. Sono venuta qui tanto tempo fa, ma oggi trovo una realtà più dinamica, in grado di costruire collaborazioni e rete. Il vino è sempre il protagonista assoluto, arricchito da agroalimentare e olio extravergine di alta qualità».

(Brindisi separati per i politici A Verona il vino non agevola i contatti)

«Nella quattro giorni - continua il presidente del Senato - il vino verrà presentato nei sui infiniti collegamenti con moda, cultura, welfare. Il vino è anche ambiente e territorio, consistenza di paesaggi in grado di fra crescere prodotti inimitabili Parlare di vino significa parlare di un lavoro fatto con straordinaria passione, e di una economia resa competitiva grazie alla grande industria. Il vino - ha aggiunto - qualifica ogni tavola italiana, coniugando gusto, salute, benessere, e convivialità nella sicurezza alimentare che il Sistema Italia ha saputo sviluppare in un percorso d'eccellenza. Penso alla valenza sociale del settore di chi costruisce attraverso i lavori del vino nuove vite, partendo magari da un carcere. Penso alle tante donne che vi lavorano e che qui a Verona in imprese di altissimo livello. Parlare di vino significa parlare di solidarietà: penso al sostegno lanciato dalle Città del Vino e da singoli viticoltori a sostegno dei colleghi danneggiati dal sisma. Desidero rivolgere un apprezzamento sincero - ha concluso - alla straordinaria organizzazione fieristica veronese, per la dimostrazione di reggere la competizione globale e per l'esemplare capacità di trovare un contesto ideale e continuo fra il quartiere e la città, tutta protesa ad accogliere visitatori e turisti mettendo in mostra l'inimitabile bellezza e il patrimonio artistico e architettonico. E questa la nostra storia, l'unicità e varietà, il modo migliore per raccontarci nel mondo».

Per Maurizio Danese, presidente di Veronafiere, «da oltre mezzo secolo, Vinitaly racconta la passione per il mondo del vino. Innovazione digitale, infrastrutture, analisi dei mercati e sviluppo internazionale sono alcune delle linee di sviluppo che abbiamo individuato per il futuro della manifestazione, con cui favorire la presenza in forma aggregata del made in Italy sui mercati mondiali. Ci sono molte opportunità inesplorate per il vino italiano, sia in aree che vengono considerate mature, come gli Stati Uniti, sia in quelle con un forte potenziale come la Cina. E c’è un’intera fascia nel Centro-Sud del mondo, totalmente da scoprire per il nostro export».

Concetti rilanciati anche da Andrea Olivero, viceministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali: «Credo che Vinitaly sia la grande festa del vino italiano e sia un momento di riflessione per capire quanto è stato fatto e quali sono i passi per crescere ulteriormente. Il vino è diventato icona del made in Italy e il legame con il turismo è forte ed è in grado di rappresentare l’Italia. Questa città può confermarlo più di ogni altra che è possibile una liaison tra produzione e bellezza. Serve sempre di più aprirsi al turismo, perché i dati ci dicono che un turista su tre cerca food & wine. In questi anni è stato fatto molto: il Testo Unico del Vino è per noi è un punto fermo, è stata promulgata una legge sull’enoturismo. E anche l’Ocm, seppure con qualche difficoltà di avvio, oggi sta funzionando. Abbiamo bisogno di una grande apertura dei mercati, evitando di credere che le politiche dei dazi siano un bene per le imprese».

Per concludere, Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, ha ricordato che la settimana scorda era a Parigi all’Unesco e ha annunciato che si sta costruendo l’ipotesi di candidatura per il Valpolicella. «Nel mondo del vino abbiamo molto da comunicare, dobbiamo parlare di Wine Pride, dell’orgoglio del vino italiano, perché il vino deve essere il biglietto da visita dell’Italia nel mondo».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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