In concomitanza con Fieragricola, rivolta a professionisti e consumatori, promuove un modello di sostenibilità economica e rilancio del Made in Italy: i punti chiave della fiera in programma dal 31 gennaio al 3 febbraio.
Non sarà la (magistrale) battuta di fassona, la prelibata lingua di vitello in salsa verde o il risotto gourmet. Nei piatti offerti al pubblico e alla stampa al termine della presentazione di Eurocarne 2018 c’è lo spirito stesso di una manifestazione che punta ad accorciare la distanza tra zootecnia, trasformazione, vendita e consumo di carne. Il tutto in un solo luogo e in concomitanza con la fiera più importante del settore primario, Fieragricola. Per questo, la location scelta per il lancio di Eurocarne 2018 è stato proprio la società cooperativa agricola zootecnica La Torre di Isola della Scala (Vr). Si tratta di un gioiello di passione, tecnica e tecnologia agraria della bassa veronese che da mezzo secolo esprime un modello di sostenibilità e business all’avanguardia che ha saputo reinventarsi negli anni, fronteggiando con successo crisi economiche e dei consumi.

Ecco i punti salienti della manifestazione che si svolgerà a Veronafiere dal 31 gennaio al 3 febbraio 2018.
1. In contemporanea con Fieragricola 2018L’evoluzione naturale di una manifestazione che è già il punto di riferimento per il settore primario italiano (ed estero). Le decine di migliaia di spettatori (130mila nell’edizione 2016) attesi a Fieragricola 2018 avranno 5mila mq in più a disposizione per entrare in contatto con Eurocarne 2018. Il padiglione 11 sarà la casa della filiera corta delle carni, luogo di incontro fra produttore e consumatore, e rappresenterà uno spazio comune e in sinergia con il settore zootecnico, con cui sarà in diretta connessione.
2. Un palcoscenico per la filiera, una vetrina per i consumatoriIl consumatore sarà al centro di Eurocarne 2018. Oltre all’aspetto professionale, che da sempre costituisce la base della manifestazione, è infatti previsto ampio spazio per le macellerie di domani, showcooking, aree degustazione, concorsi ed eventi. Il padiglione 11 accoglierà tutto quello che serve a professionisti, appassionati e consumatori, attraverso gli stand dedicati a tecnologie e ai sistemi di macellazione, lavorazione, conservazione e trasformazione.
3. Zootecnia e trasformazione insieme per la prima voltaA ricordarlo è stato il vicepresidente di Veronafiere, Claudio Valente: «La filiera delle carni potrà incontrare il mondo allevatoriale, della mangimistica, della tecnologia, ma anche degli anelli successivi alla produzione». Il punto di arrivo? Una nuova politica di filiera corta per il rilancio delle produzioni di carne made in Italy.
4. Un modello di sostenibilitàLa scelta della società cooperativa agricola zootecnica La Torre di Isola della Scala ha un forte impatto sul significato di Eurocarne 2018. È un modello che concilia tradizione e spirito imprenditoriale di cui il presidente Riccardo Artegiani (35 anni) è testimone e parte attiva. Oltre 7mila capi di carne bovina allevati, 13 allevatori soci e un fatturato di 11 milioni di euro annui. Miracolo? No. La chiave del suo successo è l’economia circolare, l’innovazione e la sostenibilità energetica.
5. Obiettivo filiera corta Made in ItalyÈ l’argomento più urgente per il settore. In un contesto in cui i consumatori privilegiano il Made in Italy (secondo le elaborazioni Ismea su dati Istat e Nielsen), il nostro Paese continua a importare la metà del proprio fabbisogno di carne. Si tratta di un mercato da oltre 1 miliardo di euro, come ha sottolineato il direttore di Unicarve, Giuliano Marchesin. Eurocarne 2018 sarà il palcoscenico per riconoscere l’operato dei nostri allevatori e iniziare a valorizzare la filiera corta Made in Italy.
Per informazioni:
www.eurocarne.itFoto: Ennevi